giovedì 5 novembre 2015

Fast sul Gino Lisa: nel piano attuativo scomparsi gli obiettivi strategici di sviluppo programmati

Cataneo, delegato dalla Confsal, analizza la questione aeroporto dal punto di vista del Piano Regionale dei Trasporti: “Scomparse anche le risorse disponibili”.

Se ne parla ancora e se ne parla troppo ma dove sono finite le risorse regionali programmate per il potenziamento del Gino Lisa? Torna a parlare dello scalo foggiano la Fast Confsal pugliese, alla luce dell'analisi degli indirizzi Piano Attuativo 2015- 2019 del Piano Regionale dei Trasporti.
La Fast si è resa più volte protagonista di iniziative e mobilitazioni al fianco del Comitato Vola Gino Lisa, che però continuano ad essere una goccia nel mare: “Non è sufficiente - sostiene la Fast Confsal pugliese - liquidare il potenziamento dello scalo di Capitanata soltanto in riferimento ai lavori di allungamento, oggi bloccati in fase di stallo, i cui tempi morti continuano ad allungarsi inspiegabilmente. Non vi è traccia nel nuovo Piano Attuativo di tutta una serie di interventi per l'aeroporto di Foggia, previsti in quello precedente e mai realizzati”.
La Confsal continua a sostenere che la maggior parte dei Comuni pugliesi dista in auto non più di un'ora dall'aeroporto più vicino, ad eccezione proprio della maggior parte dei Comuni della provincia di Foggia, distanti abbondantemente intorno alle 3 ore dagli aeroporti più vicini: quello di Bari, Napoli e Pescara, senza alcuna soluzione alternativa che sia ragionevole.
Si dimentica troppo facilmente che la Capitanata è la seconda provincia più estesa d'Italia ed è costituita da 61 Comuni che si articolano su una superficie di circa 7000 km², con una popolazione totale pari a 635.344 abitanti (dati demografici 2013).
Inoltre, l'accessibilità al Gino Lisa è garantita dal sistema stradale e dalla rete ferroviaria, che rendono Foggia ancora nodo nevralgico del traffico su gomma e su ferro dello Stivale: ne usufruirebbero, oltre alla stessa provincia, anche il nord barese, la Basilicata, il Molise (le due regioni limitrofe senza aeroporto) e anche Comuni della Campania orientale assai prossimi come Avellino e Benevento.
“Nonostante la domanda di mobilità attuale, per i collegamenti che garantiscano l'accessibilità al sistema aeroportuale, nel Piano tutto è rinviato ai nuovi affidamenti previsti nel 2021”: commenta il segretario regionale Fast Vincenzo Cataneo, che sottolinea alcune informazioni distorte del Piano, come quella del traffico passeggeri calato dal 2010 al 2013, ovviamente soprattutto a causa della scelta di austerity dell'allora governo regionale che nel 2011 fece interrompere i voli di linea, charter e di taxi aviazione in generale.
“La mancanza di attenzione della Regione Puglia - prosegue Cataneo, delegato dalla Confsal a rappresentare la Confederazione per Trasporti e Ambiente - continua a penalizzare la Capitanata, come se non facesse parte della Puglia e, anche in questo caso, l'ultimo Piano Attuativo bypassa completamente gli indirizzi di equa distribuzione delle risorse previsti dalla concessione quarantennale di Aeroporti di Puglia. Nel Piano attuativo sono scomparsi gli obiettivi strategici di sviluppo prestabiliti da Aeroporti di Puglia e anche le risorse disponibili programmate mai utilizzate”.
La Confsal, attraverso il segretario Cataneo, ha inviato le proprie osservazioni sul Piano Attuativo del Piano Regionale dei Trasporti lo scorso 28 luglio e, pertanto, la Segreteria Regionale della Fast Confsal di Puglia e Basilicata, ancora una volta, invita anche le altre Organizzazioni Sindacali a condividere le proprie osservazioni a riguardo.

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