INAUGURAZIONE COMPARTO OPERATORIO AL SAN CAMILLO DE LELLIS” DI MANFREDONIA
“L’inaugurazione del nuovo comparto operatorio del ‘San Camillo De Lellis’ di Manfredonia e la presentazione alla cittadinanza dei locali dove sarà dislocato il nuovo consultorio cittadino sono un chiaro esempio di potenziamento e riqualificazione del territorio e spero diano la certezza a questa parte della popolazione delle nostre intenzioni: qui vogliamo fare sanità e vogliamo farla al meglio, in maniera compiuta e adeguata a quelle che sono le possibilità e le aspirazioni che abbiamo”. Così Attilio Manfrini, direttore generale della ASL FG, nel corso della cerimonia tenutasi a Manfredonia alla presenza del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e all’assessore regionale alle Politiche della Salute Ettore Attolini.
La struttura inaugurata consta di tre sale operatorie: una di ortopedia, schermata per permettere la realizzazione di radiografie durante gli interventi chirurgici; una di ostetricia, comprensiva di isola neonatale per prestare cure immediate ai neonati in difficoltà; e una di chirurgia. Inoltre, è comprensiva di una sala risveglio dove i pazienti vengono preparati per l’intervento e dove stazionano successivamente, nel caso sia necessario trattenerli in osservazione per monitorarne i parametri vitali. Innovativa è, poi, la centrale di sterilizzazione, dove transitano i ferri infetti, che vengono decontaminati all’interno di lavaferri, confezionati in cestelli e introdotti in autoclavi per terminare il ciclo di sterilizzazione, come previsto dalle linee guida. La zona è infine arricchita di una “transfer area” attraverso la quale il paziente giunge dal reparto di degenza, trasportato con il suo letto sino al blocco operatorio di destinazione. Tramite un sistema automatizzato di slitta passamalati viene trasferito direttamente sul letto operatorio e accede all’area delle sale chirurgiche. Un sistema che offre maggiore qualità all’assistenza medica e infermieristica.
“Prima non avevamo i macchinari – ha commentato il presidente Vendola - e la gente fuggiva al nord in cerca di buona sanità. Oggi il foggiano è diventato uno dei centri attrattivi della mobilità da altre regioni perché i pazienti arrivano da Calabria, Molise, Basilicata, Abruzzo e Lazio. Per questo è necessario costruire ospedali che abbiano tutte le migliori tecnologie, qualificare l’offerta sanitaria, ma ricordare che la salute non si produce in ospedale, ma la si ottiene con la prevenzione e l’educazione”. Una nuova mission dunque della sanità pubblica, volta al potenziamento delle strutture territoriali, come dimostra anche la riorganizzazione del consultorio di Manfredonia, collocato all’interno del presidio ospedaliero. “Questa è una struttura territoriale – ha concluso Manfrini - che si affaccia in parte sull’ospedale e in parte sulla sede del distretto. È un esempio di integrazione perfetta tra ospedale e territorio”. Esperimento riuscito, come confermato dall’assessore Attolini. “Più delle parole contano i fatti e credo che oggi siamo qui non per annunciare qualcosa ma per vedere la realizzazione di annunci e programmi precedenti. Questo è il modello di riorganizzazione dell’assistenza sanitaria nella nostra regione, un ospedale dove abbiamo inaugurato strutture nuove che qualificheranno e miglioreranno l’offerta sanitaria: l’ospedale, del resto, è il luogo deputato alla cura di pazienti acuti, che richiede alta tecnologia e meno posti letto. Gli ospedali giganteschi di una volta non hanno più ragione di esistere. Proprio per tale ragione la visita al nuovo consultorio ha oggi un forte valore simbolico perché questo è il luogo di partenza della riorganizzazione del percorso materno-infantile, tema su cui concentreremo le energie nell’ottica di una riorganizzazione complessiva dell’assistenza territoriale che è deputata a farsi carico di quella parte di assistenza che non è compresa nel percorso ospedaliero”.
La struttura inaugurata consta di tre sale operatorie: una di ortopedia, schermata per permettere la realizzazione di radiografie durante gli interventi chirurgici; una di ostetricia, comprensiva di isola neonatale per prestare cure immediate ai neonati in difficoltà; e una di chirurgia. Inoltre, è comprensiva di una sala risveglio dove i pazienti vengono preparati per l’intervento e dove stazionano successivamente, nel caso sia necessario trattenerli in osservazione per monitorarne i parametri vitali. Innovativa è, poi, la centrale di sterilizzazione, dove transitano i ferri infetti, che vengono decontaminati all’interno di lavaferri, confezionati in cestelli e introdotti in autoclavi per terminare il ciclo di sterilizzazione, come previsto dalle linee guida. La zona è infine arricchita di una “transfer area” attraverso la quale il paziente giunge dal reparto di degenza, trasportato con il suo letto sino al blocco operatorio di destinazione. Tramite un sistema automatizzato di slitta passamalati viene trasferito direttamente sul letto operatorio e accede all’area delle sale chirurgiche. Un sistema che offre maggiore qualità all’assistenza medica e infermieristica.
“Prima non avevamo i macchinari – ha commentato il presidente Vendola - e la gente fuggiva al nord in cerca di buona sanità. Oggi il foggiano è diventato uno dei centri attrattivi della mobilità da altre regioni perché i pazienti arrivano da Calabria, Molise, Basilicata, Abruzzo e Lazio. Per questo è necessario costruire ospedali che abbiano tutte le migliori tecnologie, qualificare l’offerta sanitaria, ma ricordare che la salute non si produce in ospedale, ma la si ottiene con la prevenzione e l’educazione”. Una nuova mission dunque della sanità pubblica, volta al potenziamento delle strutture territoriali, come dimostra anche la riorganizzazione del consultorio di Manfredonia, collocato all’interno del presidio ospedaliero. “Questa è una struttura territoriale – ha concluso Manfrini - che si affaccia in parte sull’ospedale e in parte sulla sede del distretto. È un esempio di integrazione perfetta tra ospedale e territorio”. Esperimento riuscito, come confermato dall’assessore Attolini. “Più delle parole contano i fatti e credo che oggi siamo qui non per annunciare qualcosa ma per vedere la realizzazione di annunci e programmi precedenti. Questo è il modello di riorganizzazione dell’assistenza sanitaria nella nostra regione, un ospedale dove abbiamo inaugurato strutture nuove che qualificheranno e miglioreranno l’offerta sanitaria: l’ospedale, del resto, è il luogo deputato alla cura di pazienti acuti, che richiede alta tecnologia e meno posti letto. Gli ospedali giganteschi di una volta non hanno più ragione di esistere. Proprio per tale ragione la visita al nuovo consultorio ha oggi un forte valore simbolico perché questo è il luogo di partenza della riorganizzazione del percorso materno-infantile, tema su cui concentreremo le energie nell’ottica di una riorganizzazione complessiva dell’assistenza territoriale che è deputata a farsi carico di quella parte di assistenza che non è compresa nel percorso ospedaliero”.
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