Iva al 22%: quali prezzi aumentano e quali restano fermi al 4%
di laleggepertutti.it
Con l’aumento dell’IVA ordinaria dal 21 al 22%, restano fermi solo i prezzi dei beni che scontano l’IVA agevolata al 4 e al 10%.
Oggi l’Iva ordinaria passa dal 21% al 22%. Questo significa un aumento significativo dei prezzi di una gran parte dei prodotti al consumo.
A farne le “spese” saranno i consumatori – unici soggetti che non possono scaricare l’imposta sul valore aggiunto – nonché i professionisti nel regime dei minimi.
Secondo l’ufficio studi della Ggia di Mestre, i prodotti più colpiti dall’inevitabile rincaro saranno l’abbigliamento, le calzature, mobili ed elettrodomestici.
Ma quali beni scontano l’Iva al 22%? Si tratta certamente della gran parte dei prodotti che assorbono il nostro reddito. In pratica, sono soggetti all’Iva ordinaria del 22% tutti quei beni che non rientrano nell’Iva speciale del 4 e del 10%. Pertanto, l’unico modo per capire su cosa incideranno gli aumenti è di elencare i beni con l’Iva agevolata. Eccoli:
IVA al 4%:
burro, formaggi e latticini, ortaggi, legumi, frutta, frumento, farina, olio, pasta, giornali,
case di abitazione non di lusso, canoni di abbonamento alle radiodiffusioni, alimenti acquistati presso bar, ristoranti, prestazioni socio-sanitarie, appalti su edifici per prima casa,
IVA 10%:
carne, pesce, yogurt, latte fresco, uova, miele, prodotti di origine animale, uva da vino, tè, spezie, riso, avena, zucchero, frutta, acqua, legna da ardere, energia elettrica per uso domestico, prodotti petroliferi per uso agricolo e per la pesca in acque interne, spettacoli teatrali di qualsiasi tipo, metano, appalti su edifici per case non di lusso.
Con l’aumento dell’IVA ordinaria dal 21 al 22%, restano fermi solo i prezzi dei beni che scontano l’IVA agevolata al 4 e al 10%.
Oggi l’Iva ordinaria passa dal 21% al 22%. Questo significa un aumento significativo dei prezzi di una gran parte dei prodotti al consumo.
A farne le “spese” saranno i consumatori – unici soggetti che non possono scaricare l’imposta sul valore aggiunto – nonché i professionisti nel regime dei minimi.
Secondo l’ufficio studi della Ggia di Mestre, i prodotti più colpiti dall’inevitabile rincaro saranno l’abbigliamento, le calzature, mobili ed elettrodomestici.
Ma quali beni scontano l’Iva al 22%? Si tratta certamente della gran parte dei prodotti che assorbono il nostro reddito. In pratica, sono soggetti all’Iva ordinaria del 22% tutti quei beni che non rientrano nell’Iva speciale del 4 e del 10%. Pertanto, l’unico modo per capire su cosa incideranno gli aumenti è di elencare i beni con l’Iva agevolata. Eccoli:
IVA al 4%:
burro, formaggi e latticini, ortaggi, legumi, frutta, frumento, farina, olio, pasta, giornali,
case di abitazione non di lusso, canoni di abbonamento alle radiodiffusioni, alimenti acquistati presso bar, ristoranti, prestazioni socio-sanitarie, appalti su edifici per prima casa,
IVA 10%:
carne, pesce, yogurt, latte fresco, uova, miele, prodotti di origine animale, uva da vino, tè, spezie, riso, avena, zucchero, frutta, acqua, legna da ardere, energia elettrica per uso domestico, prodotti petroliferi per uso agricolo e per la pesca in acque interne, spettacoli teatrali di qualsiasi tipo, metano, appalti su edifici per case non di lusso.
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