Gas, entro l’anno -7% in bolletta
Entro la fine del 2013 la bolletta del gas dovrebbe calare del 7%. L’Autorità per l’energia ha, infatti, approvato la seconda fase della riforma delle condizioni economiche del servizio di tutela gas che sarà operativa dal 1° ottobre (prima che cominci l’inverno) e che porterà ad un’ulteriore riduzione della bolletta del gas che, ad aprile, ha già visto un calo del 4,2%. La riduzione attesa, a meno di eventi ad oggi non prevedibili, è del 7%, con un risparmio totale di 90 euro a famiglia.
L’obiettivo della riforma, che prevede una revisione complessiva e strutturale della storica formula di aggiornamento delle bollette applicata sino ad ora, è quello di trasferire a famiglie e piccoli consumatori i benefici derivanti dall’allineamento dei prezzi all’ingrosso in Italia con quelli europei, garantendo fin dal prossimo inverno che il prezzo della fornitura rifletta costi del servizio il più efficienti possibili, coerentemente con i nuovi scenari di mercato all’ingrosso nazionali ed internazionali.
Dal 1° ottobre 2013 per il calcolo della materia prima si farà riferimento al 100% ai prezzi spot del mercato all’ingrosso, abbandonando il riferimento storico ai contratti di approvvigionamento di lungo periodo, e quindi al petrolio. Questo è reso possibile dal perdurare dell’allineamento dei prezzi italiani di breve periodo con quelli europei, un’accelerazione nel processo di convergenza tra i prezzi del mercato spot e i prezzi impliciti nei contratti di lungo termine, anche in esito alle più recenti rinegoziazioni dei contratti pluriennali.
Il nuovo metodo di calcolo è stato approvato dopo un approfondito monitoraggio svolto dall’AEEG sul mercato all’ingrosso, sulle evoluzioni dei contratti di approvvigionamento e sui trend regolatori negli altri Paesi Ue e sulla base di un’istruttoria conoscitiva sulla struttura di costo del mercato della vendita al dettaglio del gas naturale, conclusa lo scorso ottobre. L’istruttoria ha evidenziato che dopo il 2011 anche nel nostro Paese il mercato all’ingrosso ha iniziato a produrre i primi benefici che, attualmente, sono solo parzialmente trasferiti ai clienti finali.
Altre novità di rilievo della riforma riguardano la riduzione delle componenti a copertura del trasporto e dello stoccaggio della materia prima e l’introduzione di specifiche componenti di gradualità per tutti i venditori, per consentire l’adeguamento delle politiche di approvvigionamento e la copertura dei rischi, oltre che accelerare il trasferimento ai clienti di corretti segnali di prezzo della materia prima. Un’altra novità è l’introduzione di un meccanismo incentivante, prevedendo un’apposita componente, per promuovere la rinegoziazione dei contratti di lungo periodo, imponendo che i benefici delle rinegoziazioni (in termini di riduzioni di prezzo) siano tempestivamente trasferiti ai clienti finali, ed in particolare nel momento in cui i prezzi dei contratti di lungo periodo dovessero risultare inferiori a quelli dei mercati spot.
Completa la riforma la ridefinizione della componente QVD a copertura dei costi di commercializzazione del servizio di vendita a famiglie e piccole imprese che usufruiscono del servizio di tutela. Il nuovo valore della QVD è stato determinato sulla base di dati economici e patrimoniali degli esercenti la tutela, in relazione ai costi che vengono sostenuti per la gestione dei clienti e ai costi connessi agli oneri per la morosità, particolarmente alti in questo periodo di crisi. Nella sostanza, il valore della componente QVD, riflette i costi sostenuti da un venditore efficiente per servire i clienti che non scelgono condizioni di libero mercato, trasferendo al contempo al cliente il corretto segnale di prezzo relativo alle diverse fasi della filiera del gas.
www.helpconsumatori.it
L’obiettivo della riforma, che prevede una revisione complessiva e strutturale della storica formula di aggiornamento delle bollette applicata sino ad ora, è quello di trasferire a famiglie e piccoli consumatori i benefici derivanti dall’allineamento dei prezzi all’ingrosso in Italia con quelli europei, garantendo fin dal prossimo inverno che il prezzo della fornitura rifletta costi del servizio il più efficienti possibili, coerentemente con i nuovi scenari di mercato all’ingrosso nazionali ed internazionali.
Dal 1° ottobre 2013 per il calcolo della materia prima si farà riferimento al 100% ai prezzi spot del mercato all’ingrosso, abbandonando il riferimento storico ai contratti di approvvigionamento di lungo periodo, e quindi al petrolio. Questo è reso possibile dal perdurare dell’allineamento dei prezzi italiani di breve periodo con quelli europei, un’accelerazione nel processo di convergenza tra i prezzi del mercato spot e i prezzi impliciti nei contratti di lungo termine, anche in esito alle più recenti rinegoziazioni dei contratti pluriennali.
Il nuovo metodo di calcolo è stato approvato dopo un approfondito monitoraggio svolto dall’AEEG sul mercato all’ingrosso, sulle evoluzioni dei contratti di approvvigionamento e sui trend regolatori negli altri Paesi Ue e sulla base di un’istruttoria conoscitiva sulla struttura di costo del mercato della vendita al dettaglio del gas naturale, conclusa lo scorso ottobre. L’istruttoria ha evidenziato che dopo il 2011 anche nel nostro Paese il mercato all’ingrosso ha iniziato a produrre i primi benefici che, attualmente, sono solo parzialmente trasferiti ai clienti finali.
Altre novità di rilievo della riforma riguardano la riduzione delle componenti a copertura del trasporto e dello stoccaggio della materia prima e l’introduzione di specifiche componenti di gradualità per tutti i venditori, per consentire l’adeguamento delle politiche di approvvigionamento e la copertura dei rischi, oltre che accelerare il trasferimento ai clienti di corretti segnali di prezzo della materia prima. Un’altra novità è l’introduzione di un meccanismo incentivante, prevedendo un’apposita componente, per promuovere la rinegoziazione dei contratti di lungo periodo, imponendo che i benefici delle rinegoziazioni (in termini di riduzioni di prezzo) siano tempestivamente trasferiti ai clienti finali, ed in particolare nel momento in cui i prezzi dei contratti di lungo periodo dovessero risultare inferiori a quelli dei mercati spot.
Completa la riforma la ridefinizione della componente QVD a copertura dei costi di commercializzazione del servizio di vendita a famiglie e piccole imprese che usufruiscono del servizio di tutela. Il nuovo valore della QVD è stato determinato sulla base di dati economici e patrimoniali degli esercenti la tutela, in relazione ai costi che vengono sostenuti per la gestione dei clienti e ai costi connessi agli oneri per la morosità, particolarmente alti in questo periodo di crisi. Nella sostanza, il valore della componente QVD, riflette i costi sostenuti da un venditore efficiente per servire i clienti che non scelgono condizioni di libero mercato, trasferendo al contempo al cliente il corretto segnale di prezzo relativo alle diverse fasi della filiera del gas.
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