“Chi la fa l’aspetti”, il monito dell’Antiracket Ultimo
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell'Associazione Antiracket "Capitano Ultimo".
«Come spesso accade e come i vecchi detti, spesso popolari ce lo ricordano, Chi la fa l'aspetti. Vox populi, vox Dei ovvero Voce di popolo, voce di Dio, come appunto dice il passo della Bibbia “Una voce! Un tumulto sale dalla città, una voce esce dal Tempio! È la voce del Signore; egli ricompensa i suoi nemici secondo le loro azioni (Libro di Isaia, 66,6).”. Non, non siamo usciti fuori di testa, ne tanto meno siamo qui a inneggiare passi religiosi. Ma la storia insegna e spesso ripete ciò che è accaduto. Chi la fa l’aspetti, e senza dubbio ci riferiamo al binomio Miglio-Emiliano che si lamenta, con tanto di falso stupore e posticce richieste che risuonano da campagna elettorale, alla mancata attenzione che avrebbe dovuto avere il Ministro dell'Interno, quell’Alfano che non se li fila. Un comportamento avuto proprio esattamente come loro hanno fatto con noi. Chi la fa l’aspetti, con ciò e a ragion veduta, “caro binomio” non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te, anzi a voi due. In tutto ci vuole buon senso e voi non lo avete. Noi dell’Associazione Onlus Antiracket Capitano Ultimo sono mesi che chiediamo udienza all’ormai entità astratta che risponde al nome di Michele Emiliano e del suo fedel pupillo Francesco Miglio. Sono mesi che chiediamo udienza a Sua Eccellenza il sig. o sig.ra Prefetto, dapprima dal nome Latella, poi Tirone. Sono mesi che cerchiamo di conferire senza ostruzionismi con l’ex sindaco Costanzo Di Iorio. Sono mesi che vorremmo far conoscere il nostro Piano Antiracket e anti Soprusi alle istituzioni, alla comunità, a chi cerca aiuto e si rivolge a chi preferisce imbandire tavolate istituzionali senza concludere nulla. Sono mesi che non riceviamo risposte da tutti voi, ma dai cittadini ne abbiamo tante e li abbiamo aiutati nel silenzio di tutti. Quel Piano è stato consegnato al Prefetto di Foggia e giace in un palazzo a impolverare. Scrivere ad Angelino affermando che «San Severo, l'Alto Tavoliere e l'intera Capitanata non possono essere abbandonate, né i loro imprenditori, commercianti e cittadini possono essere dimenticati dal Governo.» è l’ennesimo cortocircuito di una politica fai-da-te intrisa di scopi personali meramente elettorali a scapito della comunità. Ma come, Tu, Michele, cosiddetto Sindaco Sceriffo, prima diventi assessore alla sicurezza del comune di San Severo blaterando ai quattro venti che avresti riportato legalità e poi attraverso il tuo delfino scrivi al ministro per chiedergli aiuto? Forse hai compreso che da solo non puoi far nulla? Noi ci siamo sempre stati e tu ci hai ignorato, come hai ignorato la comunità che dovevi proteggere. Non di meno è il defenestrato sindaco, ora ex, di Torremaggiore, quel Costanzo Di Iorio che ha voluto far tutto da solo per poi ritrovarsi con un pugno di mosche, anch’esse tutte e 11 volate vie. Mai e poi mai ha voluto prendere in considerazione nostre proposte, nostri suggerimenti, non per attuarli, ma almeno per discuterli. Chi la fa l’aspetti. Noi siamo qui. Ci siamo ricostituiti e siamo ancor più presenti in zona e su tutto il territorio nazionale. Non lo diciamo noi, bensì i fatti e le richieste degli imprenditori, dei commercianti, semplici cittadini che dalla Campania, dalla Puglia, dall’Abruzzo a dalle Marche, dalla Calabria e altre regioni, giungono presso la nostra sede, i nostri riferimenti. Eppure in quelle regioni vi sono altre associazioni antiracket, anche iscritte a registri prefettizi che valgono poco quanto nulla al fine preposto: evidentemente quegli imprenditori, quei commercianti, quei semplici cittadini, sanno valutare e scegliere, preferendo chi l’azione non la spreca sedendosi ripetutamente intorno a un tavolo, a far fiaccolate e passeggiate che son passerelle pubblicitarie. Chi la fa l’aspetti e speriamo che non diventi quel luogo comune che potrebbe abbracciare anche Prefetti e affini.»
