69° ANNIVERSARIO DEI BOMBARDAMENTI ALLEATI SU FOGGIA: IL MESSAGGIO DI PEPE
Foggia, estate 1943: una pioggia di fuoco si abbatteva sulla città trasformandola per sempre. Una profonda cicatrice è ancor viva nei ricordi di molti foggiani e nel suo tessuto urbano. Sono passati sessantanove anni, ma le bombe degli alleati fanno ancora discutere: era necessario massacrare una popolazione inerme e cancellare secoli di storia?
"Mantenere viva la memoria sui tragici fattidell'estate del 1943 è un dovere di tutti affinché l'immane tragedia dei bombardamenti su Foggia, da parte delle truppe alleate che provocarano più di ventimila morti, sia sempre ricordata non solo come pagina indelebile della nostra storia ma anche e soprattutto come motivo di unità della Comunità foggiana". E' quanto afferma il Presidente della Provincia di Foggia, Antonio Pepe, in occasione del 69° anniversario dei bombardamenti sulla città capoluogo durante la Seconda Guerra Mondiale.
Ventimila morti, dunque, e una città rasa al suolo in nome di una guerra persa in partenza, che doveva fare grande l'Italia ma che ha massacrato la penisola da nord a sud. Una "liberazione" costruita sul sangue e sugli interessi economici della successiva ricostruzione.
"Negli ultimi anni si sono susseguite e si susseguono numerose iniziative e manifestazioni sempre più interessanti che aiutano le nuove generazioni e, più in generale, tutti coloro i quali non vissero quei fatti, a comprendere le tante storie di uomini e donne, gli atti di eroismo, i sacrifici di quanti perirono o sopravvissero in quell'estate del 1943. E' soprattutto il mondo dell'associazionismo , la società civile a sentire e comprendere in maniera sempre più forte l'esigenza di ricordare, preservare e tramandare la storia della città di Foggia alla cittadinanza. Una storia fatto di tanto, troppo sangue versato da migliaia di vittime innocenti che meritano di essere ricordate ogni giorno nei nostri cuori, oltre che nella giornata di commemorazione a loro dedicata". Prosegue antonio Pepe che conclude: "Che questo anniversario sia l'occasione per stringerci, ancora una volta, tutti insieme animati dal ricordo ma anche dalla volontà di amare fortemente la nostra città, perché solo la consapevolezza del nostro passato può aiutarci a vivere un presente e a costruire un futuro migliore".
Diceva Indro Montanelli: "Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente".
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