«Unifg, non siamo soddisfatti della selezione docenti per alunni con disabilità». Lo affermano molti partecipanti
di Nico Baratta
Non tutte le ciambelle riescono col buco se a produrle sono regole per una selezione che, seppur regolamentate da un bando, approvato da specifiche commissioni, tendono ad arrecare difficoltà a chi le deve rispettare. Se la ciambella è l’Università di Foggia, il buco è la selezione, tanto per farla breve.
La vicenda riguarda un cospicuo gruppo di partecipanti alla selezione per l’accesso ai percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per l’attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, indetto dall’Università degli Studi di Foggia. Difatti quei partecipanti che Ci hanno contattato, per far presente pubblicamente le loro rimostranze, non hanno ben condiviso le modalità di svolgimento dei test, seppur consapevoli di come erano state regolamentate. In una loro nota si legge «Dovevamo sostenere una prova in 2 ore, con 60 quesiti a risposta multipla. In realtà l'Università ci ha scomposto il test in due parti: una parte comune a ogni ordine e grado di scuola, suddivisa in infanzia primaria di primo e secondo grado, e una seconda parte dove per la scuola dell’infanzia pet si doveva tenere nel pomeriggio a partire dalle ore 14». Fin qui tutto bene per l’Unifg poiché la modalità di svolgimento dei test è ben specificata nel bando. Per la cronaca, il 21 marzo scorso, presso l’Unifg, si è svolta la selezione predetta. Tale attività era disciplinata, giustamente e doverosamente, da un bando pubblico e reperibile sul sito web dell’università foggiana (anche se reperire il bando ha richiesto qualche difficoltà di ricerca, se vogliamo essere sinceri). Nel bando, infatti, alla voce “Test Preliminare” sono ben specificate le modalità di svolgimento, gli orari dei test e la loro suddivisione, oltre i numeri dei test e le materie pertinenti e i punteggi attribuiti per ogni test superato (il testo del bando dell’Unifg è reperibile presso il seguente link: http://www.unifg.it/sites/default/files/allegatiparagrafo/13-02-2015/formazione-sostegno-bando.pdf ). Tuttavia, quei partecipanti, consapevoli del bando, si lamentano sia per le modalità dello svolgimento della prova durante la prima parte, ritenendole “svantaggiose”, sia per la superficialità in materia di sicurezza cui son stati trattati i test. Nella nota che ci è giunta, si legge testualmente «Ha dell'inverosimile che i moduli che abbiamo consegnato, gli stessi che poi saranno corretti a mano, e sottolineiamo a mano e non da un calcolatore elettronico, non avevano i codici a barre. L’unica garanzia sulla provenienza era solo un cartoncino con nome e cognome allegato nella busta con il questionario da correggere. Secondo noi questa procedura non garantisce il requisito di anonimato e soprattutto non assegna la giusta garanzia che il test sia collegato direttamente al candidato. In tal modo si alza il rischio di errore umano in quanto correggendo a mano facilmente ci può essere uno scambio, intenzionale o doloso, dei test svolti dai candidati. Con ciò non accusiamo nessuno, ma, se possiamo permetterci, ci rende dubbiosi su azioni che potrebbero non garantirci il corretto risultato». Ma non è tutto, poiché i partecipanti, sempre riferendosi alle modalità di svolgimento dei test, lamentano la non equità nelle prove svolte. «Secondo noi partecipanti siamo innanzi a due gravi situazioni a nostro svantaggio. Come detto, la ripartizione del test in 2 parti doveva essere equa. Noi riteniamo che con due ore a disposizione, una per prova, i test dovevano essere ripartiti in ugual numero, ovvero in 30 domande per ora. Invece ci sono stati dati 40 test nella prima ora, quella mattutina, e 20 nell’altra, quella pomeridiana. A primo acchito sembrerebbe una cosa di poco conto. Invece è importante. Questo perché i primi 40 test erano composti da domande molto articolate, di lunga lettura e comprensione. Per tal motivo riteniamo che un’ora era poca. Dovevamo avere il tempo di riflettere e se un cronometro ti scandisce inesorabilmente il tempo, è naturale sbagliare o saltare qualche domanda per rispondere alla successiva. L’opposto contrario è avvenuto nel pomeriggio, dove con sempre un’ora abbiamo risposto a 20 quesiti, meno articolati. E li il tempo è avanzato. Egregio Rettore, Magnifico per l’esattezza, sostenere una selezione con l’ansia pregiudica il rendimento e successivamente il risultato. La selezione doveva essere la risultante dei nostri studi. Per essere corretti e onesti, ricordiamo che il Tirocinio Formativo Attivo è frutto di corsi pagati e affrontati con sacrificio per ottenere un lavoro. Lei, Magnifico, sa quanto sia difficile lavorare».
