martedì 4 giugno 2013

"Scritte per Mina. Firmato Paolo Limiti" un doppio cd per ripercorrere un interessante sodalizio artistico

La Emi pubblica il 4 giugno un doppio cd antologico di Mina con una raccolta di canzoni scritte per lei da Paolo Limiti. Un interessante sodalizio artistico nato con "La voce del silenzio" fino alla più recente "Questa canzone".

Il titolo è "Scritte per Mina. Firmato Paolo Limiti". E’ lo stesso autore a rivelare come è nato questo progetto discografico, frutto di anni di collaborazione: ‘Quando io e Mina ci siamo incontrati le prime volte, per lavoro, negli anni ’70, già scrivevo canzoni, ma non avrei mai avuto il coraggio di proporgli una collaborazione. Ci siamo rivisti le prime volte sui set di alcuni caroselli, dove io facevo il pubblicitario e il regista e capimmo subito che tra noi c’era feeling. In quel periodo scrissi anche “La voce del silenzio”, e lei lo sapeva, ma io non mi azzardavo a proporgliela. Un giorno fu lei a dirmi ‘Sai, Paolo, devo dirti una cosa: ti faccio “La voce del silenzio”. E nel 1968 la presentò a “Canzonissima”, con un successo straordinario. Per me fu una grande emozione, anche perché scrivendola avevo pensato a lei’.

Un lungo percorso attraverso questo sodalizio artistico dei due tra i cui titoli compaiono cavalli di battaglia della cantante come appunto “La voce del silenzio”, presentata a Sanremo da Dionne Warwick e Tony Del Monaco. Il primo brano scelto dalla Tigre di Cremona è “Sacumdì sacumdà”, retro di “Zum Zum Zum”, sigla di “Canzonissima ‘68. “Dai dai domani”, versione italiana della brasiliana “A praça” di Carlos Imperial, è il lato B di “Non credere”, risultato tra i più venduti nel 1969 con oltre 600 mila copie. Segue, sul finire dell’anno, “Un’ombra”, che ottiene un buon piazzamento in classifica.
Nello stesso periodo nasce “Una mezza dozzina di rose”, scritta a quattro mani con Mina, come “Eccomi”, qualche anno dopo.

C’è la splendida “Bugiardo e incosciente”, versione italiana de “La tieta” di Joan Manuel Serrat, la canzone più amata dai fans, intensamente interpretata. Dello stesso cantautore, Paolo Limiti traduce anche la struggente “Ballata d’autunno”, inserita nell’album “Altro” del 1972, che comprende anche “Io ti amavo quando”, versione italiana di “You’ve got a friend” di James Taylor, e completa la trilogia “Ahi mi amor” in “Mina 25” del 1983.

Ci sono titoli molto ricercati dai collezionisti, usciti nel 1970, come “Viva Lei”, accoppiata con “Insieme” e “Credi”, retro di “Io e te da soli”, i primi due successi firmati da Lucio Battisti. Nello stesso anno trovano posto nell’album “Quando tu mi spiavi in cima ad un batticuore”, “Dominga”, altra traduzione di un hit di Jorge Ben, la sofisticata “Il mio nemico è ieri”, l’intimista “Ero io, eri tu, era ieri” e “L’uomo della sabbia”.

Nel 1971 compone “Non ho parlato mai”, per il 33 giri che raffigura in copertina una scimmia, accoppiata successivamente al suo 45 giri più venduto “Grande grande grande”.

Alla fine degli anni ’80 torna a scrivere altri pezzi, con esiti alterni, ci sono cadute di stile con “Lui lui lui” e “Cuore amore cuore” in “Ridi pagliaccio”, che contiene in compenso un gioiellino musicale “L’ultimo gesto di un clown” firmato anche da Franco Fasano. In “Uiallalla” del 1989 vengono inserite l’ironica “Lo faresti” e la delicata “Che nome avrà” su musica di Morris Albert, che ebbe un momento di gloria in Italia a metà anni ’70 con “Feelings”.

Ci sono anche le cover di “Buonasera, dottore”, un successo di Claudia Mori nel 1975, e “Adagio” interpretata precedentemente da I Domodossola, un gruppo scoperto dalla stessa Mina, 'ma che erano state in origine – rivela ancora Limiti – progettate e scritte proprio per Mina. Mi piaceva moltissimo e ogni volta che scrivevo una canzone me la costruivo in mente come cantata da lei. E’ una chiave psicologica di grande aiuto: immaginare come sarebbero i suoni, il timbro e le emissioni di una voce che ti piace aiuta un sacco nella creatività. Ci sono intenzioni e vocali che pensandole fatte da quella voce ti aiutano perfino a scegliere certe parole e certe frasi, anzi a volte proprio te le ispirano’.

Apre la raccolta “Questa canzone”, inserito nell’ultimo album di inediti “Piccolino”, inciso senza sapere chi fossero gli autori, trovati tramite il web. Ed è stata una sorpresa scoprire che era stato scritto da Paolo Limiti con Mario Nobile nel lontano 1971 e rispolverato dall’archivio dopo 40 anni.

Il booklet interno è impreziosito da note e curiosità sui brani curate e raccontate da Paolo Limiti.

www.chez-mimi.it

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