“Se ci tieni lo Fai” a Lucera recupera e restaura una tela del ‘600
È iniziata la fase operativa di uno dei restauri progettati grazie all’iniziativa della Delegazione FAI -Fondo Ambiente Italiano- di Foggia denominata “Se ci tieni lo Fai”.
Nel 2014, su impulso del Capo Delegazione pro tempore Nico Palatella, venne lanciata l’idea di identificare un piccolo bene culturale di significativa importanza per la storia di ciascun comune della Capitanata.
Le Amministrazioni locali avrebbero chiesto ai cittadini di individuare tre possibili opzioni: oggetti di valore artistico o storico, risalenti ad almeno cento anni, che potessero essere restaurati con interventi dal costo relativamente limitato. La Delegazione Fai, sempre in collaborazione con i Comuni, avrebbe dovuto compiere la scelta finale e organizzare eventi per la raccolta dei fondi necessari al recupero, magari facendo leva sulla sensibilità di singoli mecenati che avrebbero potuto anche dedurre fiscalmente l’importo donato attraverso il cosiddetto “Art-Bonus”, introdotto poche settimane prima dell’iniziativa dal D.L. 31.5.2014, n. 83 promosso dall’allora Ministro Franceschini.
A Lucera, grazie all’impegno del delegato locale del FAI Giuseppe Toziano, iniziò la collaborazione tra il Fondo Ambiente, il Comune e la Diocesi di Lucera-Troia e la scelta cadde su una tela del ‘600, esposta nella Basilica Cattedrale, di autore non identificato con certezza, che rappresenta per alcuni la Sacra Famiglia e per altri il battesimo di San Giovanni Battista. Il dipinto è situato nell’“altare del Giannini”, al fianco di Santa Maria Patrona, dove s’inginocchiò San Giovanni Paolo II durante la visita a Lucera nel 1987 che segnò l’avvio del processo di canonizzazione del Santo più amato dai Lucerini, San Francesco Antonio Fasani.
I beni di proprietà ecclesiastica, però, non possono godere dei vantaggi dell'Art Bonus. Nonostante questo, il gruppo Fai di Lucera, grazie alla generosità delle famiglie Calabria e Pignatelli, è riuscito a organizzare il recupero della tela e il 27 giugno scorso, il quadro è stato ritirato dalla ditta Maddalena Restauri che procederà agli interventi necessari. E chissà che le opere di pulizia e ripristino non aiutino a chiarire il piccolo “mistero” sull’identità dell’autore e sul soggetto rappresentato.
Nel 2014, su impulso del Capo Delegazione pro tempore Nico Palatella, venne lanciata l’idea di identificare un piccolo bene culturale di significativa importanza per la storia di ciascun comune della Capitanata.
Le Amministrazioni locali avrebbero chiesto ai cittadini di individuare tre possibili opzioni: oggetti di valore artistico o storico, risalenti ad almeno cento anni, che potessero essere restaurati con interventi dal costo relativamente limitato. La Delegazione Fai, sempre in collaborazione con i Comuni, avrebbe dovuto compiere la scelta finale e organizzare eventi per la raccolta dei fondi necessari al recupero, magari facendo leva sulla sensibilità di singoli mecenati che avrebbero potuto anche dedurre fiscalmente l’importo donato attraverso il cosiddetto “Art-Bonus”, introdotto poche settimane prima dell’iniziativa dal D.L. 31.5.2014, n. 83 promosso dall’allora Ministro Franceschini.
A Lucera, grazie all’impegno del delegato locale del FAI Giuseppe Toziano, iniziò la collaborazione tra il Fondo Ambiente, il Comune e la Diocesi di Lucera-Troia e la scelta cadde su una tela del ‘600, esposta nella Basilica Cattedrale, di autore non identificato con certezza, che rappresenta per alcuni la Sacra Famiglia e per altri il battesimo di San Giovanni Battista. Il dipinto è situato nell’“altare del Giannini”, al fianco di Santa Maria Patrona, dove s’inginocchiò San Giovanni Paolo II durante la visita a Lucera nel 1987 che segnò l’avvio del processo di canonizzazione del Santo più amato dai Lucerini, San Francesco Antonio Fasani.
I beni di proprietà ecclesiastica, però, non possono godere dei vantaggi dell'Art Bonus. Nonostante questo, il gruppo Fai di Lucera, grazie alla generosità delle famiglie Calabria e Pignatelli, è riuscito a organizzare il recupero della tela e il 27 giugno scorso, il quadro è stato ritirato dalla ditta Maddalena Restauri che procederà agli interventi necessari. E chissà che le opere di pulizia e ripristino non aiutino a chiarire il piccolo “mistero” sull’identità dell’autore e sul soggetto rappresentato.
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