Per Ingroia e Chiesa termina l'avventura con la Lista del Popolo-Mossa del Cavallo
In una nota stampa congiunta dell'8 ottobre 2018, pubblicata su facebook e fatta pervenire a molte testate giornalistiche nazionali, l'ex PM Antonio Ingroia e il giornalista Giulietto Chiesa, soci-fondatori e membri attivi della Lista del Popolo-Mossa del Cavallo, annunciano conclusa l’esperienza politica. Di seguito si pubblica la nota stampa suddetta.
Nota in premessa al comunicato stampa - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione.
«In qualità di soci fondatori della Lista del Popolo e della Mossa del Cavallo, dichiariamo conclusa, al momento, l’esperienza legata a queste due denominazioni originali che ne costituirono, per così dire, la bandiera.
L’evidente sconfitta subita nel voto del 4 marzo ha costretto entrambi (insieme a una parte degli aderenti) a riesaminare sia i presupposti di partenza dell’esperimento, sia le prospettive che si considerarono possibili.
Molte cose sono cambiate da allora, e radicalmente. Il cavallo non è riuscito a saltare gli ostacoli, oggettivi e intenzionali, che gli si sono parati di fronte. Il popolo, di cui cercavamo il consenso, non abbiamo potuto incontrarlo. Non ha nemmeno saputo che esistevamo. Non avevamo mezzi. Andavamo contro la corrente. Fummo oscurati dai media. Le forze raccolte in partenza furono inadeguate, insufficienti, troppo disparate e confuse esse stesse. La trasversalità che cercavamo non fummo in grado di realizzarla, anche perché non pochi dei nostri militanti ne erano, essi stessi, assai poco convinti.
In queste condizioni un fantino scende dal cavallo e così ora facciamo.
L’unica cosa di valore che abbiamo prodotto è stato il Programma della Lista del Popolo. Che resta valido anche ora, più che mai. Ci auguriamo che i punti salienti delle nostre proposte siano ripresi da altre forze, che esistono ma in ordine sparso e al momento ininfluente.
Dopo una fase di stallo e la lunga pausa estiva, essa stessa frutto dell’incertezza e della confusione tra le nostre fila, il tentativo — che congiuntamente avevamo intrapreso a settembre, per ri-avviare l’attività sotto la forma di un “laboratorio politico-culturale”, che abbandonasse nell’immediato ogni prospettiva elettorale nazionale — si è rivelato del tutto impraticabile.
Abbiamo registrato troppe differenze, incomprensioni, tra le idee dei fondatori, le nostre idee, e quelle di molti che avevano aderito alla Lista del popolo nelle diverse fasi. Ricostruire una visione comune, colmare le tensioni, ridurre i dissensi, dissipare i sospetti, riteniamo sia impresa non meritevole di ulteriori sforzi.
Per questi motivi, di comune accordo, chiudiamo questo esperimento. Un dato positivo per noi, personalmente, è quello di esserci conosciuti meglio, di avere percorso un tratto di strada insieme, cercando una via per contribuire, per quanto potevamo, alla salvezza della democrazia nel nostro paese, e al miglioramento delle condizioni di vita e spirituali delle masse popolari. Abbiamo tentato di unire le forze di coloro che comprendono la gravità e la novità assoluta della crisi mondiale.
La stima reciproca che si è così creata rimane intatta e potrà servire per il futuro. Ciò che non è stato possibile nel 2017-2018, mutatis mutandis, potrebbe divenirlo in futuro. Vedremo.
Ciò detto, in qualità di detentori giuridici dei nomi e del marchio di Lista del Popolo e di Mossa del cavallo, ritiriamo il diritto ad usarli in futuro a tutte le organizzazioni rimaste in vita e ai singoli aderenti. Ne consegue parimenti l’immediata chiusura del sito con la denominazione Lista del Popolo e la corrispondente pagina Facebook con identico nome. Con un ringraziamento a coloro che ci hanno capiti».
Nota in premessa al comunicato stampa - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione.
«In qualità di soci fondatori della Lista del Popolo e della Mossa del Cavallo, dichiariamo conclusa, al momento, l’esperienza legata a queste due denominazioni originali che ne costituirono, per così dire, la bandiera.
L’evidente sconfitta subita nel voto del 4 marzo ha costretto entrambi (insieme a una parte degli aderenti) a riesaminare sia i presupposti di partenza dell’esperimento, sia le prospettive che si considerarono possibili.
Molte cose sono cambiate da allora, e radicalmente. Il cavallo non è riuscito a saltare gli ostacoli, oggettivi e intenzionali, che gli si sono parati di fronte. Il popolo, di cui cercavamo il consenso, non abbiamo potuto incontrarlo. Non ha nemmeno saputo che esistevamo. Non avevamo mezzi. Andavamo contro la corrente. Fummo oscurati dai media. Le forze raccolte in partenza furono inadeguate, insufficienti, troppo disparate e confuse esse stesse. La trasversalità che cercavamo non fummo in grado di realizzarla, anche perché non pochi dei nostri militanti ne erano, essi stessi, assai poco convinti.
In queste condizioni un fantino scende dal cavallo e così ora facciamo.
L’unica cosa di valore che abbiamo prodotto è stato il Programma della Lista del Popolo. Che resta valido anche ora, più che mai. Ci auguriamo che i punti salienti delle nostre proposte siano ripresi da altre forze, che esistono ma in ordine sparso e al momento ininfluente.
Dopo una fase di stallo e la lunga pausa estiva, essa stessa frutto dell’incertezza e della confusione tra le nostre fila, il tentativo — che congiuntamente avevamo intrapreso a settembre, per ri-avviare l’attività sotto la forma di un “laboratorio politico-culturale”, che abbandonasse nell’immediato ogni prospettiva elettorale nazionale — si è rivelato del tutto impraticabile.
Abbiamo registrato troppe differenze, incomprensioni, tra le idee dei fondatori, le nostre idee, e quelle di molti che avevano aderito alla Lista del popolo nelle diverse fasi. Ricostruire una visione comune, colmare le tensioni, ridurre i dissensi, dissipare i sospetti, riteniamo sia impresa non meritevole di ulteriori sforzi.
Per questi motivi, di comune accordo, chiudiamo questo esperimento. Un dato positivo per noi, personalmente, è quello di esserci conosciuti meglio, di avere percorso un tratto di strada insieme, cercando una via per contribuire, per quanto potevamo, alla salvezza della democrazia nel nostro paese, e al miglioramento delle condizioni di vita e spirituali delle masse popolari. Abbiamo tentato di unire le forze di coloro che comprendono la gravità e la novità assoluta della crisi mondiale.
La stima reciproca che si è così creata rimane intatta e potrà servire per il futuro. Ciò che non è stato possibile nel 2017-2018, mutatis mutandis, potrebbe divenirlo in futuro. Vedremo.
Ciò detto, in qualità di detentori giuridici dei nomi e del marchio di Lista del Popolo e di Mossa del cavallo, ritiriamo il diritto ad usarli in futuro a tutte le organizzazioni rimaste in vita e ai singoli aderenti. Ne consegue parimenti l’immediata chiusura del sito con la denominazione Lista del Popolo e la corrispondente pagina Facebook con identico nome. Con un ringraziamento a coloro che ci hanno capiti».
Antonio Ingroia e Giulietto Chiesa
8 OTTOBRE 2018
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