Masticare a lungo fa mangiare di meno?
Numerosi studi sono concordi nel sostenere che chi ha l'abitudine a masticare lentamente e a lungo è meno predisposto a sovrappeso ed obesità e sembrerebbe rappresentare la chiave per dimagrire in modo semplice e veloce.
Capita spesso di ridursi all’ora di pranzo o di cena con la così detta “fame da lupi”, che ci spinge a divorare tutto quello che ci capita sotto mano, mangiando velocemente, senza gustare il cibo che abbiamo in bocca. Che questo comportamento sia un errore, lo sappiamo tutti: gli alimenti non masticati, ingeriti quasi interi, risultano meno digeribili, possono causare disturbi gastrici, ma soprattutto il palato non risulta soddisfatto. Il risultato? Si mangia di più, e in alcuni casi molto di più.
Già all’inizio del XX secolo l’americano Horace Fletcher, soprannominato il grande masticatore, fu fautore e divulgatore di un particolare tipo di dieta, alla cui base vi era un’unica regola: masticare il cibo almeno 32 volte. La “dieta Fletcherizing” era caratterizzata da un curioso motto: “la natura castigherà chi non mastica”. Egli stesso, sosteneva, di essere stato in grave sovrappeso e di essere dimagrito grazie a questo metodo.
Cosa succede durante la masticazione
Durante la masticazione, gli alimenti si combinano con la saliva, formando una massa detta bolo alimentare. Durante questa fase della digestione vengono stimolati i sensi dell’olfatto, del tatto e del gusto. È fondamentale che la masticazione avvenga in modo corretto, altrimenti la digestione non verrà portata a termine con la necessaria efficacia.
Cosa dice la scienza
Diverse ricerche indicano che alcuni comportamenti che assumiamo quando mangiamo, come mangiare velocemente, abbuffarsi e masticare poco, sono associati all’obesità. La funzione principale della masticazione è ridurre in piccole parti il cibo ingerito: si facilita così il rilascio dei nutrienti dal cibo, si stimola la salivazione e migliora la stimolazione sensoriale degli alimenti (fondamentale per la regolazione della quantità di cibo ingerito). A sostegno di questa tesi, alcuni studio hanno trovato che quando si mangiano cibi semisolidi e solidi, rispetto a cibi liquidi, le calorie assunte sono minori, la sensazione di sazietà arriva prima e i bocconi sono più piccoli.
Ancora, una prolungata esposizione sensoriale al cibo (risultato di una lunga masticazione), diminuisce significativamente l’apporto di cibo ingerito ed infine, è stato scoperto che masticare chewing gum per 15 minuti sopprime l’appetito, in particolare per i dolci e riduce le calorie ingerite dagli snacks.
La masticazione è quindi uno stimolo fondamentale per la regolazione della quantità del cibo ingerito, probabilmente perché stimola il rilascio di ormoni che regolano l’appetito a livello cerebrale. Sembra anche importante la quantità di acqua che si beve durante il pasto: riempiendo lo stomaco, contribuisce al senso di sazietà, portando a mangiare di meno. Attenzione però a non esagerare: bere molto durante i pasti diluisce i succhi gastrici rallentando quindi la digestione.
www.vivienutri.it
Capita spesso di ridursi all’ora di pranzo o di cena con la così detta “fame da lupi”, che ci spinge a divorare tutto quello che ci capita sotto mano, mangiando velocemente, senza gustare il cibo che abbiamo in bocca. Che questo comportamento sia un errore, lo sappiamo tutti: gli alimenti non masticati, ingeriti quasi interi, risultano meno digeribili, possono causare disturbi gastrici, ma soprattutto il palato non risulta soddisfatto. Il risultato? Si mangia di più, e in alcuni casi molto di più.
Già all’inizio del XX secolo l’americano Horace Fletcher, soprannominato il grande masticatore, fu fautore e divulgatore di un particolare tipo di dieta, alla cui base vi era un’unica regola: masticare il cibo almeno 32 volte. La “dieta Fletcherizing” era caratterizzata da un curioso motto: “la natura castigherà chi non mastica”. Egli stesso, sosteneva, di essere stato in grave sovrappeso e di essere dimagrito grazie a questo metodo.
Cosa succede durante la masticazione
Durante la masticazione, gli alimenti si combinano con la saliva, formando una massa detta bolo alimentare. Durante questa fase della digestione vengono stimolati i sensi dell’olfatto, del tatto e del gusto. È fondamentale che la masticazione avvenga in modo corretto, altrimenti la digestione non verrà portata a termine con la necessaria efficacia.
Cosa dice la scienza
Diverse ricerche indicano che alcuni comportamenti che assumiamo quando mangiamo, come mangiare velocemente, abbuffarsi e masticare poco, sono associati all’obesità. La funzione principale della masticazione è ridurre in piccole parti il cibo ingerito: si facilita così il rilascio dei nutrienti dal cibo, si stimola la salivazione e migliora la stimolazione sensoriale degli alimenti (fondamentale per la regolazione della quantità di cibo ingerito). A sostegno di questa tesi, alcuni studio hanno trovato che quando si mangiano cibi semisolidi e solidi, rispetto a cibi liquidi, le calorie assunte sono minori, la sensazione di sazietà arriva prima e i bocconi sono più piccoli.
Ancora, una prolungata esposizione sensoriale al cibo (risultato di una lunga masticazione), diminuisce significativamente l’apporto di cibo ingerito ed infine, è stato scoperto che masticare chewing gum per 15 minuti sopprime l’appetito, in particolare per i dolci e riduce le calorie ingerite dagli snacks.
La masticazione è quindi uno stimolo fondamentale per la regolazione della quantità del cibo ingerito, probabilmente perché stimola il rilascio di ormoni che regolano l’appetito a livello cerebrale. Sembra anche importante la quantità di acqua che si beve durante il pasto: riempiendo lo stomaco, contribuisce al senso di sazietà, portando a mangiare di meno. Attenzione però a non esagerare: bere molto durante i pasti diluisce i succhi gastrici rallentando quindi la digestione.
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