venerdì 24 luglio 2015

Vacanze all’estero? Sfodera il tuo inglese: impara velocemente con i consigli dell'insegnante


Dottor Pierluigi Augenti
Per lavoro. Per studio. Ma anche solo per un viaggio all’estero da vivere senza limitazioni di ogni sorta: ogni occasione è proficua per imparare la lingua inglese. Tuttavia non tutti ci riescono, perdendo così impareggiabili opportunità: secondo il sito “Mosalingua” l’inglese è ancora la lingua più redditizia da imparare. Basti pensare che l’80% di siti internet-  compresi anche quelli di annunci di lavoro – sono scritti in lingua inglese; la conoscenza  di una delle lingue più parlate del pianeta offre possibilità di carriera in tutti quei settori lavorativi che hanno contatti con l’estero. La crisi economica ha spinto sempre più italiani ad emigrare: molti tornano sconfitti proprio a causa delle difficoltà incontrate nell’apprendimento dell’idioma anglofono. Ultimo ma non meno importante, chi sa parlare l’inglese avrebbe modo di guadagnare fino al 18% in più. Se queste motivazioni ti hanno convinto a riprendere lo studio della lingua straniera, leggi i consigli che seguono, in esclusiva per i lettori di Culttime. 

Da dove cominciare per studiare seriamente l’inglese? Lo abbiamo chiesto a Pierluigi Augenti, giovane dottore in Lingue, specializzato in inglese e spagnolo, attualmente attivo tra Foggia e provincia.  Dopo aver conseguito la laurea presso l’Università degli Studi di Bari, Pierluigi  è partito alla volta di Toronto per una vacanza studio. In seguito all’esperienza canadese è tornato in Puglia per dividersi tra l’insegnamento di Business English per corsi aziendali e traduzioni per associazioni culturali, nonché affiancamento e ripetizioni rivolte a studenti alle prime armi con l’idioma anglofono.

Dottor Augenti, è risaputo che l’inglese è ormai una delle lingue più parlate al mondo. Come giudica il livello di preparazione in questa lingua degli studenti italiani a cui ha insegnato? Purtroppo la situazione è sempre la stessa: gli studenti italiani zoppicano in inglese perché non lo hanno imparato in maniera corretta a scuola. Per conoscere l’inglese bisogna praticarlo giornalmente: credo che sin dalla scuole debbano attivarsi lezioni esclusivamente in lingua madre per stimolare gli studenti, unitamente allo studio della grammatica, fondamentale perché occorre saper come costruire una frase e come renderla nel miglior modo possibile. Tuttavia solo l’ascolto e la conversazione consentono di abituarsi al suono e all’uso di nuovi termini, elementi totalmente differenti da una lingua all’altra. Bisogna guardare alla realtà dei fatti: in una situazione ordinaria, durante uno scambio di infomazioni con persone madrelingua, chi sta imparando l’inglese deve sapersi esprimere e deve saperlo fare nella miglior maniera possibile. 

Quanto conta secondo lei la motivazione nell’apprendimento di una nuova lingua?  
Sicuramente è l’elemento fondamentale che può pregiudicare il risultato finale. Una buona base di partenza è la curiosità -  elemento personale – verso le altre culture e verso gli altri idiomi; ad oggi la motivazione prevalente però dovrebbe essere quella di poter vantare l’abilità linguistica nel proprio curriculum: la lingua inglese è ancora un must spendibile nel mondo del lavoro e può ancora dare una svolta notevole alla propria carriera. 

Stando a quanto lei dice conviene ancora investire nell’apprendimento della lingua inglese: qualche consiglio pratico per chi volesse provarci da autodidatta? Il primo investimento da fare è quello di munirsi di libri di grammatica  oppure affidarsi a qualche sito internet qualificato con lezioni pratiche da seguire a distanza. Consiglio vivamente di seguire tutti i giorni - anche solo per cinque minuti - notiziari, film o serie tv in lingua originale oppure sottotitolati in inglese, andando poi a verificare il significato dei termini che non si conoscono. L’apprendimento di una lingua non è semplice, richiede anni ma con costanza e determinazione, anche da autodidatta, si possono raggiungere ottimi risultati.

Qual è il valore aggiunto di un professore privato che affianca chi desidera imparare una nuova lingua? 
Chi vuole cimentarsi con lo studio di una nuova lingua deve farlo al meglio: avere qualcuno che corregga continuamente i tuoi errori, la tua pronuncia e che ti segua anche con materiale didattico aggiuntivo è fondamentale per fare pratica ed ottenere padronanza della lingua.

 Erasmus o stage di lavoro all’estero: molti italiani partono per queste esperienze sperando di imparare direttamente la lingua sul posto…
L’Erasmus se fatto bene può essere anche utile, ma onestamente non riesco a vederlo come la soluzione migliore per apprendere una lingua: nella maggior parte dei casi viene visto più come uno svago durante la carriera universitaria. La vera “pecca” dell’Erasmus è quella di far conoscere studenti provenienti da qualsiasi parte del mondo che “masticano” l’inglese, magari con l’accento della lingua di provenienza oppure commettendo errori senza esserne consapevoli, influenzando negativamente chi cerca di apprendere l’inglese in modo corretto. Un buon punto di partenza potrebbe essere quello di avvalersi degli strumenti universitari disponibili: ad esempio ascoltare i lettorati (attività consistente nell’ affiancamento da parte di un docente madrelingua al professore universitario ndr) oppure ricorrere a linguisti e/o a professori privati. Sicuramente sono altrettanto validi i classici corsi per l’apprendimento base oppure per perfezionare il proprio livello di conoscenza della lingua. Per coloro che hanno intenzione di spenderla anche nel mondo del lavoro sono consigliabili corsi o master in lingua originale o con un taglio dedicato all’inglese settoriale come quello scientifico, economico e così via, sino al raggiungimento della certificazione come madrelingua. 

Per info ed eventuali conversazioni in lingua: pierlugi.augenti (Skype)

Dalila Campanile 

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