sabato 16 gennaio 2016

Viaggiare leggeri, essere leggeri, vivere leggeri. Romagnoli non ha dubbi: Solo bagaglio a mano

Domenica 17 gennaio, ore 11.30, Spazio live della libreria Ubik di Foggia. L’autore, firma di punta di Repubblica, presenta il suo libro edito da Feltrinelli.

Ha viaggiato in oltre settanta paesi del mondo. Da molti di questi, ha scritto per i più importanti magazine italiani e stranieri. È stato un “bersaglio mobile” in Africa, un conforto per un amico imprenditore della provincia italiana travolto dalla crisi, ed è rientrato, con uno zainetto pieno di zip, dal suo “personalissimo” funerale coreano. Nessun trucco, è tutto in Solo bagaglio a mano (Feltrinelli, 2015), sorprendente e agilissimo libro di difficile (e per questo felice) collocazione, scritto da Gabriele Romagnoli. Firma di punta del gruppo L’Espresso, e di Repubblica in particolare, autore di brillanti reportage, è il primo ospite in programma della rassegna Musica Civica diretta dal Maestro Gianna Fratta, protagonista del fuoriprogramma di domenica 17 gennaio, ore 11.30, nello spazio live della libreria Ubik di Foggia (partner della kermesse). A conversare con il giornalista e scrittore, Michele Trecca.

Solo bagaglio a mano (Feltrinelli, 2015). Non ingombrare, non essere ingombranti: è l’unica prospettiva che si possa contare fra quelle positive, efficaci, forse anche moralmente e politicamente buone. Gabriele Romagnoli ha avuto modo di pensarci in Corea, mentre era virtualmente morto, chiuso in una cassa di legno, per un bizzarro rito-esperimento. Nel silenzio claustrofobico di quella bara, con addosso solo una vestaglia senza tasche (perché, come si dice a Napoli, “l’ultimo vestito è senza tasche”), arrivano le storie, le riflessioni, i pensieri ossessivi che hanno a che fare con la moderazione. Il bagaglio a mano, per esempio. Un bagaglio che chiede l’indispensabile, e dunque, chiedendo di scegliere, mette in moto una critica del possibile. Un bagaglio che impone di selezionare un vestito multiuso, un accessorio funzionale, persino un colore non invadente. Il bagaglio del grande viaggiatore diventa metafora di un modello di esistenza che vede nel “perdere” una forma di ricchezza, che sollecita l’affrancamento dai bisogni, che non teme la privazione del “senza”. Anche di fronte alle più torve minacce del mondo, la leggerezza di sapersi slegato dalla dipendenza tutta occidentale della “pesantezza” del corpo, e da ciò che a essa si accompagna, diventa un’ipotesi di salvezza. Viaggiare leggeri. Essere leggeri. Vivere leggeri. Gabriele Romagnoli centra uno dei temi decisivi della società contemporanea e della sopravvivenza globale e scrive una delle sue opere più saporite, il racconto di una rinascita, di un risveglio. Senza magniloquenza. Senza arroganza. Senza.

Gabriele Romagnoli (Bologna, 1960) è giornalista e scrittore. Collabora a “la Repubblica”. Fra le sue opere: Navi in bottiglia (Mondadori, 1993), Louisiana blues (Feltrinelli, 2001), L’artista (Feltrinelli, 2004), Non ci sono santi (Mondadori, 2006), Un tuffo nella luce (Mondadori, 2010) e Domanda di grazia (Mondadori, 2014).

(Com  St. con foto by Feltrinelli)

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