sabato 3 novembre 2012

Foggia - Al Sacro Cuore la festa delle castagne

Il nome richiama gusti e sapori dell’autunno ma, di fatto, negli ambienti salesiani dire castagne significa riportare alla memoria un gesto straordinario, dall’enorme valore cristiano, compiuto da Don Bosco in una domenica dopo la festa di tutti i santi del 1849, quando di ritorno dalla visita fatta con i giovani al cimitero promette ai giovani che al rientro avrebbero trovato una sorpresa: le castagne calde! Mamma Margherita non ne aveva preparate tante e ben presto si ritrovò con il cesto vuoto e 600 ragazzi che attendevano… ma Don Bosco non si perde d’animo e continua la sua distribuzione. E qui cominciò la meraviglia di chi gli stava intorno. “Don Bosco è un santo!” esclamarono tutti. Così, attraverso la festa delle castagne, gli ambienti salesiani ogni anno il primo di novembre fanno memoria del grande gesto di San Giovanni Bosco, ma soprattutto fanno memoria di uno degli aspetti che un adulto educatore dovrebbe possedere: la capacità di non tradire la fiducia dei ragazzi nei confronti dei quali le promesse si mantengono! Ed è proprio perché i ragazzi si fidavano anche loro di questo grande santo che il Signore ha potuto operare in lui. Ed oggi il “miracolo educativo” continua ancora nell’ Oratorio di Foggia dove giovani e adulti vivono insieme un’avventura meravigliosa, quella del crescere insieme! Attraverso la quotidianità dell’oratorio e i momenti di festa, l’ultima in ordine di tempo si è vissuta giovedì 1 novembre Festa di tutti i Santi.

Una giornata intensa in cui si sono difese e riscoperte le tradizioni foggiane ed il messaggio cristiano, fatto della devozione dei santi e del ricordo dei cari defunti. Un messaggio positivo, controcorrente rispetto alla dilagante festa di Halloween, una festa consumistica, d’importazione priva di riferimenti positivi per i ragazzi, in cui senza amore si allontanano e si scacciano i defunti ed il loro ricordo.

I festeggiamenti sono iniziati nella mattinata con la S. Messa, al termine della quale i giovani accompagnati dagli animatori  si sono recati al cimitero per far visita ai propri defunti, fermandosi in preghiera a ricordare tutte le vittime del “crollo” di Viale Giotto e il giovane oratoriano Pietro Cavaliere scomparso tragicamente un anno fà. La grande festa organizzata dal direttore dell’opera don Gino Cella e dagli animatori ha coinvolto centinaia di ragazzi delle scuole elementari e medie e tante famiglie che fino a sera hanno festeggiato con balli e canzoni degustando dolci caldarroste, offerte e preparate amorevolmente per tutti i presenti dall'associazione dei salesiani cooperatori; i tipici frutti autunnali sono stati distribuiti a conclusione della rievocazione del miracolo delle castagne, un evento prodigioso che parla di un prete, Giovanni Bosco, che ha moltiplicato amore per i suoi giovani così come ha fatto con le castagne; come sempre, la castagnata si è rivelata una delle feste più attese e gradite dai ragazzi, dalle famiglie, dagli animatori, dai salesiani... Sarà la bontà delle caldarroste, sarà la gioia dello stare insieme, sarà il clima di famiglia, o semplicemente la bellezza di una comunità educante chiamata “Oratorio”.

ufficio stampa - Alessandro Corso

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