Siria, CasaPound affigge striscioni in 50 città contro la guerra a Damasco
“Un attacco occidentale sarebbe solo un gigantesco regalo al terrorismo”
“Con la Siria, contro il terrorismo. No alla guerra”: questo il messaggio di CasaPound Italia consegnato agli striscioni affissi nella notte dai militanti del movimento a Foggia, sulla Strada Statale 89 Garganica, di fronte l'Aeroporto militare Amendola, sede del 32 stormo e in 50 città per protestare contro l'imminente attacco occidentale contro Damasco.
“La scelta di un'escalation militare contro la Siria – spiega Cpi in una nota – è folle e ingiustificata, poiché finirà per favorire solo le milizie terroriste, i militanti di Al Qaeda, i tagliagole fanatici che aspirano a fare della regione un califfato feudale. Perché queste sono le vere forze in campo contro il presidente Assad, altro che opposizione democratica”. Per CasaPound “la strage del 21 agosto avvenuta a Damasco con un presunto attacco chimico non può giustificare alcuna aggressione, dato che le prove su una responsabilità governativa sono state fornite esclusivamente da un altro attore geopolitico della regione che ha interessi a destabilizzare la Siria e comunque non sono state vagliate da alcun organo terzo. Sappiamo, in compenso, che Carla Del Ponte, membro della commissione d’indagine sulla violazione dei diritti umani in Siria e non certo sospettabile di simpatie assadiste, ha confermato in passato l'uso di armi chimiche da parte dei sedicenti ribelli”.
Per queste ragioni, CasaPound Italia afferma che “un'eventuale azione militare sarebbe da considerarsi una aggressione immotivata e irresponsabile a uno Stato sovrano, peraltro preparata snobbando ostentatamente quella legalità internazionale che a quanto pare è sacra e inviolabile solo quando ad aggirarla sono i cosiddetti Stati canaglia. Da parte nostra – conclude Cpi – non possiamo che augurarci che questo gigantesco aiuto al più feroce terrorismo internazionale non giunga in porto, che gli Stati sovrani, tanto più se portatori di un modello laico e sociale, vengano rispettati e che il Mediterraneo tutto cessi di essere la riserva di caccia di forze esterne e mestatori vari”.
“Con la Siria, contro il terrorismo. No alla guerra”: questo il messaggio di CasaPound Italia consegnato agli striscioni affissi nella notte dai militanti del movimento a Foggia, sulla Strada Statale 89 Garganica, di fronte l'Aeroporto militare Amendola, sede del 32 stormo e in 50 città per protestare contro l'imminente attacco occidentale contro Damasco.
“La scelta di un'escalation militare contro la Siria – spiega Cpi in una nota – è folle e ingiustificata, poiché finirà per favorire solo le milizie terroriste, i militanti di Al Qaeda, i tagliagole fanatici che aspirano a fare della regione un califfato feudale. Perché queste sono le vere forze in campo contro il presidente Assad, altro che opposizione democratica”. Per CasaPound “la strage del 21 agosto avvenuta a Damasco con un presunto attacco chimico non può giustificare alcuna aggressione, dato che le prove su una responsabilità governativa sono state fornite esclusivamente da un altro attore geopolitico della regione che ha interessi a destabilizzare la Siria e comunque non sono state vagliate da alcun organo terzo. Sappiamo, in compenso, che Carla Del Ponte, membro della commissione d’indagine sulla violazione dei diritti umani in Siria e non certo sospettabile di simpatie assadiste, ha confermato in passato l'uso di armi chimiche da parte dei sedicenti ribelli”.
Per queste ragioni, CasaPound Italia afferma che “un'eventuale azione militare sarebbe da considerarsi una aggressione immotivata e irresponsabile a uno Stato sovrano, peraltro preparata snobbando ostentatamente quella legalità internazionale che a quanto pare è sacra e inviolabile solo quando ad aggirarla sono i cosiddetti Stati canaglia. Da parte nostra – conclude Cpi – non possiamo che augurarci che questo gigantesco aiuto al più feroce terrorismo internazionale non giunga in porto, che gli Stati sovrani, tanto più se portatori di un modello laico e sociale, vengano rispettati e che il Mediterraneo tutto cessi di essere la riserva di caccia di forze esterne e mestatori vari”.
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