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giovedì 11 febbraio 2016

Isole Tremiti, trivellazioni in Adriatico: dietrofront della Petroceltic. Esulta la Fondazione Vassallo

Dario Vassallo, presidente della Fondazione Vassallo: “Motivo di soddisfazione, continueremo a lavorare per la tutela del mare”.

La società Petroceltic ha presentato al Ministero dello Sviluppo Economico un'istanza di rinuncia in merito al permesso di ricerca e ispezione dei fondali del mare Adriatico meridionale, a largo delle isole Tremiti. Ad annunciarlo è la stessa società, che sottolinea come "essendo trascorsi 9 anni dalla presentazione dell'istanza, periodo durante il quale si è registrato un significativo cambiamento delle condizioni del mercato mondiale, Petroceltic Italia ha visto venir meno l'interesse minerario al predetto permesso". Il Mise accoglie "con rispetto" la rinuncia della Petroceltic, spiegando che si tratta "di un passo indietro che risponde ad esigenze industriali strategiche della società di cui il ministero prende atto".
Appena dieci giorni fa eravamo a Foggia per ribadire il secco NO alle trivellazioni. Con il motto "siamo tutti cittadini del mare" e in particolar modo grazie all'impegno di Antonio Fentini, sindaco delle Tremiti, Franco Tavaglione, sindaco di Peschici, Rosario Cusmai, vice presidente della provincia di Foggia, ci siamo ritrovati a Palazzo Dogana, uniti in una mobilitazione civile ed istituzionale che ha visto la partecipazione di oltre quaranta sindaci, di numerosi amministratori locali, del governatore della Puglia, Michele Emiliano, dei presidenti delle province di Foggia, Isernia, Campobasso, Lecce, Brindisi, del presidente del Parco del Gargano, Stefano Pecorella, del vice presidente della Regione Puglia, Giandiego Gatta, del referente delle associazioni No-triv, Raffaele Vigilante, dei rappresentanti delle associazioni e di tantissimi cittadini. 
"La notizia - commenta Dario Vassallo, presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore - del dietrofront della Petroceltic ci fa tirare un sospiro di sollievo ed è motivo di soddisfazione per quanti hanno creduto con noi nella mobilitazione civile ed istituzionale alla quale abbiamo voluto dare voce lo scorso 31 gennaio a Foggia. Senza dubbio non abbasseremo la guardia e continueremo a lavorare per la tutela del mare per difenderne la ricchezza e la bellezza."

lunedì 11 gennaio 2016

Ambiente. "Trivellare il nostro mare è una vergogna ed una follia", lo dice Emiliano

"Trivellare il nostro mare è una vergogna ed una follia. Trivellare al largo delle Tremiti o di Pantelleria, o nel Golfo di Taranto, poi, griderebbe vendetta se la notizia di oggi fosse confermata dal Governo. Non può essere che la volontà di ben dieci Regioni di tutelare il loro mare sia sbeffeggiata". Lo ha detto il presidente della Puglia, Michele Emiliano, a commento della notizia relativa al decreto ministeriale che autorizza la ricerca di petrolio al largo delle Isole Tremiti. "L'emendamento “natalizio” del Governo non può essere un trucco per ammansire le Regioni italiane, ed in particolare quelle del Sud, per poi trivellare ovunque come se niente fosse una volta superata l'emergenza della reazione dell'opinione pubblica. Resta il fatto che almeno un quesito dei sei sarà sottoposto a referendum. Quest'ultimo è sopravvissuto a questo emendamento natalizio alle norme dello Sblocca Italia. L'emendamento è stato formulato e approvato senza neppure uno straccio di dichiarazione politica di pentimento da parte del Governo e della sua maggioranza sulla intenzione di dare impulso alle ricerche petrolifere nei nostri mari. Così come è incredibile che il Governo non abbia pubblicamente spiegato la decisione di rilasciare le autorizzazioni al largo delle Tremiti.  È infatti di oggi la notizia che il Mise avrebbe rilasciato il 22 dicembre scorso altri permessi di trivellazioni a scopo di ricerca di idrocarburi al largo delle Isole Tremiti. Le Regioni proponenti i referendum non devono fare passi indietro. Dovranno elevare subito conflitto di attribuzione nei confronti dello Stato davanti alla Corte Costituzionale per alcune norme dell'emendamento natalizio che hanno scippato al popolo italiano la possibilità di esprimersi in sede referendaria sul punto di restituire o meno alla Conferenza delle Regioni il potere di decidere se e dove sia possibile trivellare a fini di ricerca petrolifera. Si dovrà inoltre iniziare subito la campagna referendaria valutando tutte le altre iniziative necessarie alla tutela del nostro mare".

