"Chiedilo ai muri della mia stanza" il libro di Simona Maestri al confine tra tradizione e tecnologia
La copertina |
Vuoi regalare un libro? Controlla che il destinatario del dono rientri nella fascia d’età giusta e in quella percentuale (purtroppo) ancora esigua di coloro che amano leggere. Secondo dati Istat la quota più alta di lettori si riscontra tra la popolazione di 11-17 anni (oltre il 58%), con un picco tra gli 11 e i 14 anni (64,7%), e decresce all’aumentare dell’età. Tuttavia, sono le donne a detenere il primato di lettrici: queste sono infatti il 51,6% rispetto al 38,2% dei lettori. Anche il titolo di studio influisce fortemente sui livelli di lettura: si va da un massimo dell’80,6% tra i laureati a un minimo del 28,4% tra chi possiede la licenza elementare o nessun titolo di studio. Dati interessanti possono rilevarsi anche a livello territoriale; le quote più alte di lettori di libri si registrano al Nord, dove quasi il 52% della popolazione ha letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi. Nel Sud e nelle Isole, invece, la quota di lettori scende rispettivamente al 34,2%: le regioni del Mezzogiorno si attestano al di sotto della media nazionale (Puglia 33,1%).
I dati tuttavia non sono allarmanti perché l’Italia e la Puglia non hanno mai svettato nelle classifiche culturali di questo tipo: la rivoluzione però potrebbe essere più vicina di quanto si creda. E potrebbe partire proprio grazie alla tecnologia. Strumenti sofisticati come tablet e smartphone di ultima generazione offrono spazio a sufficienza per poter portare sempre con sé una biblioteca digitale. Dai magazine agli eBook il futuro della lettura è sicuramente legato a quello della fruibilità da questi mezzi. I più "smanettoni" in questo senso sono i giovani: la possibilità di poter avere sempre a portata di mano una lettura interessante potrebbe invertire i suddetti dati. E poi ci sono anche i giovani autori che invece continuano ad investire nell’editoria e per essere appetibili sul mercato offrono il proprio libro anche nella versione digitale. Così ha fatto anche Simona Maestri, scrittrice foggiana. Il suo primo libro si intitola “Chiedilo ai muri della mia stanza” (BookSprint Edizioni) e racchiude la sua lotta contro le avversità che hanno caratterizzato il periodo adolescenziale e di cui porta ancora alcune cicatrici nel cuore. Disponibile anche come eBook, in “Chiedilo ai muri della mia stanza” si possono rivivere per 152 pagine le sensazioni, le emozioni e i dispiaceri di chi ha vissuto per un periodo come una barca alla deriva, sospinta dalle correnti contrastanti delle personalità prorompenti che ha incontrato, mentre quello che lei desiderava era solo la luce del faro che l’avrebbe condotta in salvo, alla scoperta della serenità e della consapevolezza del suo vero io. Un romanzo terapeutico anche per l’autrice stessa che oggi vive serenamente, ponendosi nuovi obiettivi da realizzare: noi l’abbiamo intervista per conoscere meglio lei e il suo libro.
D. Come nasce la tua passione per la scrittura?
R. Il mio interesse per la scrittura è nato durante l'adolescenza, alla soglia dei 15 anni. Tuttavia l'input decisivo fu l’inizio di un periodo molto particolare della mia vita in cui ho cominciato a scrivere per canalizzare quello che provavo.
D. Dalla scrittura occasionale alla stesura di un libro vero e proprio: com’è avvenuto questo passaggio?
R. In realtà ho sempre saputo che avrei scritto un libro. Sin da bambina intuivo che prima o poi avrei cominciato a dedicarmi seriamente a questo obiettivo, poi il bisogno di sfogarmi mi ha convinta a mettere nero su bianco delle sensazioni che hanno rappresentato il materiale embrionale della mio libro.
D. Quanto tempo hai impiegato per scriverlo?
R. Ho impiegato circa due anni perché non scrivevo con regolarità; l'esigenza di scrivere arrivava improvvisamente, anche dopo lunghi periodi di mancata attività e poi come ogni scrittore, ho avuto anche io i miei momenti senza ispirazione!
D. “Chiedilo ai muri della mia stanza” è ispirato a vicende personali. Come sei arrivata alla scelta della pubblicazione?
