"Mo Mabbije", l'operazione della Mobile di Foggia per auto rubate
Acquistavano auto di lusso incidentate di recente costruzione, di marca Audi e Volkswagen, provenienti dalla Germania e trasferivano i dati d'identificazione delle autovetture su auto simili rubate in Italia, per riciclarle e rivenderle allo stesso prezzo che il mercato chiede. Con questo sistema l'organizzazione criminale ricavava notevoli guadagni.
"Mo Mabbije", è l'ennesima operazione della Mobile di Foggia al fine di metter fine a un proficuo commercio illegale ottenuto con auto rubate. A finire in manette tre cerignolani, Donato Dellerba, 28 anni, Agostino Montingelli, 32 anni, Samuele Mininno, 28 anni, e il sanseverese Antonio Di Cosmo, addetto alle vendite di una nota concessionaria foggiana di San Giovanni Rotondo. In sostanza i tre cerignolani reperivano e acquistavano i veicoli incidentati all’estero con tutta la relativa documentazione di circolazione. Successivamente rubavano veicoli della stessa marca e modello e possibilmente dello stesso colore e li ripulivano dai vecchi identificativi, asportando le targhette del numero del telaio, del motore e ristampando i documenti di circolazione. Utilizzando poi i documenti dei veicoli incidentati, ripunzonando sulle vetture rubate il numero di telaio del veicolo incidentato, dopo aver cancellato quello originale, chiedevano e ottenevano il duplicato delle chiavi alle concessionarie autorizzate della zona. Terminata la prima fase criminale di contraffazione dei dati identitificativi delle auto, queste le reimmatricolavano in Italia e le rivendevano ad ignari acquirenti.
Il traffico sospetto di auto presso varie concessionarie non hanno tratto in inganno le Forze dell'Ordine che dopo mesi di indagini sono riuscite ad individuare e sequestrare una decina di auto tra Audi e Volkswagen di ultima generazione. Queste, poi, son state restituite ai legittimi proprietari. Il tutto per un valore di 200 mila euro.
"Mo Mabbije", è l'ennesima operazione della Mobile di Foggia al fine di metter fine a un proficuo commercio illegale ottenuto con auto rubate. A finire in manette tre cerignolani, Donato Dellerba, 28 anni, Agostino Montingelli, 32 anni, Samuele Mininno, 28 anni, e il sanseverese Antonio Di Cosmo, addetto alle vendite di una nota concessionaria foggiana di San Giovanni Rotondo. In sostanza i tre cerignolani reperivano e acquistavano i veicoli incidentati all’estero con tutta la relativa documentazione di circolazione. Successivamente rubavano veicoli della stessa marca e modello e possibilmente dello stesso colore e li ripulivano dai vecchi identificativi, asportando le targhette del numero del telaio, del motore e ristampando i documenti di circolazione. Utilizzando poi i documenti dei veicoli incidentati, ripunzonando sulle vetture rubate il numero di telaio del veicolo incidentato, dopo aver cancellato quello originale, chiedevano e ottenevano il duplicato delle chiavi alle concessionarie autorizzate della zona. Terminata la prima fase criminale di contraffazione dei dati identitificativi delle auto, queste le reimmatricolavano in Italia e le rivendevano ad ignari acquirenti.
Il traffico sospetto di auto presso varie concessionarie non hanno tratto in inganno le Forze dell'Ordine che dopo mesi di indagini sono riuscite ad individuare e sequestrare una decina di auto tra Audi e Volkswagen di ultima generazione. Queste, poi, son state restituite ai legittimi proprietari. Il tutto per un valore di 200 mila euro.
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