venerdì 8 gennaio 2016

Trivellazioni, il tour 'Giù le mani dal nostro mare' toccherà anche il Gargano

Parte domani da Bari ma toccherà anche il Gargano il tour 'Giu’ le mani dal nostro mare! Un bene comune, risorsa di vita', l' impegno a tutela del mare e dell'ambiente. Sabato 9 Gennaio dalle ore 10,00 alle ore 13,00 l'Hotel Excelsior del capoluogo pugliese ospiterà il primo incontro-dibattito sul tema delle trivellazioni organizzato dal Movimento 5Stelle. L'incontro a Manfredonia si terrà il 12 marzo.
“L’evento – spiega il M5S - è rivolto a enti, associazioni di categoria, consorzi, aziende, in particolare alle realtà territoriali che operano in armonia con ambiente ed ecosistemi, e a tutte le persone interessate”. Sarà presente Giuseppe Brescia, Deputato M5S - Membro della VII Commissione Cultura, Antonella Laricchia, Consigliere M5S in Regione Puglia e Giampaolo Pennacchioni, Professore, Dottore Naturalista, Ricercatore in ecologia applicata e zoologo.
E parte così dalla Puglia la serie di incontri improntati sulla tutela del territorio organizzati dall’entourage del tour “Giù le mani dal nostro mare” giunto quest’anno alla III edizione e che ha visto il M5S impegnato in quattro regioni dell'Italia Meridionale per informare i cittadini sulle problematiche legate al nostro mare ed in particolar modo su quelle relative alle trivellazioni.

Questo il calendario degli incontri che partirà domani 9 gennaio 2016:
- 09/01 PUGLIA - BARI
- 16/01 PUGLIA – BISCEGLIE
- 23/01 CALABRIA - ROSSANO CALABRO
- 27/02 CALABRIA - CROTONE
- 05/03 PUGLIA - CASTELLANETA
- 12/03 PUGLIA - MANFREDONIA
- 19/03 PUGLIA – MANDURIA
- 09/04 CALABRIA - CORIGLIANO CALABRO
- 16/04 BASILICATA – PISTICCI

Tutti gli aggiornamenti sono disponibili sul sito: www.giulemanidalnostromare.it

martedì 16 giugno 2015

Introna: “domani a Polignano fare squadra contro le trivelle e la Regione ricorra al TAR”

