Foggia, giovane chiede “scusa” imbrattando i muri della scuola De Amicis
di Nico Baratta
Se per chiedere perdono ai problemi di cuore è indispensabile imbrattare i muri, beh signori miei siamo presumibilmente arrivati al punto di non ritorno. Un punto che più volte è stato al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e, seppur trattato in convegni, manifestazioni, flash-mob e tavoli istituzionali, pare non aver soluzione.
Tutto è accaduto nelle scorse ore del 25 gennaio 2017. Forse lasciato dalla sua anima gemella, qualcuno ha ritenuto opportuno scusarsi scrivendolo sui muri della scuola primaria De Amicis di Foggia. Un atto illegale, del malcostume congenito di una generazione che ormai comunica senza guardarsi negli occhi e attraverso social e SMS. Non si scrive sui muri. Il Codice Penale lo norma all’articolo 639 “Deturpamento e imbrattamento di cose altrui”, prevedendo una pena con la reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro se si tratta di beni immobili; su quelli di valore storico e artistico la pena è molto più ” salata “.
Foggia è indignata. Dopo l’imbrattamento delle statue di Piazza Padre Pio, ed è solo l’ultimo atto vandalici del genere, i foggiani insorgono. E lo fanno sui social network pubblicando e commentando con veemenza al riguardo, finanche chiedendo “la testa” dell’innamorato lasciato. Un’ira accomunata anche dal fatto che il plesso scolastico da poco era stato oggetto di lavori di ripristino e ridipintura, dopo decenni di abbandono istituzionale dell’ente pubblico preposto. Che s’intervenga istituzionalmente per dar un nome e un volto al sedicente innamorato, affinché paghi il danno compiuto e sia denunciato alle Forze dell’Ordine.
Ciononostante non possiamo non aggiornarvi su come il Comune di Foggia ha risposto a tal scempio. Difatti i tecnici dell’assessorato ai Lavori Pubblici stanno approntando gli interventi necessari alla copertura dell’atto vandalico che ha riguardato l’esterno della Scuola ‘De Amicis’, i cui muri esterni sono stati imbrattati. «Ancora una volta, purtroppo, siamo costretti a registrare atti di gratuito vandalismo contro il patrimonio pubblico – commenta l’assessore Bove –. Una pratica vergognosa, che sfregia l’estetica della città e determina la necessità di impegnare risorse economiche che potrebbero essere destinate altrove. Abbiamo già provveduto a ‘ripulire’ il portone della scuola dalle scritte che lo avevano imbrattato. Nei prossimi giorni faremo lo stesso con i muri esterni. Restiamo convinti che l’inciviltà ed il vandalismo saranno confinati ai margini della nostra società e sconfitti dal un senso civico della maggioranza della nostra comunità».
Noi della testata giornalistica siamo a disposizione di quei cittadini responsabili e innamorati della propria città per accogliere segnalazioni atte ad individuare l’artefice del misfatto. È garantito l’anonimato. Grazie.
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