Foggia, crolla una palazzina per una fuga di gas. Le Foto e il Video
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23:46 |
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di Nico Baratta
Tutti ne parlano, giustamente. La stampa ha dato notizie sull’evolversi della tremenda vicenda. Tutti cercano risposte e colpevoli. Gli inquirenti sono all’opera. Come lo sono i volontari, i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine. Sarebbe un doppione raccontare cosa è successo. E mentre Foggia piange i suoi due concittadini e spera per i feriti, con l’augurio che il piccolo Salvatore possa trovare pace e affetto, io mi limiterò a raccontare quell’emozioni che ho provato subito dopo aver visto la scena, durante i soccorsi e i sopralluoghi degli inquirenti e tecnici, oltre che lo strazio dei parenti delle vittime. Lo faccio anche con alcune foto e un video.
Gas, tanto gas. Il giorno prima, nel pomeriggio, il controllo senza alcun’anomalia, secondo i tecnici dell'Amgas: il metanometro non avrebbe rilevato presenza di gas. Poi al civico 22 di Via E. De Amicis, a Foggia, alle ore 03:50, il botto.
Un boato forte, crudo, violento, improvviso, mortale, che ha svegliato la città. Luigi Veneziano, 37 anni, e Giuseppina Fiore, 29 anni, rimangono uccisi, mente il loro piccolo Salvatore, di 3 anni, rimane ferito e con lui due anziani coniugi.
Foggia, ancora una volta durante la notte, perde e piange due suoi concittadini.
E' lutto cittadino.
Increduli, sbigottiti, spaventati, terrorizzati gli inquilini, i residenti, i vicini di rione. Chi piangeva, chi era li ammutolito, immobile a fissare la polvere che si alzava dietro le mura del palazzo. Il silenzio tombale di una notte qualunque, mentre Foggia stava risvegliandosi, interrotto da un forte boato, avvertito in quasi tutta la città. I vicini di rione raccontano che son tremati i musi di casa, come se un terremoto avesse interrotto il sonno. La scena era raccapricciante, la stessa che Foggia visse già due volte. E come un fulmine in mente ritornarono le scene vissute per Viale Giotto e Via delle Frasche, Ancora una volta Foggia piange i suoi cari di notte, ancora vittime, feriti, terrore. Le sirene dei mezzi di soccorso hanno rotto il silenzio di una notte qualunque, mentre lampeggianti blu illuminavano la vicina alba di una Foggia impaurita. Soccorritori subito in azione per salvare vite umane, per scavare tra le macerie, per dar conforto a chi piangeva e chiedeva aiuto. C’erano anche loro i soliti sciacalli pronti a sfruttare la disgrazia altrui; fortunatamente son stati individuati e son fuggiti. Lacrime intrise di polvere, grida, sgomento alla visione dei due giovani corpi inermi, senza fiato, senza vita. E poi la speranza. Salvatore, appena tre anni, piange. Vuole la mamma. E ancora speranza. Due anziani, una coppia, salvati, vivi. Le ricerche continuano, mentre i tecnici son già li a mettere in sicurezza una struttura indebolita. Le testimonianze, le lamentele di una tragedia preannunciata. «Eppure il gas si sentiva, ma i tecnici hanno detto che era tutto a posto, lo dice lo strumento che hanno utilizzato. Lo sapevamo che doveva succeder qualcosa. Lo sentivamo» le testimonianze di alcuni residenti. Si attendono miglioramenti sulle condizioni di salute dei tre sopravvissuti. Si attende la verità e i colpevoli.
Foggia piange, purtroppo.
Gas, tanto gas. Il giorno prima, nel pomeriggio, il controllo senza alcun’anomalia, secondo i tecnici dell'Amgas: il metanometro non avrebbe rilevato presenza di gas. Poi al civico 22 di Via E. De Amicis, a Foggia, alle ore 03:50, il botto.
Un boato forte, crudo, violento, improvviso, mortale, che ha svegliato la città. Luigi Veneziano, 37 anni, e Giuseppina Fiore, 29 anni, rimangono uccisi, mente il loro piccolo Salvatore, di 3 anni, rimane ferito e con lui due anziani coniugi.
Foggia, ancora una volta durante la notte, perde e piange due suoi concittadini.
E' lutto cittadino.
Increduli, sbigottiti, spaventati, terrorizzati gli inquilini, i residenti, i vicini di rione. Chi piangeva, chi era li ammutolito, immobile a fissare la polvere che si alzava dietro le mura del palazzo. Il silenzio tombale di una notte qualunque, mentre Foggia stava risvegliandosi, interrotto da un forte boato, avvertito in quasi tutta la città. I vicini di rione raccontano che son tremati i musi di casa, come se un terremoto avesse interrotto il sonno. La scena era raccapricciante, la stessa che Foggia visse già due volte. E come un fulmine in mente ritornarono le scene vissute per Viale Giotto e Via delle Frasche, Ancora una volta Foggia piange i suoi cari di notte, ancora vittime, feriti, terrore. Le sirene dei mezzi di soccorso hanno rotto il silenzio di una notte qualunque, mentre lampeggianti blu illuminavano la vicina alba di una Foggia impaurita. Soccorritori subito in azione per salvare vite umane, per scavare tra le macerie, per dar conforto a chi piangeva e chiedeva aiuto. C’erano anche loro i soliti sciacalli pronti a sfruttare la disgrazia altrui; fortunatamente son stati individuati e son fuggiti. Lacrime intrise di polvere, grida, sgomento alla visione dei due giovani corpi inermi, senza fiato, senza vita. E poi la speranza. Salvatore, appena tre anni, piange. Vuole la mamma. E ancora speranza. Due anziani, una coppia, salvati, vivi. Le ricerche continuano, mentre i tecnici son già li a mettere in sicurezza una struttura indebolita. Le testimonianze, le lamentele di una tragedia preannunciata. «Eppure il gas si sentiva, ma i tecnici hanno detto che era tutto a posto, lo dice lo strumento che hanno utilizzato. Lo sapevamo che doveva succeder qualcosa. Lo sentivamo» le testimonianze di alcuni residenti. Si attendono miglioramenti sulle condizioni di salute dei tre sopravvissuti. Si attende la verità e i colpevoli.
Foggia piange, purtroppo.
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