R. Inizialmente non avevo nessuna intenzione di pubblicare il mio libro. Se sono approdata a questa risoluzione devo ringraziare la professoressa (del liceo ndr) Rosalba Chirolli che mi ha spinto a farlo. Inoltre, ho capito che il mio libro poteva essere d’aiuto per tutti coloro che hanno affrontato le stesse difficoltà, così da potersi sentire meno soli.
D. Prima che un libro, “Chiedilo ai muri della mia stanza” sembra quasi un diario. Sei un’autrice che crede nel potere terapeutico della scrittura?
R. Penso che la scrittura dovrebbe essere al primo posto in qualsiasi tipo di terapia. In questo caso posso parlare per esperienza personale perché la scrittura mi ha aiutato a far affiorare il mio vero io e a comprenderlo. Inoltre la scrittura è stata determinante per farmi superare quel momento difficile della mia vita.
D. Anche il titolo gioca il suo ruolo nell’acquisto di un libro. Il tuo è sicuramente insolito e ad effetto. Cosa significa per te?
R. "Chiedilo ai muri della mia stanza" ha diversi significati: il primo deriva dal fatto che in quel periodo avevo la abitudine di scrivere sui muri della mia camera da letto per sfogare tutte le emozioni che non riuscivo a gestire. Il secondo significato è legato al fatto che la mia stanza ha rappresentato il mio isolamento, durante il quale ho fatto i conti con i miei fantasmi interiori, mentre in altre occasioni è stata il luogo in cui rifugiarmi per sognare una realtà migliore.
D. Ci sono state delle persone particolari che ti hanno sostenuto durante la stesura del romanzo?
R. Sicuramente devo ringraziare mia madre che, prima di tutti, ebbe fiducia in me e poi la professoressa Rosalba Chirolli, che mi aiutò a correggere la bozza e mi diede molti consigli utili.
D. Cosa vorresti dire ad un tuo potenziale lettore?
R. Nei periodi di avversità che capitano purtroppo a chiunque, tendiamo ad incolpare noi stessi e a cercare aiuto in aspetti o persone che in realtà fanno solo da cornice. La prima regola è quella di ascoltarci e perdonarci.
D. Il tuo libro si può acquistare anche nel formato eBook. Credi che la tecnologia possa avvicinare di più i giovani alla lettura?
R. Io resto comunque una lettrice tradizionalista che preferisce il cartaceo; mi rendo conto tuttavia che ai giorni nostri la tecnologia è predominante, soprattutto tra i giovani, e se questi strumenti potranno avvicinarli alla lettura ben venga! Il fatto di non dover portarsi dietro il peso fisico del libro e di poterlo sfogliare ovunque si voglia ha sicuramente il suo fascino; se in futuro la maggior parte della gente sceglierà questo modo per fruire la lettura, il mio libro sarà sempre disponibile grazie alla versione digitale.
Dalila Campanile
I dati tuttavia non sono allarmanti perché l’Italia e la Puglia non hanno mai svettato nelle classifiche culturali di questo tipo: la rivoluzione però potrebbe essere più vicina di quanto si creda. E potrebbe partire proprio grazie alla tecnologia. Strumenti sofisticati come tablet e smartphone di ultima generazione offrono spazio a sufficienza per poter portare sempre con sé una biblioteca digitale. Dai magazine agli eBook il futuro della lettura è sicuramente legato a quello della fruibilità da questi mezzi. I più "smanettoni" in questo senso sono i giovani: la possibilità di poter avere sempre a portata di mano una lettura interessante potrebbe invertire i suddetti dati. E poi ci sono anche i giovani autori che invece continuano ad investire nell’editoria e per essere appetibili sul mercato offrono il proprio libro anche nella versione digitale. Così ha fatto anche Simona Maestri, scrittrice foggiana. Il suo primo libro si intitola “Chiedilo ai muri della mia stanza” (BookSprint Edizioni) e racchiude la sua lotta contro le avversità che hanno caratterizzato il periodo adolescenziale e di cui porta ancora alcune cicatrici nel cuore. Disponibile anche come eBook, in “Chiedilo ai muri della mia stanza” si possono rivivere per 152 pagine le sensazioni, le emozioni e i dispiaceri di chi ha vissuto per un periodo come una barca alla deriva, sospinta dalle correnti contrastanti delle personalità prorompenti che ha incontrato, mentre quello che lei desiderava era solo la luce del faro che l’avrebbe condotta in salvo, alla scoperta della serenità e della consapevolezza del suo vero io. Un romanzo terapeutico anche per l’autrice stessa che oggi vive serenamente, ponendosi nuovi obiettivi da realizzare: noi l’abbiamo intervista per conoscere meglio lei e il suo libro.
