Greenpeace - Nuova Ecoguida ai prodotti elettronici
L’elettronica di consumo deve diventare più verde, riducendo la produzione di gas serra e ricorrendo a energie rinnovabili. Su questo obiettivo, su cui si sta concentrando sempre più spesso l’attenzione dei consumatori, si rinnova l’appuntamento con la “Ecoguida ai prodotti elettronici” di Greenpeace. Il messaggio generale è che ci sono ancora troppe imprese che usano “energia sporca”.
Dice Greenpeace: “Le imprese dell’elettronica devono fare di più per porre fine all’uso di energia sporca nel loro ciclo produttivo, una delle cause dei cambiamenti climatici. Non bastano i progressi che hanno compiuto per rimuovere le sostanze chimiche tossiche da telefoni cellulari, computer e tablet che producono”.
La classifica valuta impegno e progressi fatti dalle aziende su consumi energetici, sostenibilità ambientale dei prodotti e delle politiche aziendali, facendo riferimento non a singoli prodotti ma alle politiche generali adottate.
Chi si piazza prima? Un’azienda indiana, la Wipro. “L’azienda indiana Wipro svetta in cima alla classifica alla sua prima apparizione nella versione internazionale della Ecoguida: ha ottenuto, infatti, il maggior numero di punti grazie ai suoi sforzi per abbracciare le energie rinnovabili e la promozione delle politiche energetiche verdi in India”, spiega Greenpeace. HP è scesa invece dal primo al secondo posto, mentre Nokia è passata dal quarto al terzo. Acer, produttrice taiwanese di computer, grazie anche agli impegni di riduzione delle emissioni di gas serra, sia nella produzione che nella catena di fornitura, è stata la società che ha conseguito i maggiori progressi nella guida, risalendo dal nono fino al quarto posto. Dell è scesa dal terzo al quinto. Apple è scesa dal quinto al sesto, mentre Blackberry RIM rimane all’ultimo posto.
Sostiene Casey Harrell, analista IT di Greenpeace International: “La prossima grande sfida ambientale per le aziende di elettronica di consumo è quella di ridurre la produzione di gas serra. I consumatori hanno dichiarato che vogliono un’elettronica più verde, il che significa prodotti che sono costruiti e alimentati con energia rinnovabile”.
www.helpconsumatori.it
Dice Greenpeace: “Le imprese dell’elettronica devono fare di più per porre fine all’uso di energia sporca nel loro ciclo produttivo, una delle cause dei cambiamenti climatici. Non bastano i progressi che hanno compiuto per rimuovere le sostanze chimiche tossiche da telefoni cellulari, computer e tablet che producono”.
La classifica valuta impegno e progressi fatti dalle aziende su consumi energetici, sostenibilità ambientale dei prodotti e delle politiche aziendali, facendo riferimento non a singoli prodotti ma alle politiche generali adottate.
Chi si piazza prima? Un’azienda indiana, la Wipro. “L’azienda indiana Wipro svetta in cima alla classifica alla sua prima apparizione nella versione internazionale della Ecoguida: ha ottenuto, infatti, il maggior numero di punti grazie ai suoi sforzi per abbracciare le energie rinnovabili e la promozione delle politiche energetiche verdi in India”, spiega Greenpeace. HP è scesa invece dal primo al secondo posto, mentre Nokia è passata dal quarto al terzo. Acer, produttrice taiwanese di computer, grazie anche agli impegni di riduzione delle emissioni di gas serra, sia nella produzione che nella catena di fornitura, è stata la società che ha conseguito i maggiori progressi nella guida, risalendo dal nono fino al quarto posto. Dell è scesa dal terzo al quinto. Apple è scesa dal quinto al sesto, mentre Blackberry RIM rimane all’ultimo posto.
Sostiene Casey Harrell, analista IT di Greenpeace International: “La prossima grande sfida ambientale per le aziende di elettronica di consumo è quella di ridurre la produzione di gas serra. I consumatori hanno dichiarato che vogliono un’elettronica più verde, il che significa prodotti che sono costruiti e alimentati con energia rinnovabile”.
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