Carburanti, nuova accisa dal 1° marzo
Sabato 1° marzo scatterà un nuovo aumento dell’accisa sui carburanti: come previsto dal Decreto del fare, ci sarà un aumento di 0,24 centesimi al litro sia sulla benzina che sul gasolio. Considerando anche l’Iva, ai prezzi attuali l’aumento è di 0,34 cent. L’aumento resterà in vigore fino al 31 dicembre. Forti critiche dalle Associazioni dei consumatori. Adiconsum sottolinea che questa sarà la 18ma accisa dal 1935, mentre il Movimento Difesa del Cittadino denuncia: famiglie e imprese sono già sottovuoto economico.
“È ora di smetterla di utilizzare la pratica delle accise per reperire i fondi per coprire i buchi dello Stato – dichiara Pietro Giordano, Presidente nazionale di Adiconsum – Sono inutili per la ripresa del Paese e aumentano solo il carico di spesa delle famiglie. Servono invece misure strutturali. Al Governo Renzi chiediamo di annullare l’imminente aumento previsto per il 1° marzo, e di tagliare le accise obsolete”.
Elenco delle accise in vigore:
1,90 lire: finanziamento guerra di Etiopia del 1935 ;
14 lire: finanziamento crisi di Suez del 1956 ;
10 lire: finanziamento disastro del Vajont del 1963 ;
10 lire: finanziamento alluvione di Firenze del 1966 ;
10 lire: finanziamento terremoto del Belice del 1968 ;
99 lire: finanziamento terremoto del Friuli del 1976 ;
75 lire: finanziamento terremoto dell’Irpinia del 1980 ;
205 lire: finanziamento guerra del Libano del 1983 ;
22 lire: finanziamento UNMIBH in Bosnia Erzegovina del 1996 ;
0,020 euro: rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004
0,005 euro: acquisto autobus ecologici nel 2005
da 0,0071 a 0,0055 euro: fondo unico spettacolo nel 2011
0,04 euro: arrivo immigrati dopo la crisi libica del 2011
0,0089 euro: alluvione Liguria e Toscana nel 2011
082 euro: decreto “Salva Italia” nel 2011
0,02 euro: terremoto dell’Emilia del 2012
0,24 euro: “Decreto del fare” del 2013
“La nuova accisa avrà pesanti ricadute su famiglie e imprese, ormai sottovuoto economico, lo ripetiamo da tempo che è necessario eliminare la pressione fiscale proprio sui carburanti, con inutili accise che da tempo immemore gravano sul prezzo finale della benzina e sulle spalle degli italiani. L’aumento infatti colpirà nuovamente tutti i settori, dai trasporti ai beni sugli scaffali, e comporterà un carico di quasi 300 euro in più annui a famiglia – commenta il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) – Il rilancio dell’economia non può essere ancora vincolato a continui rimaneggiamenti sui beni di consumo primari dei cittadini, come è stato per l’iva e per le accise. Invitiamo il nuovo Governo a prendere provvedimenti immediati proprio sui “ritocchi” che di anno in anno creano difficoltà al bilancio di famiglie e imprese che, costantemente sotto pressione, non riescono a respirare e riprendersi”.
www.helpconsumatori.it
“È ora di smetterla di utilizzare la pratica delle accise per reperire i fondi per coprire i buchi dello Stato – dichiara Pietro Giordano, Presidente nazionale di Adiconsum – Sono inutili per la ripresa del Paese e aumentano solo il carico di spesa delle famiglie. Servono invece misure strutturali. Al Governo Renzi chiediamo di annullare l’imminente aumento previsto per il 1° marzo, e di tagliare le accise obsolete”.
Elenco delle accise in vigore:
1,90 lire: finanziamento guerra di Etiopia del 1935 ;
14 lire: finanziamento crisi di Suez del 1956 ;
10 lire: finanziamento disastro del Vajont del 1963 ;
10 lire: finanziamento alluvione di Firenze del 1966 ;
10 lire: finanziamento terremoto del Belice del 1968 ;
99 lire: finanziamento terremoto del Friuli del 1976 ;
75 lire: finanziamento terremoto dell’Irpinia del 1980 ;
205 lire: finanziamento guerra del Libano del 1983 ;
22 lire: finanziamento UNMIBH in Bosnia Erzegovina del 1996 ;
0,020 euro: rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004
0,005 euro: acquisto autobus ecologici nel 2005
da 0,0071 a 0,0055 euro: fondo unico spettacolo nel 2011
0,04 euro: arrivo immigrati dopo la crisi libica del 2011
0,0089 euro: alluvione Liguria e Toscana nel 2011
082 euro: decreto “Salva Italia” nel 2011
0,02 euro: terremoto dell’Emilia del 2012
0,24 euro: “Decreto del fare” del 2013
“La nuova accisa avrà pesanti ricadute su famiglie e imprese, ormai sottovuoto economico, lo ripetiamo da tempo che è necessario eliminare la pressione fiscale proprio sui carburanti, con inutili accise che da tempo immemore gravano sul prezzo finale della benzina e sulle spalle degli italiani. L’aumento infatti colpirà nuovamente tutti i settori, dai trasporti ai beni sugli scaffali, e comporterà un carico di quasi 300 euro in più annui a famiglia – commenta il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) – Il rilancio dell’economia non può essere ancora vincolato a continui rimaneggiamenti sui beni di consumo primari dei cittadini, come è stato per l’iva e per le accise. Invitiamo il nuovo Governo a prendere provvedimenti immediati proprio sui “ritocchi” che di anno in anno creano difficoltà al bilancio di famiglie e imprese che, costantemente sotto pressione, non riescono a respirare e riprendersi”.
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