sabato 14 giugno 2014

A Vieste non tutto merita una bandiera come fregio

di Nico Baratta

L'ingresso del Pronto Soccorso di Vieste
Non tutti i mali vengono per nuocere. Ovviamente il detto che ho appena scritto è riferito a ciò che si potrebbe realizzare a fronte di quello che è successo.
Vieste anche quest’anno è tra le località che sbandiera la Bandiera Verde, il prestigioso riconoscimento che dal 2008 viene assegnato dalla rivista “OK-la salute prima di tutto”, assegnato da 418 pediatri intervistati dalla redazione della rivista.  Il mensile di RCS periodici, che si avvale della consulenza scientifica della Fondazione Umberto Veronesi, ha riconosciuto al centro garganico di avere i litorali italiani più adatti per le famiglie con bambini. Gli elementi presi in considerazione per stilare la speciale classifica riservata alle mete balneari a misura di bambino sono spiagge con sabbia con ampi arenili, ombrelloni distanziati e dotata di soccorritori, mare pulito con acqua bassa vicino alla riva, strutture ricettive in prossimità della spiaggia, adeguato numero di negozi, trattorie, pizzerie e gelaterie dove svagarsi dopo i tuffi. Tutti servizi che devono soddisfare piccoli, adolescenti e genitori. Peccato che il periodico non abbia tenuto conto di un servizio primario a supporto delle famiglie, il Pronto Soccorso. Ecco perché a Vieste non tutto merita una bandiera come fregio. Ora ve lo spiego con un retrogusto amaro, ma migliorabile.
La spiacevole “avventura” che è capitata a unga famiglia di Foggia in vacanza a Vieste è l’ennesima verità di un servizio sanitario che non funziona bene. Sabato scorso, nel pomeriggio, una bambina di 6 anni, Sophia,  si è fratturato l’avambraccio destro. Subito i genitori, verso le ore 19, son corsi al Pronto Soccorso del centro garganico. Il personale addetto ha subito riposto tutta la sua professionalità e amore verso la piccola. L’hanno confortata, medicata, controllata al tatto, ma, ahinoi, non hanno potuto conferirgli le prestazioni mediche specialistiche dovute. Infatti alla piccola Sophia non son stati fatti i raggi-X all’avambraccio, così non potendo stabilire la definitiva entità del danno e perciò applicargli la gessatura. I bravi e premurosi medici e infermieri del Pronto Soccorso di Vieste hanno potuto solo bloccargli l’avambraccio con una semplice “docciatura” e indirizzare la famiglia foggiana verso San Giovanni Rotondo, all’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza. Qui, con la piccola Sophia sofferente e l’altro figlio più piccolo, anch’egli sofferente per il travagliato percorso stradale cui è stato costretto a subire, i coniugi foggiani si son recati presso il reparto di ortopedia dell’ospedale di San Pio. Accolti con la sempre amorevolezza e professionalità, Sophia, presa in cura dall’ortopedico di turno è stata sottoposta al controllo dell’avambraccio destro previ raggi-X e poi alla dovuta gessatura. Nei giorni successivi la piccola Sophia è stata anche controllata dal dott. F. Di Pietro, a Foggia, cui va tutta la gratitudine dei genitori anche per la sua umanità.
Raccontato il travagliato susseguirsi dell’incidente, sofferto anche per il tragitto stradale da Vieste a San Giovanni Rotondo per una distanza di circa 80 km coperti in più di un’ora per le disagiate condizioni di viabilità, ora è il caso di soffermarci sul servizio che il Pronto Soccorso di Vieste offre a chi chiede assistenza e aiuto, specie in regime d’urgenza.
Siamo alle soglie della stagione estiva. Vieste è uno dei centri turistici più visitati in Italia. Turisti da tutto il mondo si recano nel centro garganico per trascorrere ore di relax, divertimento, spensieratezza, consci di  ottenere prestazioni urgenti di qualunque natura all’altezza della situazione. Non è così poiché il Pronto Soccorso di Vieste è soggetto a ristrettezze dettate dal taglio dei costi di prestazione sanitaria imposti dalla Regione Puglia. Nel caso specifico, il servizio ambulatoriale di ortopedia è funzionante dal lunedì al sabato, fino alle ore 14, con la presenza di uno specialista che non effettua raggi-X e gassature; poi il nulla, o meglio il trasferimento al centro sanitario più vicino, S. G. Rotondo.
Da una telefonata intercorsa tra me e un addetto al reparto ortopedia del PS di Vieste, emergono verità che dovrebbero far riflettere chi amministra la sanità locale. Nella telefonata, in sintesi, si dice che «Il Pronto Soccorso di Vieste per prestazioni di ortopedia opera fino a sabato ore 14 in regime poliambulatoriale di radiologia. Non svolge prestazioni di gessatura e che tale operazione è svolta al centro più vicino e competente, ovvero l'ospedale di San Giovanni Rotondo». Naturalmente ho chiesto anche se il servizio prestato alla piccola Sophia era secondo procedure specifiche e l’interlocutore ha confermato che «E’ stata la cosa più giusta da fare in quanto nel nostro poliambulatorio si effettuano prestazioni urgenti e il caso necessitava un intervento specifico». Da ciò apprendo che il personale specializzato operante nel PS di Vieste lavora ottemperando a regole precise, professionali e dettate da costi programmati dai loro superiori. A loro va tutta la gratitudine. E’ uno staff efficiente e specializzato non solo nella materia medica e infermieristica, bensì a parer mio di adattamento a condizioni lavorative sottocosto e pazientemente sopportato per il bene della popolazione. Ma c’è di più poiché ho chiesto anche se durante il periodo estivo, quello di maggior affluenza di turisti, fosse stato previsto un incremento dei medici e di addetti sanitari specializzati. A tal domanda mi è stato detto che la pertinenza di questa risposta era del responsabile del Pronto Soccorso e nel caso vi fossero emergenze superiori al numero di prestazioni c'è l’aiuto svolto dalla locale Guardia Medica.
Insomma Vieste ha un’emergenza, forse già nota, ma mai risolta: quella di un presidio pienamente funzionale per prestare assistenza e cura in regime di urgenza ai più dei 200mila turisti che si recano in una delle perle più amate dal popolo nord europeo. L’esortazione che rivolgo al Direttore Generale, all’Assessore pertinente di Via Capruzzi, a coloro che amministrano l’Azienda Sanitaria Locale, ai politici locali operanti presso la Regione Puglia e a Montecitorio, è di rivedere alcune regole di pronto intervento di regime specialistico, in particolare quello che riguarda la traumatologia che nei periodi estivi è una delle discipline chiamate a svolgere prestazioni straordinarie per flussi turistici straordinari che pagano fior di quattrini per una vacanza viestana sempre desiderata e costosa. Per lo meno quella Bandiera Verde cui il comune di Vieste, e con essa la provincia di Foggia e la Puglia, si fregia da 6 anni avrà maggior senso e un sapore meno amaro sul piano sociale e d’impatto vero i media.
Se posso permettermi, e su precisa richiesta dei genitori della piccola Sophia, ricordo che ad oggi la prima galleria che da Vieste a Mattinata porta a Manfredonia e poi a Foggia è priva di illuminazione sia durante il giorno e, ancor più grave, durante la notte. Ma l’allarme che lancio è che li in quella galleria mancano le luci di emergenza, quelle che potrebbero salvare vite in caso di incidenti. Qualcuno credo che se ne debba occupare, e al più presto.

Ad Maiora!
Ubicazione: Vieste FG, Italia

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