Baseball Club Foggia: I PROPOSITI DI SALVATORE STRIPPOLI
Il tecnico foggiano a tutto tondo in questo primo giorno del 2014, tra
passato, presente e futuro. “Due anni fa abbiamo commesso l'errore di
porci obiettivi più alti di quanto possibile. Un errore del genere ci ha
messo nella condizione mentale di pensare al fallimento ogni volta che
subivamo una battuta d'arresto”. Comincia con il ricordo di qualche
errore del passato l’intervista al manager/coach del Baseball Club
Foggia, Salvatore Strippoli, che poi indica la via del successo di
questa stagione appena trascorsa. “All'inizio della scorsa stagione
nessuno di noi ha voluto porsi obiettivi diversi da quelli di allenarsi
intensamente e di fare un bel campionato. In cuor nostro sapevamo di
essere pronti per lottare per qualcosa di grande ma non avevamo
condizionamenti psicologici. Ovviamente nessuno di noi si aspettava un
trionfo del genere anche perché frutto di una lotta continua ed
estenuante contro Macerata, lotta che ci vedeva essere entrambi primi
con gli stessi punti alla fine della regular season. Solo la differenza
schiacciante negli scontri diretti (7 vittorie ad 1) ci laureava
campioni”. Un pizzico di orgoglio nelle parole del coach foggiano, che
ha chiaro in mente il grandissimo successo ottenuto, ma anche tutto il
lavoro ed il sudore per ottenerlo. Poi il ricordo del momento chiave
della stagione: “credo di poter indicare nella doppia vittoria in casa
del Macerata come momento clou, quello che mi ha fatto pensare di
potercela fare”. Ancora sui singoli e sul futuro: “Per quanto riguarda
il volto da dare a questa vittoria, anche se sono un fautore del gruppo e
non delle individualità, indicherei due persone le cui gesta sono state
memorabili. Il giovane Pietro Massaro che ha saputo, nell'anno
dell'esordio, guadagnarsi una posizione di tutto rispetto nel team tanto
da essere stato a lungo titolare. La sua storia é resa tanto più
importante perché il manager che mi ha preceduto si rifiutava di
allenarlo ritenendolo non all'altezza, etichettandolo come “Mascotte”
del team. Il ragazzo non accettando in alcun modo l'esclusione mi ha
coinvolto personalmente nell'allenarlo in giorni diversi da quelli
previsti con risultati eccezionali. L'altro volto che mi sento in dovere
di evidenziare ha il nome di Mosé Serino. Solo nella stagione passata
era costantemente in panchina con qualche breve apparizione dai
risultati nemmeno troppo soddisfacenti. Ha saputo lavorare
eccezionalmente nella cura del fisico e della tecnica, con intensità e
determinazione tali da portarlo ad essere il miglior battitore della
nostra squadra ed un punto fermo nel nostro diamante. Per il futuro so
di certo che per affrontare questa serie A dopo aver confermato il
blocco locale e il Venezuelano William Lucena, stiamo lavorando per
arruolare altri giocatori importanti vicinissimi alla firma come Rogelio
Madonado, anch'esso Venezuelano, giocatore di grande esperienza in
serie A federale e il lanciatore cubano Hernandez Erik, e sarebbe un
gradito ritorno visto che ha già vissuto con noi un paio di stagioni nel
recente passato. Siamo in contatto con due top player di esperienza
internazionale che solo due anni fa vincevano l'europeo con la casacca
della nazionale italiana, ma non facciamo troppi nomi ora, meglio
parlarne a cose fatte”. Infine il coach traccia la linea guida per la
nuova stagione che verrà: “La strada per il futuro non potrebbe essere
diversa da quel filo conduttore che ha caratterizzato questi ultimi
anni. Anche oggi, mentre ascoltiamo i nostri futuri antagonisti
riposarsi, noi continuiamo a lavorare senza sosta alcuna. I risultati
alla fine sono solo il frutto del duro lavoro”.
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