“Domani, 17 giugno, a Polignano per dire ancora NO al petrolio: le trivelle non passeranno”. Alla vigilia dell’incontro operativo in programma domani, mercoledì 17 giugno, il presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna rivolge a sindaci e associazioni ambientaliste l’appello “a partecipare e dare il loro contributo alla buona battaglia per i nostri mari puliti”. 
È il momento di una mobilitazione ancora più decisa per “una causa giusta, nell’interesse di tutti i cittadini pugliesi, di oggi e di domani – insiste Introna – ed anche per quanti vengono da fuori regione, da sempre più parti del mondo, ad ammirare la qualità del nostro ecosistema marino, la bellezza delle nostre coste e spiagge, la nitidezza delle nostre acque. Dobbiamo fare squadra e continuare a difendere l’Adriatico e lo Ionio, a rivendicare rispetto per tutte le attività economiche che dipendono dal mare – turismo, balneazione, pesca, acquacoltura, trasporto e diporto marittimo – imprese che da sempre assicurano reddito alle famiglie e PIL alla regione e al Paese”. 
C’è una filiera primaria dell’economia che vive di mare e che non merita né l’orizzonte di metallo  delle torri petrolifere, né l’inquinamento derivante dai pozzi, né la minaccia incombente di un disastro  ambientale. In un bacino pressochè chiuso come l’Adriatico, sarebbe letale un malaugurato sversamento, come quello della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon nel 2010. Ininterrotto per 106 giorni, provocò causato danni gravissimi a enormi distanze nel Golfo del Messico. Una marea nera investì le coste di Florida, Alabama, Louisiana, Mississippi e i depositi più pesanti soffocano tuttora i fondali. 
La Regione Puglia, intanto, deve ricorrere contro i provvedimenti governativi a favore della ricerca e coltivazione di idrocarburi e occorre opporsi alle autorizzazioni ministeriali concesse alle prospezioni con la tecnica invasiva airgun, al largo della costa da Mola, Polignano, Monopoli, fino a Fasano. Per evitare che possano scadere i termini per le impugnative, Introna auspica che il presidente Vendola e l’assessore regionale Nicastro vogliano disporre con urgenza il ricorso al TAR competente del Lazio.

domenica 1 giugno 2014

Petrolio nell'Adriatico: il Si del Ministero. Introna: “La Puglia non ci sta”

Il ministro dello sviluppo economico apre al petrolio in mare? “La Puglia non ci sta”. Non si fa attendere la risposta del Presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna (nella foto), che ha subito scritto al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro Federica Guidi, rilanciando la battaglia a difesa del mare e delle coste e chiedendo un incontro per ribadire la contrarietà ad ogni ipotesi di ricerca, perforazione e coltivazione di giacimenti petroliferi in Adriatico e Ionio.
Nell’Assemblea generale di Confindustria, a Roma, la responsabile del dicastero allo sviluppo ha espresso un chiaro orientemento favorevole all’opzione idrocarburi in mare. “Non possiamo rinunciare a riprendere le esplorazioni – ha detto testualmente, come si legge nel suo intervento, riprodotto nel sito del Ministero - per arrivare a una bolletta energetica più leggera e sostenibile… Non va sacrificata la piena sicurezza ambientale… Ma non possiamo neanche permettere che intransigenze ambientaliste o resistenze locali blocchino esigenze nazionali di questa portata”.
Un SI’ al petrolio, che ha suscitato la reazione di Introna. Nella nota inviata al Governo nazionale, il presidente del Consiglio regionale pugliese ha ribadito “con forza il deciso, unitario, reiterato NO della Puglia, in coerenza con la netta opposizione dei Consigli regionali d’Italia alla ricerca di petrolio e gas nella piattaforma continentale marina”.
Introna ha ricordato le proposte di legge alle Camere, per vietare la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi nelle acque dell’Adriatico, approvate da cinque Assemblee regionali: Puglia nel luglio 2011, Veneto, Abruzzo, Molise nel 2012. Quella delle Marche, del marzo 2013, è all’esame del Parlamento. “Facendomi ancora una volta interprete della volontà comune dei Consigli regionali proponenti, rinnovo il dissenso nei confronti di qualsiasi intervento che possa compromettere l’integrità e la salute ambientale dei nostri mari e delle nostre coste”, ha insistito Onofrio Introna. Ha citato, inoltre, gli ordini del giorno unitari dell’organismo nazionale dei presidenti dei Parlamenti regionali e il documento finale della Conferenza internazionale dell’Adriatico (Venezia, 9 novembre 2012).
Per un confronto sul tema e “per esporre le ragioni della battaglia a tutela dei mari dal rischio petrolio”, il presidente del Consiglio pugliese ha invitato il ministro Guidi ad un incontro a Bari o in altra sede. Le ragioni dei bilanci, del resto, si scontrano con una facile obiezione: per sanare anche i più ovvi effetti collaterali di questa corsa alle risorse da fonti inquinanti, serviranno altre risorse finanziarie. Alla fine, quanto avrà guadagnato il Paese?
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