Cena di Natale: al discount costa meno di 15 euro a persona
La cena di Natale potrebbe costare meno di 15 euro a persona: per quattro persone si arriva a circa 56 euro. Ma può lievitare fino a 100 euro per quattro persone. Gran parte della differenza dipende dal canale di vendita scelto e dai prodotti acquistati: scegliendo il low cost, si può risparmiare. Lo dice l’Unione Nazionale Consumatori che ha svolto un’indagine sui prezzi e ha mandato sul campo una inviata che è andata a fare la spesa per quattro persone per il cenone di Natale in quattro diversi canali di vendita di Roma: il discount, il supermercato, l’ipermercato e la vendita al dettaglio, cercando di scegliere prodotti di qualità ma a basso costo, prodotti a buon mercato ma non scadenti.
“La cena di Natale a meno di 15 euro? Non è l’offerta ingannevole di un volantino commerciale, ma il risultato dell’inchiesta UNC che dimostra come sia possibile risparmiare per la spesa dei giorni di festa”, commenta Massimiliano Dona, segretario generale dell’associazione. La spesa per persona varia da poco meno di 15 euro a 25 euro. Su alcuni prodotti la differenza tra i vari canali è minima, mentre è molto più marcata per pesce, vino e dolci, specialmente se acquistati in pescheria, in pasticceria, in enoteca.
Spiega Dona: “Al prezzo di un cd o di due biglietti per il cinema o di un frugale aperitivo è possibile acquistare tutti gli ingredienti per il classico cenone di Natale. Secondo la nostra inchiesta, infatti, comprando il pesce, le verdure, la frutta secca, il pandoro e tutto ciò che fa parte della tradizione al discount si spendono circa 14 euro a persona. Ma occhio al canale di vendita: se si sceglie il supermercato la spesa aumenta del 31,32% (circa 20 euro a testa); all’ipermercato il prezzo aumenta del 39,51% e nei negozi al dettaglio addirittura del 44%. Se si moltiplicano i dati per il numero degli invitati ci si rende conto che il risparmio tra l’uno e l’altro canale di vendita è notevole”.
Alla vendita al dettaglio, emerge dall’inchiesta dell’associazione, spetta il primato del prezzo più caro: acquistando il pesce al banco del mercato, il panettone e il pandoro in pasticceria, vino e spumante in enoteca, frutta e verdura al banco del mercato si spendono 100,06 euro per 4 persone che a testa sono 25,02 euro, con un rincaro di circa il 44% rispetto alla spesa più economica.
“Confrontando le spese – aggiunge Dona- ci accorgiamo che con un po’ di accortezza nella scelta del canale di vendita e ovviamente dei prodotti, si può risparmiare oltre ogni immaginazione. Dall’inchiesta emergono molti utili consigli per fare economia: un primo utile accorgimento per contenere la spesa senza rinunciare ad alcune prelibatezze tipiche del periodo è di differenziare i canali della spesa: acquistare al discount, al supermercato, all’ipermercato o al negozio a seconda delle esigenze può far risparmiare circa il 40% della spesa. Anche scegliere la tempistica giusta senza aspettare l’ultimo momento per quei prodotti non deteriorabili si traduce in un risparmio per il portafoglio di circa il 20%; le offerte “sottocosto” della grande distribuzione, poi, possono essere convenienti, ma è importante non esagerare con le quantità: il ‘3 X 2’ conviene solo per prodotti che hanno la scadenza lontana e che non finiranno nella spazzatura appena passato Santo Stefano”.
www.helpconsumatori.it
“La cena di Natale a meno di 15 euro? Non è l’offerta ingannevole di un volantino commerciale, ma il risultato dell’inchiesta UNC che dimostra come sia possibile risparmiare per la spesa dei giorni di festa”, commenta Massimiliano Dona, segretario generale dell’associazione. La spesa per persona varia da poco meno di 15 euro a 25 euro. Su alcuni prodotti la differenza tra i vari canali è minima, mentre è molto più marcata per pesce, vino e dolci, specialmente se acquistati in pescheria, in pasticceria, in enoteca.
Spiega Dona: “Al prezzo di un cd o di due biglietti per il cinema o di un frugale aperitivo è possibile acquistare tutti gli ingredienti per il classico cenone di Natale. Secondo la nostra inchiesta, infatti, comprando il pesce, le verdure, la frutta secca, il pandoro e tutto ciò che fa parte della tradizione al discount si spendono circa 14 euro a persona. Ma occhio al canale di vendita: se si sceglie il supermercato la spesa aumenta del 31,32% (circa 20 euro a testa); all’ipermercato il prezzo aumenta del 39,51% e nei negozi al dettaglio addirittura del 44%. Se si moltiplicano i dati per il numero degli invitati ci si rende conto che il risparmio tra l’uno e l’altro canale di vendita è notevole”.
Alla vendita al dettaglio, emerge dall’inchiesta dell’associazione, spetta il primato del prezzo più caro: acquistando il pesce al banco del mercato, il panettone e il pandoro in pasticceria, vino e spumante in enoteca, frutta e verdura al banco del mercato si spendono 100,06 euro per 4 persone che a testa sono 25,02 euro, con un rincaro di circa il 44% rispetto alla spesa più economica.
“Confrontando le spese – aggiunge Dona- ci accorgiamo che con un po’ di accortezza nella scelta del canale di vendita e ovviamente dei prodotti, si può risparmiare oltre ogni immaginazione. Dall’inchiesta emergono molti utili consigli per fare economia: un primo utile accorgimento per contenere la spesa senza rinunciare ad alcune prelibatezze tipiche del periodo è di differenziare i canali della spesa: acquistare al discount, al supermercato, all’ipermercato o al negozio a seconda delle esigenze può far risparmiare circa il 40% della spesa. Anche scegliere la tempistica giusta senza aspettare l’ultimo momento per quei prodotti non deteriorabili si traduce in un risparmio per il portafoglio di circa il 20%; le offerte “sottocosto” della grande distribuzione, poi, possono essere convenienti, ma è importante non esagerare con le quantità: il ‘3 X 2’ conviene solo per prodotti che hanno la scadenza lontana e che non finiranno nella spazzatura appena passato Santo Stefano”.
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