venerdì 17 gennaio 2014

Cambiar “Verso” non significa cambiar Sindaco

Il Sindaco di Foggia, Gianni Mongelli
di Nico Baratta
La scelta di uno e forse più piddini di concorrere alle primarie di partito per la candidatura a Sindaco di Foggia, secondo il mio modestissimo parere, è dissonante da quella che la stessa segreteria cittadina e provinciale del Partito Democratico ha lasciato presagire nei giorni scorsi. Non è un attacco alla persona che si autocandida, né allo strumento molto democratico insito nelle primarie. Viva Dio ad averne di strumenti liberi e democratici per decidere sulle sorti di una città e una nazione. Il mio pensiero è precipuamente politico. Il PD fin dall’inizio aveva detto che sarebbe stato unito nel proporre un suo candidato, semmai che avrebbe concorso con altri della coalizione. Ed invece, a quanto pare e credo contro ogni volontà decisa all’interno della segreteria cittadina e provinciale del PD, una gran parte di Foggia sarà chiamata a decidere il suo prossimo Primo Cittadino in una competizione nella competizione. Difatti le primarie che si stanno prefigurando sono più interne al PD che tra i partiti che costruiranno la coalizione di centrosinistra. Una sana battaglia nella battaglia. Il pericolo è che a uscirne con le ossa rotte potrebbe essere lo stesso Partito Democratico poiché le primarie, a mio avviso, saranno l’ennesimo muro contro muro che hanno diviso e non unito il partito. Oggi il PD foggiano ha bisogno di maggiore unione e perciò forza. Le indicazioni di tal bisogno si sono manifestate in modo inequivocabile l’indomani dell’aspra competizione provinciale che il PD ha sostenuto e che ha visto vincente l’espressione più vicina ai piddini. Sottoporre il partito, o meglio costringerlo a competere nuovamente potrebbe essere l’ennesimo sbaglio di alcune personaggi che fagocitano avidamente poltrone piuttosto che pensare al bene pubblico. Personaggi che spinti dal vento in poppa di una fase innovatrice nel PD, non esitano a cambiar quella rotta indicata dalle esigenze locali e che sono state ampiamente spiegate da chi oggi gestisce il PD locale. Non dimentico che questi personaggi son stati i primi sostenitori di un “Verso” nazionale. Ma è altrettanto vero che Foggia, nella sua peculiarità politica, ha già chi ha lavorato per strapparla a una debacle economica-amministrativa. “Il Sole 24 Ore” ne ha data testimonianza e prenderne atto dovrebbe essere l’incipit da sostenere e ripetere, piuttosto che proporre innovazioni scritte sulla carta e non nei fatti. Spero che non sia il caso di chi si è già proposto. Non vorrei essere etichettato come quello contro le primarie. Ma a tutto c’è un limite, che ritengo superato da tempo e che dovrebbe essere ridisegnato da chi oggi ha le redini in mano del PD cittadino e provinciale. E’ giusto che le varie anime interne del PD, meglio conosciute come correnti (spesso cortocircuitate tra loro), si confrontino. Ma è anche giusto che queste anime trovino la pace interna. Un tavolo di confronto e decisionale sul prossimo candidato Sindaco espresso dal PD era la soluzione giusta, secondo me. Quella soluzione che avrebbe dato più forza a un partito che facilmente smarrisce la giusta via in dirittura d’arrivo e che poi la ritrova, salvandosi in calcio d’angolo, grazie a quelle realtà politiche che la sorreggono in seconde tornate elettorali. Da convinto sostenitore del centrosinistra, e questa volta sicuramente giocatore in campo, spero che questa scelta non rallenti la poderosa macchina da guerra che il PD ha sempre dispiegato in tornate elettorali. Come spero che le primarie siano vincenti per il candidato prescelto dalla segreteria e che i vari outsider comprendano che l’unione fa la forza. Chi ha scelto, o meglio obbligato il PD, di far le primarie interne ha tutta la mia stima, ma non lo condivido. Stimo molto meno chi da buon saltimbanco lo sostiene, un tempo più vicino ad altre realtà politiche vicine al PD, approfittando del vento in poppa che però potrebbe cambiar verso, che non è quello nazionale. Mi auguro che i cittadini piddini, simpatizzanti del PD, coloro che sostengono il centrosinistra e la sinistra, sappiano scegliere in base ai fatti e non ai nomi e cordate di effimere soluzioni volte solo alla propria visibilità.

Ad Maiora!

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