Foggia, Teatro Giordano, De Santis: «Atti del Comune smentiti dalla magistratura»
Dopo gli ultimi sviluppi sul caso giudiziario inerente ai lavori di ristrutturazione del Teatro Giordano, e alle dichiarazioni di esponenti politici e amministrativi della precedente (quella che ha condotto la pratica) amministrazione e dell’attuale sindaco. Pubblichiamo la dichiarazione del già consigliere comunale di maggioranza Leonardo De Santis, oggi membro dell’associazione Changes.
«Il Teatro Giordano, un pozzo senza fondo, o un affare senza fine? Poco tempo fa il capitolo RACO srl si arricchì, di una fantasiosa ipotesi della Giunta Landella : la risoluzione anticipata della controversia giudiziaria a firma dell'assessore al contenzioso Sergio Cangelli e del dirigente dell'avvocatura, Domenico Dragonetti, che avrebbe riconosciuto alla RACO qualcosa come 2milioni di euro. Un’ipotesi che alla luce degli avvenimenti delle ultime ore avrebbe avuto un esito paradossale e grottesco.
In queste ore facciamo tutti un salto sulla sedia, cittadini, amministratori e dirigenti: cinque avvisi di conclusione delle indagini notificati dalla polizia nell'ambito delle indagini sulla ristrutturazione del teatro Giordano di Foggia. I destinatari degli avvisi sono Giuseppe Casolaro, architetto, nella qualità di responsabile unico del procedimento e di direttore dei lavori di completamento della ristrutturazione funzionale del teatro "Umberto Giordano"; Gaetano Centra nella qualità di addetto al collaudo tecnico-amministrativo in corso d ‘opera; Francesco Paolo Lepore, nella qualità di addetto alla contabilizzazione dei lavori appaltati; Salvatore Raspatelli , nella qualità legale rappresentante della RA.CO. Costruzioni S.r.l., impresa aggiudicataria dell’appalto e Gianluigi Raspatelli nella qualità amministratore unico nonché di procuratore speciale della RA.CO. Costruzioni S.r.l.. Secondo gli inquirenti avrebbero indotto in errore l'ente pubblico appaltante sull'effettiva consistenza dei lavori e delle opere eseguite, sì da consentire all'impresa appaltatrice di ottenere in corso d'opera il pagamento dell'intero corrispettivo convenuto nonostante la mancata esecuzione dei lavori contrattualmente previsti, nonché di richiedere al momento della chiusura della contabilità dei lavori appaltati il pagamento dell'ulteriore importo di 4.328.175,08 euro a titolo di riserve. Queste condotte procuravano all'impresa appaltatrice l'ingiusto profitto costituito dalla riscossione della somma complessiva lorda di 3.016.509,68 euro profitto ingiusto perché avente ad oggetto somme che il comune di Foggia non avrebbe pagato se non fosse stata indotta in errore mediante la falsa contabilità dei lavori.
La domanda sorge spontanea: Perché l’amministrazione in carica decide di risolvere bonariamente la cosa? Fa il paio con l’orbitale? Una vicenda sgradevole ed imbarazzante dalla quale il Comune di Foggia ed i suoi cittadini escono sconfitti sia dal punto di vista economico, sia da quello dell’immagine. L'amministrazione abbia raggiunto livelli di poca trasparenza e mancanza di visioni strategiche sulla cultura della legalità, escludendo ogni forma di partecipazione dei cittadini, condonando attività abusive, e costruendo atti smentiti poi dalla magistratura. Confidiamo che su questi temi le minoranze consiliari intensifichino la loro azione, e ci auguriamo nel frattempo un esame di coscienza da parte di tutti, sindaco in primis».
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