sabato 26 luglio 2014

Augusto Marasco, ricorso elettorale «Ora parlo io». Video della conferenza stampa.

di Nico Baratta

Questa mattina, 25 luglio 2014, alle ore 11, presso la sala consiliare del comune di Foggia si è svolta l’annunciata conferenza stampa di Augusto Marasco sul ricorso post elettorale del 25 maggio e 8 giugno 2014. «Con il ricorso s’intende restituire la verità sul voto dei foggiani» ha ribadito Marasco, ufficializzando il ricorso suddetto. «Vi sono irregolarità anche nel verbale di proclamazione» ha replicato l’Avv. Salvatore Di Pardo, il legale rappresentante che sta lavorando alla causa.

La sala consiliare, come non mai negli ultimi tempi, era gremita di gente; cittadini, ex consiglieri e assessori del centrosinistra, consiglieri entranti, giornalisti. Un bel vedere poiché s’attende che quella sala ritorni a essere il luogo principe del dialogo costruttivo per Foggia.
Augusto Marasco è parso determinato, certo delle motivazioni che hanno spinto lui e tutto il centrosinistra a procedere legalmente per far chiarezza sull’esito del voto delle amministrative foggiane. Una scelta dovuta e chiarificatrice anche verso chi lo accusava di trasformismo politico. «Io ho votato alle primarie del centrosinistra del 2012 e anche alle primarie del 2013 per la scelta del segretario nazionale del PD –ha dichiarato in sintesi Marasco-. E come tantissimi altri foggiani e italiani che non avevano mai votato centrosinistra. sono parte integrante del centrosinistra. Non c’è dubbio, quella di Marasco è una dichiarazione intellettualmente politica sulla scelta di far parte del centrosinistra. Una scelta spinta anche dal sentimento che ha verso Foggia e i foggiani, ma che fa ben comprendere a chi in casa lo ha accusato e ha remato contro quel giorno durante le primarie cittadine e che oggi pretende spazi. Marasco, poi, ha proseguito chiarendo alcuni azioni di “amici” avvenute durante i giorni che precedevano il ballottaggio, quelle che avrebbero indebolito l’azione elettorale. Colpe a chi localmente non ha saputo organizzare la tanto temuta “macchina da guerra” del Partito Democratico e forze politiche alleate, difendendo l’operato del segretario provinciale che di per se aveva da fare sull’intera Capitanata. Contestualmente tra “amici” si udivano bisbigli al vetriolo che avrebbero voluto ritornare a sedere a Palazzo di Città e che ora sono solo spettatori. Del resto in questo periodo la compattezza politica è un optional che anche nel centrodestra, specie in quello locale,  fa fatica a prender corpo. Nella conferenza Augusto Marasco ha toccato vari punti del suo operato politico, sia durante la carica assessorile ricoperta con l’amministrazione Mongelli, sia durante la campagna elettorale. Punti cardini son state le scelte di un programma in linea con quello che aveva fatto da assessore e che avrebbero delineato un futuro migliore per Foggia.
Fugati ogni dubbi su appartenenze e scelte elettorali e sue strategie, l’ex candidato sindaco, oggi consigliere comunale, ha illustrato il ricorso al TAR ponendo in evidenza che avrà tempi rapidi. L’avvocato scelto è noto per le sue vittorie in ambito di ricorsi elettorali. L’ultima fu quella dell’annullamento del Consiglio Regionale del Molise, e in tempi rapidi.
