martedì 17 marzo 2015

Urne aperte: si voterà il 31 maggio, non più il 10

di Nico Baratta

È ufficiale. In Puglia, e nel restante Belpaese, si voterà il 31 maggio 2015. Non più il 10 come era stato stabilito. 

Difatti il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro degli Interni Angelino Alfano, ha approvato un decreto legge che interviene sistematicamente per flessibilizzare l’arco temporale entro il quale può realizzarsi la condizione per lo svolgimento in forma abbinata di tutte le elezioni. Il motivo è di consentire lo svolgimento di tutte le consultazioni elettorali in un’unica data, il cosiddetto “election day”, stabilendo, con riguardo alle elezioni regionali, che la loro celebrazione può avvenire nella prima domenica successiva a 60 giorni dalla scadenza di mandato.

Osservando il calendario, la prima domenica utile risulta essere il 31 maggio 2015. Con ciò la norma interviene stabilendo che l’elezione può essere celebrata anche nella prima domenica successiva alla scadenza del predetto termine dei 60 giorni.
Tuttavia c’è da apporre un pensiero, quello dell’affluenza, di per se scarsa, viste le ultime tornate elettorali. Come potrete notare, il 31 maggio ricade di domenica, ovviamente, ed è vicinissimo al 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana. Festività rigorosamente in rosso. L’arco temporale tra i due giorni suindicati prevede un sabato 30 maggio e un lunedì 1 giugno. Se le abitudini non tradiscono le tradizioni, molti italiani si concederanno un lungo e buon week-end. 

E le urne? Vedremo. Tuttavia ritorniamo alla decisione del ministro Angelino Alfano.

Tutti sappiamo che nella prossima primavera si svolgeranno sia le elezioni per il rinnovo dei presidenti e dei consigli di 7 regioni a statuto ordinario (Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Campania e Puglia), sia quelle per il turno annuale delle amministrative. Tal evento che interesserà, nelle 15 regioni a statuto ordinario, 515 comuni. Le elezioni amministrative si devono tenere, per legge, in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno mentre le elezioni regionali, secondo quanto stabilito dalla Legge di Stabilità 2015, devono avere luogo “non oltre i sessanta giorni successivi al termine del quinquennio”.
La norma di flessibilizzazione interviene considerato il fatto che le elezioni degli organi elettivi regionali si sono svolte domenica 28 marzo 2010 (con scadenza del mandato 27 marzo 2015), e che entro il 27 maggio 2015 non risulta possibile individuare una data idonea per la coincidenza del primo o secondo turno con Festività religiose cristiane o ebraiche (Pasqua, Pentecoste), con festività civili (Anniversario della Liberazione, Festa del Lavoro) o con altre ricorrenze rilevanti ai fini dell’affluenza al voto (Adunata annuale degli Alpini).
Il Consiglio dei Ministri invita quindi le Regioni a voler indire i rinnovi dei Consigli regionali nella stessa data individuata per le elezioni amministrative.

Alla fine, una domanda è lecita. La normativa ci sta tutta, ma potrebbe rivelarsi controproducente per alcuni e produttiva per altri.

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