D. Come nasce la tua passione per la scrittura?
R. Il mio interesse per la scrittura è nato durante l'adolescenza, alla soglia dei 15 anni. Tuttavia l'input decisivo fu l’inizio di un periodo molto particolare della mia vita in cui ho cominciato a scrivere per canalizzare quello che provavo.
D. Dalla scrittura occasionale alla stesura di un libro vero e proprio: com’è avvenuto questo passaggio?
R. In realtà ho sempre saputo che avrei scritto un libro. Sin da bambina intuivo che prima o poi avrei cominciato a dedicarmi seriamente a questo obiettivo, poi il bisogno di sfogarmi mi ha convinta a mettere nero su bianco delle sensazioni che hanno rappresentato il materiale embrionale della mio libro.
D. Quanto tempo hai impiegato per scriverlo?
R. Ho impiegato circa due anni perché non scrivevo con regolarità; l'esigenza di scrivere arrivava improvvisamente, anche dopo lunghi periodi di mancata attività e poi come ogni scrittore, ho avuto anche io i miei momenti senza ispirazione!
D. “Chiedilo ai muri della mia stanza” è ispirato a vicende personali. Come sei arrivata alla scelta della pubblicazione?
R. Inizialmente non avevo nessuna intenzione di pubblicare il mio libro. Se sono approdata a questa risoluzione devo ringraziare la professoressa (del liceo ndr) Rosalba Chirolli che mi ha spinto a farlo. Inoltre, ho capito che il mio libro poteva essere d’aiuto per tutti coloro che hanno affrontato le stesse difficoltà, così da potersi sentire meno soli.
D. Prima che un libro, “Chiedilo ai muri della mia stanza” sembra quasi un diario. Sei un’autrice che crede nel potere terapeutico della scrittura?
R. Penso che la scrittura dovrebbe essere al primo posto in qualsiasi tipo di terapia. In questo caso posso parlare per esperienza personale perché la scrittura mi ha aiutato a far affiorare il mio vero io e a comprenderlo. Inoltre la scrittura è stata determinante per farmi superare quel momento difficile della mia vita.
D. Anche il titolo gioca il suo ruolo nell’acquisto di un libro. Il tuo è sicuramente insolito e ad effetto. Cosa significa per te?
R. "Chiedilo ai muri della mia stanza" ha diversi significati: il primo deriva dal fatto che in quel periodo avevo la abitudine di scrivere sui muri della mia camera da letto per sfogare tutte le emozioni che non riuscivo a gestire. Il secondo significato è legato al fatto che la mia stanza ha rappresentato il mio isolamento, durante il quale ho fatto i conti con i miei fantasmi interiori, mentre in altre occasioni è stata il luogo in cui rifugiarmi per sognare una realtà migliore.
D. Ci sono state delle persone particolari che ti hanno sostenuto durante la stesura del romanzo?
R. Sicuramente devo ringraziare mia madre che, prima di tutti, ebbe fiducia in me e poi la professoressa Rosalba Chirolli, che mi aiutò a correggere la bozza e mi diede molti consigli utili.
D. Cosa vorresti dire ad un tuo potenziale lettore?
R. Nei periodi di avversità che capitano purtroppo a chiunque, tendiamo ad incolpare noi stessi e a cercare aiuto in aspetti o persone che in realtà fanno solo da cornice. La prima regola è quella di ascoltarci e perdonarci.
D. Il tuo libro si può acquistare anche nel formato eBook. Credi che la tecnologia possa avvicinare di più i giovani alla lettura?
R. Io resto comunque una lettrice tradizionalista che preferisce il cartaceo; mi rendo conto tuttavia che ai giorni nostri la tecnologia è predominante, soprattutto tra i giovani, e se questi strumenti potranno avvicinarli alla lettura ben venga! Il fatto di non dover portarsi dietro il peso fisico del libro e di poterlo sfogliare ovunque si voglia ha sicuramente il suo fascino; se in futuro la maggior parte della gente sceglierà questo modo per fruire la lettura, il mio libro sarà sempre disponibile grazie alla versione digitale.
Dalila Campanile
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