lunedì 12 agosto 2013

Attenti ai tuffi! Sono fra le maggiori cause di traumi

Registriamo, purtroppo, l'ennesimo dramma della notte delle stelle cadenti avvenuto nel Salento, ma tanti ne contano le cronache in tutta Italia in ogni stagione: un tuffo per la notte di San Lorenzo nelle acque basse e la fatalità colpisce una giovane donna di soli 33 anni costretta in rianimazione con tutta probabilità a causa delle lesioni riportate. Se si tratta di leggerezza, inesperienza o semplice fatalità non si sa ancora, ma anche questa volta un istante, un basso volo verso il blu si é trasformato in tragedia. Lo ripeteremo sino alla noia,perché quando ci si introduce in acqua sia che si tratti di mare, lago, fiume o piscina è sempre bene fare molta attenzione altrimenti si rischia di passare conseguenze gravissime se non letali. A porre la questione sul "rischio tuffi" è Giovanni D'Agata, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti" che consiglia di non sottovalutare i rischi connessi, troppo spesso determinati da negligenze, imperizie, distrazioni, ma anche da un certo esibizionismo che ci fa trascurare le più elementari regole dell'approcciarsi ai liquidi.
Il problema essenziale é quindi anche di natura culturale ed educativo, perché sono soprattutto i giovani ad essere predisposti e a gareggiare in abilità quasi sfidandosi a chi salta dal punto più in alto o a chi riesce a fare le acrobazie più ardite senza alcuna preparazione tecnica se non quella accumulata con tentativi precedenti andati fortunatamente bene. Bene, perché troppo spesso si sottovaluta una questione fisica inoppugnabile: il pelo dell'acqua se non infranto rompendone preventivamente la tensione molecolare superficiale é un vero e proprio muro su cui ci si va a sbattere con conseguenze mai prevedibili che, come ripetuto, possono diventare drammi e portare sino alla tetraplegia e all'annegamento se si perde i sensi e si sta troppi istanti nell'acqua senza riprender fiato.É bene, infatti, per innalzare l'attenzione di tutti, alla luce dell'ultimo dramma estivo, ma anche di quanto accade nelle piscine pubbliche e private durante la stagione invernale, ricordare che i tuffi risultano statisticamente essere tra le cause principali di tetraplegia e di danni alla colonna vertebrale e che la sottovalutazione delle conseguenze é tra le principali cause di queste gravi lesioni tra i principianti e tra chi si improvvisa tuffatore. In ultimo, facciamo presente che i proprietari e i gestori delle piscine possono essere responsabili dei danni subiti dai bagnanti quando non gli informano correttamente e adeguatamente circa i pericoli conseguenti alla balneazione e quindi ai tuffi.

Sportello dei Diritti

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