Verso #foggia2019 dal 9 giugno al lavoro con Marasco Sindaco
di Nico Baratta
In sintesi, il 29 maggio, dal suo comitato centrale, l’appello del candidato Sindaco Augusto Marasco per il ballottaggio dell’8 giugno
«Ho voluto quest’incontro on qui per rappresentarvi la necessità che questa sfida continua. Esprimo la mia vicinanza in ragione di quel progetto che abbiamo sposato insieme sin dall'inizio, che è patrimonio di ognuno di noi, eletti, non eletti e possibili eletti. L’ho detto fin dall’inizio, vince il candidato sindaco. Dobbiamo continuare con le ragioni di condivisione del progetto fino al ballottaggio che servirà per ribadire il non apparentamento, così come mi è stato chiesto. Al ballottaggio si andrà "pitt a pitt". Noi abbiamo la possibilità di vincerla questa partita. Abbiamo un consenso che ci farà vincere l'8 giugno. Dobbiamo ritornare tutti per strada per andarci a riprendere i voti dati. Non entro nel merito dei seggi elettorali, sono cose fisiologiche. si riparte da zero, come se la campagna elettorale fosse iniziata martedì. Dobbiamo continuare nell'azione di avvicinamento. Abbiamo un valore aggiunto incredibili. I visi presenti qui sono il rinnovamento. Con la nostra storia, con i nostri volti, con la stessa coscienza, dobbiamo ritornare in campo scendendo in piazza a chiedere il voto e continuare a credere in questo progetto.. Nella mia vita non ho avuto mai niente, me lo sono sempre dovuto conquistare. Fin dalle primarie il vostro candidato sindaco non è stato scelte nelle segrete stanze, ma da chi quella domenica è venuto a votare per un nuovo progetto per la rinascita della città. Noi abbiamo sposato un progetto, nessuno sarà dimenticato, eletti e non eletti. Ecco perché con forza voglio rivendicare l'impossibilità di fare apparentamento. L'apparentamento porterebbe fuori una serie di eletti e chi si è speso per questo progetto. Non abbiamo la necessità di rivolgersi a nessuno, io non ho paura di nessuno. Dobbiamo affermare i valori del cambiamento e del rinnovamento, le nostre parole d'ordine. E con esse ci dobbiamo ripresentare a chi ci ha dato fiducia. Non possiamo fondare questo progetto sull'assegnazione di poltrone e posti di sottogoverno. Voglio che questa città sia con le mani libere. Io proporrò tutte le occasioni confronto. La situazione attuale di Foggia è il risultato di vent’anni di governo cittadino. Noi dalle ore 8 del 9 giugno dobbiamo rimetterci al lavoro per la rinascita di questa città. Noi abbiamo un luogo per vincere le lezioni ed è la piazza. Abbiamo credibilità da spendere, ognuno di noi ha credibilità da spendere. Mi sono a disposizione per amore della nostra città».
In sintesi, il 29 maggio, dal suo comitato centrale, l’appello del candidato Sindaco Augusto Marasco per il ballottaggio dell’8 giugno
«Ho voluto quest’incontro on qui per rappresentarvi la necessità che questa sfida continua. Esprimo la mia vicinanza in ragione di quel progetto che abbiamo sposato insieme sin dall'inizio, che è patrimonio di ognuno di noi, eletti, non eletti e possibili eletti. L’ho detto fin dall’inizio, vince il candidato sindaco. Dobbiamo continuare con le ragioni di condivisione del progetto fino al ballottaggio che servirà per ribadire il non apparentamento, così come mi è stato chiesto. Al ballottaggio si andrà "pitt a pitt". Noi abbiamo la possibilità di vincerla questa partita. Abbiamo un consenso che ci farà vincere l'8 giugno. Dobbiamo ritornare tutti per strada per andarci a riprendere i voti dati. Non entro nel merito dei seggi elettorali, sono cose fisiologiche. si riparte da zero, come se la campagna elettorale fosse iniziata martedì. Dobbiamo continuare nell'azione di avvicinamento. Abbiamo un valore aggiunto incredibili. I visi presenti qui sono il rinnovamento. Con la nostra storia, con i nostri volti, con la stessa coscienza, dobbiamo ritornare in campo scendendo in piazza a chiedere il voto e continuare a credere in questo progetto.. Nella mia vita non ho avuto mai niente, me lo sono sempre dovuto conquistare. Fin dalle primarie il vostro candidato sindaco non è stato scelte nelle segrete stanze, ma da chi quella domenica è venuto a votare per un nuovo progetto per la rinascita della città. Noi abbiamo sposato un progetto, nessuno sarà dimenticato, eletti e non eletti. Ecco perché con forza voglio rivendicare l'impossibilità di fare apparentamento. L'apparentamento porterebbe fuori una serie di eletti e chi si è speso per questo progetto. Non abbiamo la necessità di rivolgersi a nessuno, io non ho paura di nessuno. Dobbiamo affermare i valori del cambiamento e del rinnovamento, le nostre parole d'ordine. E con esse ci dobbiamo ripresentare a chi ci ha dato fiducia. Non possiamo fondare questo progetto sull'assegnazione di poltrone e posti di sottogoverno. Voglio che questa città sia con le mani libere. Io proporrò tutte le occasioni confronto. La situazione attuale di Foggia è il risultato di vent’anni di governo cittadino. Noi dalle ore 8 del 9 giugno dobbiamo rimetterci al lavoro per la rinascita di questa città. Noi abbiamo un luogo per vincere le lezioni ed è la piazza. Abbiamo credibilità da spendere, ognuno di noi ha credibilità da spendere. Mi sono a disposizione per amore della nostra città».
Ad Maiora!
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