lunedì 23 settembre 2013

Tutti pazzi per lo shopping, anzi no (il lato oscuro del fare la spesa)

Siamo davvero tutti pazzi per lo shopping? Sostanzialmente è una questione di genere: quasi il 42% delle donne lo trova sempre, ma proprio sempre, divertente. Al contrario solo il 31% degli uomini lo apprezza e l'insofferenza esplode tra le bancarelle del mercato: più del 42% ne farebbe volentieri a meno (al contrario, solo circa il 23% delle donne non ama i mercatini).
E' quanto emerge dai risultati del sondaggio dedicato al "lato oscuro della spesa" e realizzato da PromoQui.it, il primo e più importante motore di ricerca delle promozioni e dei volantini, leader in Italia sia sul web che su mobile, con app dedicata.

Acquisti... controvoglia

Anche a chi piace "fare shopping", non tutti gli acquisti risultano "simpatici". Alle donne (più del 19%) pesa soprattutto l'onere della spesa familiare settimanale e di tutto quello che rientra nella categoria hi-tech (detestata da quasi il 16% del campione). Gli uomini (poco meno del 18%) preferirebbero evitare l'acquisto di abbigliamento, di beni durevoli per la casa (frigorifero, lavatrice eccetera; 15%) e, sorpresa, non trovano divertente neanche impegnarsi nell'acquisto di automobile (12,40%), viaggi (8,5%) e libri (7%).

I tempi meno adatti per fare la spesa

C'è chi - anche solo per poter avere i prodotti "freschi" (dal pane al giornale) - fa la spesa tutti i giorni: il 36% delle donne e il 29% degli uomini; altri la pianificano due o tre volte a settimana (quasi il 39% di uomini e donne). Punta alla grossa e unica spesa settimanale il 19% delle donne e il 25% degli uomini. Rimane un 6% di entrambi i sessi che prende il carrello con una frequenza ancora inferiore.
Il momento peggiore per fare acquisti, non c'è dubbio, per tutti (l'80% delle donne e il 70% degli uomini) è il sabato. Con un significativo distacco, l'altra giornata sgradita è la domenica (più del 12% del campione). Così, alla fine, non resta che il venerdì: sgradito solo da un abbondante 2% di donne e dal 7% degli uomini.
Infine: quasi il 40% di chi ha risposto al sondaggio evita di fare la spesa di sera (e un altro 18% evita il pomeriggio).

Meglio la compagnia del cane che quella del partner, meglio la nuora della suocera

Quando si tratta di acquistare contraccettivi, il 38% degli uomini preferisce essere solo; per il 44% delle donne, invece, è meglio non aver compagnia quando gli acquisti riguardano il loro intimo e l'abbigliamento.
Quasi il 20% preferisce non andare al super con i figli (distraggono, fanno richieste non previste nella lista della spesa). Il/la partner è al secondo posto nella "top ten" delle persone con cui non si dovrebbe mai andare a fare la spesa (14%). Un altro 12% eviterebbe invece di portare il cane (ma solo perché sono pochissimi gli esercenti che li lascerebbero entrare nei loro negozi).
Più in dettaglio: le donne preferirebbero non dover fare la spesa con la suocera (8%); genitori e suocero sono ugualmente tenuti a distanza (4%). Va meglio per la nuora e il genero (rispettivamente evitati dal 3 e dal 2%). Anche gli uomini preferiscono evitare la compagnia della suocera (10%) o dei genitori (8%); hanno lo stesso riserbo nei confronti sia degli amici che dello suocero (quasi 6%). Per loro i "meno peggio" sono il genero (3%) e la nuora ("la eviterebbe" solo il 2% del campione).

Al supermercato tra le scomodità

Carrello, con monetina da recuperare e inserire, oppure cestino basso e scomodo? Non c'è dubbio: tra le due scomodità, gli italiani preferiscono la prima. Con qualche lieve differenza di genere: il carrello è più sgradito dagli uomini (46% contro il 40% delle donne); il cestino dà più fastidio alle donne (60% contro 54% degli uomini).
Le situazioni più detestate, in ordine di importanza: la coda alle casse; la confusione di persone e carrelli nelle corsie; non trovare i prodotti segnati sulla lista della spesa; la ricerca del parcheggio vicino al supermercato.

La borsa della spesa: quel marchio non gradito...


Dopo aver girato le corsie, riempito il carrello, passata la cassa, il grande tema è dove si mette la spesa. Borsone di plastica spessa del supermercato, sacchetto di carta o busta biodegradabile? Tra le tre soluzioni disponibili, quella percepita meno utile dal 50% degli italiani è l'ultima, di cui si evidenziano tre sostanziali difetti: il costo (37%), la durata (28%) e, vista la scarsa consistenza e capacità di portare dei pesi, l'effettiva funzionalità (31%).
Alla fine vince il borsone capiente, di plastica spessa, venduto del supermercato e riutilizzabile a lungo. L'80% degli acquirenti è però infastidito dal fatto che vi sia stampato in modo ben visibile il logo della catena commerciale: meglio nessun marchio visibile.

(Al sondaggio PromoQui.it hanno risposto 1560 persone, 1123 donne e 437 uomini; di questi, rispettivamente l'89 e il 57% si è dichiarato responsabile degli acquisti familiari).

www.promoqui.it

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