Nel dubbio, tuttavia e per giusta prassi, noi della redazione ci siamo permessi di consultare altre università a tal merito. Lo abbiamo fatto per verificare se le procedure dei bandi sono standard o a discrezione dell’università. Ebbene, a poco più di 100 km, presso l’università di Bari a breve si sosterrà l’identica selezione. Nel bando sommariamente si legge che le prove saranno suddivise per scuola e per grado con prove giornaliere ognuna di due ore consecutive. Il testo del bando, a prova che quello che scriviamo non è frutto di nostre invenzioni, dice testualmente “Art. 10 - Test preliminare. Il test preliminare consiste nella soluzione di sessanta (60) quesiti a risposta multipla, che presentano cinque opzioni di risposta, tra cui il candidato ne deve individuare una soltanto, scartando le conclusioni errate, arbitrarie o meno probabili. I quesiti sono così ripartiti: venti (20) sono volti a verificare le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in lingua italiana; quindici (15) relativi alle competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola; cinque (5) relativi alle competenze su empatia e intelligenza emotiva; cinque (5) relativi alle competenze su creatività e pensiero divergente; quindici (15) relativi alle competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche. Il punteggio totale per la valutazione del test preliminare è pari a 30 punti. La prova sarà valutata come di seguito indicato: 0,50 punti per ogni risposta esatta; 0 punti per ogni risposta non data o risposta errata. Il test preliminare si svolgerà secondo il seguente calendario: 15 aprile 2015 Scuola dell’Infanzia: inizio delle operazioni concorsuali alle ore 8:30. Scuola Secondaria di secondo grado: inizio delle operazioni concorsuali alle ore 14:30. 16 aprile 2015 Scuola Primaria: inizio delle operazioni concorsuali alle ore 8:30. Scuola Secondaria di primo grado: inizio delle operazioni concorsuali alle ore 14:30. L’elenco relativo alla ripartizione dei candidati, per ciascun ordine scolastico, tra le aule sede di esame, sarà reso noto il giorno 9 aprile 2015 mediante pubblicazione sul sito web dell’Area Reclutamento all’indirizzo http://reclutamento.ict.uniba.it/sostegno . Tale pubblicazione ha valore di notifica nei confronti dei candidati.” (il testo del bando dell’Uniba è reperibile presso il seguente link: https://reclutamento.ict.uniba.it/sostegno/sostegno-14-15/bando-sostegno/bando-corsi-sostegno-ii-ciclo-dr-408-2015.pdf ).
In altre parole un giorno per ogni scuola e grado e per due ore; per esempio, il lunedì si sosterrà la prova per l’infanzia, il martedì per la primaria, il mercoledì per il primo grado, e via dicendo. Con tal gestione sostenere le prove diverrebbe più proficuo per i partecipanti, così dando il meglio, mettendo a frutto gli studi e esprimendo nel miglior modo possibile le loro attitudini e capacità, spesso diverse dal tipo di scuola. Ricordiamo che stiamo parlando di formatori e educatori per i nostri figli e quelli futuri; selezionare i migliori per attitudine, capacità, preparazione e carattere è un dovere che ha l’esaminatore. Un dovere che non è solo istituzionale, bensì morale e responsabile verso la collettività. E dire che la selezione per l’accesso ai percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per l’attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, indetto dall’Università degli Studi di Foggia, svolta il 21 marzo scorso, era stata rinviata. È importante sostenerlo giacché un rinvio serve anche a un ulteriore controllo sull’organizzazione e gestione della selezione. Il risultato, da quanto ci è stato detto, e non solo da chi ci ha contattato, oltre a produrre malcontenti e fomentare dubbi, ha originato confusione su tutta la vicenda.
Ora, non è che qui si stia puntando il dito verso l’Unifg. Tuttavia, se innanzitutto è confermata la procedura di sicurezza cui son stati trattati i test, il dubbio è lecito. E se i risultati dei test forniranno responsi dimezzati, ovvero risposte non complete o non fatte, vuol dire che un problema di gestione della prova c’è stata. Ovviamente ci riferiamo se il responso riguarderà un numero alto di partecipanti, preparazione a parte, che crediamo non sia così altamente deficitaria. Un risposta chiarificatrice da parte dell’Unifg che possa liberare da ogni forma di dubbio, da qualsiasi altra voce che mina l’operosità dell’università foggiana, credo sia doverosa fornirla.
Noi del portale saremo ben lieti di accogliere chiarimenti. Del resto informare è nostro compito, come lo è quello, giacché siamo stati interpellati, far da tramite con i soggetti dubbiosi. Con tal presupposto, e come giusto debba essere, siamo aperti a pubblicare risposte della controparte e rettifiche laddove la cronaca necessita di ristabilire la verità sui fatti accaduti.
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