Dalle dichiarazioni di Marasco e Di Pardo traspare la volontà di andar fino in fondo alla questione. Oggi il ricorso al TAR, domani probabilmente quello al Consiglio di Stato. Il tutto poiché la convinzione del centrosinistra è che il vincitore delle elezioni non è l’attuale sindaco; poco più di 300 voti è un dubbio che va risolto solo dopo un nuovo conteggio di tutte le schede utilizzate per le elezioni. Un dubbio rafforzato dal fatto che «Non c'è stata disponibilità di tutta la documentazione, cosa che ha causato il ritardo del controllo delle carte e che e ci fa pensare che tutto a posto non è dall’ostruzionismo» –secondo quanto detto dall’Avv. Di Pardo-. A rafforzare la controversia vi è anche il verbale riassuntivo di chiusura della disputa cittadina, redatto dall’Ufficio Centrale Elettorale. Difatti vi sono voti a candidati oggi eletti nelle liste della coalizione di centrodestra di dubbia appartenenza o riportati sui registri non rispettando le norme legali e vigenti. Per esempio per la sezione 130, nel registro suddetto a pag. 46 mancano i dati dei voti validi dei candidati sindaci alla carica di sindaco. Stessa “deficienza burocratica” per le sezioni 10 e 87, e sempre a pag. 46. Altri casi simili si sono avuti in altre sezioni. Ma due sono i dati che innalzano la soglia del dubbio sulla veridicità dei registri redatti e consegnati all’Ufficio preposto. Ambedue riguardano la sezione 26. Il primo nel registro a pag. 46 il voto riportato dal candidato sindaco n°9 Luigi Miranda (e non Lucio come erroneamente è stato riportato; Lucio era il papà di Luigi) risulta essere 138 voti, mentre risulta un totale complessivo di voti validi pari a 509 (inferiore di 100 a quello che risulterebbe ove il voto fosse di 138); dalla comunicazione risulta un totale di 38 voti per Miranda. Da un controllo incrociato risulta che i voti effettivi da attribuire a Miranda sono 38. Il secondo, che è ancora più eclatante per le modalità di svolgimento, riguarda la compilazione del registro che nelle pagine 46, 47 e 69 i dati sono riportati a matita (solo i totali sono riportati a penna). E dato che mancavano altre fonti i voti scritti a matita sono stati utilizzati per il conteggio. Tuttavia il resto delle anomalie riscontrate le potete leggere nel "Verbale riassuntivo ufficio elettorale Foggia amministrative 2014" reperibile presso il medesimo ufficio del capoluogo dauno.
Alla luce di questi dati e altre anomalie procedurali, l’Avv. Di Pardo, che per la prima volta nel corso della sua ventennale carriera ha dovuto constatare la non completa disponibilità dei dati, ha «chiesto ad un organo terzo imparziale un riconteggio ufficiale che attribuisca i voti che non sono stati attribuiti e annulli i voti che invece sono stati illegittimamente attribuiti.  È una procedura non contro qualcuno, ma per qualcuno: verificare chi in realtà hanno votato i cittadini. Ci sono eletti che non dovevano essere eletti – ha proseguito Di Pardo – e non eletti invece risultati eletti. Se le carte sono a posto non c'è alcun motivo per non farle vedere, è questa la cosa che più ci ha turbato. A breve è fissata l'udienza per acquisire la documentazione e in tempi ancor più brevi completeremo il ricorso al Tar la cui procedura, come sappiamo, richiederà tempi rapidi». Concludendo, Di Pardo con Marasco, ha spiegato che il riconteggio potrebbe essere strutturato in due modi: riconteggio delle schede oppure annullamento e ripetizione delle elezioni, precisando che precisare che «In questa fase, ovviamente non si attribuisce nulla ai due candidati alle elezioni, nessuna colpa».
Nel frattempo il neo sindaco di Foggia, Franco Landella, ha iniziato i lavori a lui spettanti, ha composto la Giunta, seppur dopo un mese e mezzo e con attriti forti con i partiti che lo hanno sostenuto sia nella prima fase, sia nella seconda del ballottaggio, e evita ogni dichiarazioni riguardo i presunti brogli o inesattezze procedurali dello svolgimento delle votazioni, scrutinio e conteggio dei voti.
I prossimi mesi per la nuova amministrazione comunale si prevedono infuocati, forse aspri e non solo dalla minoranza, bensì dal fuoco amico. 

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