IL VELO è UNA NUOVA MODA?

L'ultima trovata delle organizzazioni islamiche. Alle giovani marocchine che chiedono perchè è necessario l'uso del velo, rispondono che "va di moda, specialmente se colorato e sistemato in un determinato modo da raccogliere tutti i capelli". E' questa la testimonianza di una ragazza musulmana che ha partecipato ieri pomeriggio all'incontro con la giornalista Giuliana Sgrena, tenutosi al Museo dell' Alto Tavoliere di San Severo. Hanno partecipato inoltre la prof.ssa Concetta Pacentra, la Dirigente del Liceo "Pestalozzi" Isabella De Finis, il Presidente provinciale ARCI Domenico Rizzi e la dott.ssa Elena Antonacci, Direttore del MAT.

"Il prezzo del velo", il suo ultimo libro, descrive la sottomissione delle donne costrette ad indossare il velo, per onorare la famiglia e il marito: come degli oggetti, hanno il solo compito di osservare i dettami della società islamica.

Società islamica, e non religione. Perchè qui la religione non c'entra niente. Il Corano stesso non parla di velo ma di avere un abbigliamento consono e rispettabile e questo fa cascare ogni giustificazione di questo uso davvero assurdo. "Se vogliamo parlare di tradizione" aggiunge la Sgrena "neanche in quel caso lo si potrebbe giustificare". Perchè la tradizione, infatti, non nega l'evoluzione, la modernità, il miglioramento di usi e costumi.

Gli integralisti fanno leva specialmente sulla necessità di denaro di queste donne: in cambio di denaro, costringono ad usare il velo, al fine di far valere l'egemonia di una Paese piuttosto che di un altro.

Tutte motivazioni assolutamente lontane dalla religione e ancor di più dalla moda. Perchè la pubblicità, le immagini relative al medio oriente, ci mostrano donne bellissime avvolte da veli fluorescenti dietro ai quali però si nasconde una triste verità. La verità di un mondo in cui non esistono diritti, ma solo codici da rispettare, dove appare difficile, per non dire impossibile, ribellarsi.