«Come spesso accade e come i vecchi detti, spesso popolari ce lo ricordano, Chi la fa l'aspetti. Vox populi, vox Dei ovvero Voce di popolo, voce di Dio, come appunto dice il passo della Bibbia “Una voce! Un tumulto sale dalla città, una voce esce dal Tempio! È la voce del Signore; egli ricompensa i suoi nemici secondo le loro azioni (Libro di Isaia, 66,6).”. Non, non siamo usciti fuori di testa, ne tanto meno siamo qui a inneggiare passi religiosi. Ma la storia insegna e spesso ripete ciò che è accaduto. Chi la fa l’aspetti, e senza dubbio ci riferiamo al binomio Miglio-Emiliano che si lamenta, con tanto di falso stupore e posticce richieste che risuonano da campagna elettorale, alla mancata attenzione che avrebbe dovuto avere il Ministro dell'Interno, quell’Alfano che non se li fila. Un comportamento avuto proprio esattamente come loro hanno fatto con noi. Chi la fa l’aspetti, con ciò e a ragion veduta, “caro binomio” non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te, anzi a voi due. In tutto ci vuole buon senso e voi non lo avete. Noi dell’Associazione Onlus Antiracket Capitano Ultimo sono mesi che chiediamo udienza all’ormai entità astratta che risponde al nome di Michele Emiliano e del suo fedel pupillo Francesco Miglio. Sono mesi che chiediamo udienza a Sua Eccellenza il sig. o sig.ra Prefetto, dapprima dal nome Latella, poi Tirone. Sono mesi che cerchiamo di conferire senza ostruzionismi con l’ex sindaco Costanzo Di Iorio. Sono mesi che vorremmo far conoscere il nostro Piano Antiracket e anti Soprusi alle istituzioni, alla comunità, a chi cerca aiuto e si rivolge a chi preferisce imbandire tavolate istituzionali senza concludere nulla. Sono mesi che non riceviamo risposte da tutti voi, ma dai cittadini ne abbiamo tante e li abbiamo aiutati nel silenzio di tutti. Quel Piano è stato consegnato al Prefetto di Foggia e giace in un palazzo a impolverare. Scrivere ad Angelino affermando che «San Severo, l'Alto Tavoliere e l'intera Capitanata non possono essere abbandonate, né i loro imprenditori, commercianti e cittadini possono essere dimenticati dal Governo.» è l’ennesimo cortocircuito di una politica fai-da-te intrisa di scopi personali meramente elettorali a scapito della comunità. Ma come, Tu, Michele, cosiddetto Sindaco Sceriffo, prima diventi assessore alla sicurezza del comune di San Severo blaterando ai quattro venti che avresti riportato legalità e poi attraverso il tuo delfino scrivi al ministro per chiedergli aiuto? Forse hai compreso che da solo non puoi far nulla? Noi ci siamo sempre stati e tu ci hai ignorato, come hai ignorato la comunità che dovevi proteggere. Non di meno è il defenestrato sindaco, ora ex, di Torremaggiore, quel Costanzo Di Iorio che ha voluto far tutto da solo per poi ritrovarsi con un pugno di mosche, anch’esse tutte e 11 volate vie. Mai e poi mai ha voluto prendere in considerazione nostre proposte, nostri suggerimenti, non per attuarli, ma almeno per discuterli. Chi la fa l’aspetti. Noi siamo qui. Ci siamo ricostituiti e siamo ancor più presenti in zona e su tutto il territorio nazionale. Non lo diciamo noi, bensì i fatti e le richieste degli imprenditori, dei commercianti, semplici cittadini che dalla Campania, dalla Puglia, dall’Abruzzo a dalle Marche, dalla Calabria e altre regioni, giungono presso la nostra sede, i nostri riferimenti. Eppure in quelle regioni vi sono altre associazioni antiracket, anche iscritte a registri prefettizi che valgono poco quanto nulla al fine preposto: evidentemente quegli imprenditori, quei commercianti, quei semplici cittadini, sanno valutare e scegliere, preferendo chi l’azione non la spreca sedendosi ripetutamente intorno a un tavolo, a far fiaccolate e passeggiate che son passerelle pubblicitarie. Chi la fa l’aspetti e speriamo che non diventi quel luogo comune che potrebbe abbracciare anche Prefetti e affini.»
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