Calcio - Nuovo fuorigioco: penalizzati i difensori
Da oggi cambia la regola del fuorigioco. È stata ufficializzata la circolare dell’International Board definita lo scorso marzo a Edinburgo. Cambia l’interpretazione dell’offside, con un maggior tasso di discrezionalità appannaggio dei direttori di gara. La norma era già entrata in vigore il primo luglio, trovando piena applicazione durante gli europei femminili di calcio. Ieri – nel raduno degli arbitri italiani di Sportilia – i massimi esponenti della classe dirigente arbitrale (il vice responsabile del Settore Tecnico – guidato da Alfredo Trentalange – Vincenzo Fiorenza, Stefano Braschi, Stagnoli e Bazzoli) hanno trasmesso ai ventuno direttori di gara italiani i nuovi dispositivi sulla regola del fuorigioco.
Discrezionalità, dunque, il fulcro della rivoluzione dell’offside. Discrezionalità, nel caso specifico, applicata al concetto di “rientrare in gioco”, “sanare la posizione di offside”. È in questo ambito che il Board ha deciso di affidarsi al giudizio dei direttori di gara. Ma cosa cambia nel concreto? Si parla di giocate volontaria del difensore. Tutti gli interventi del difensore “verso” il pallone, volti dunque a intercettare la sfera (spostamenti avanti e indietro, salti per raggiungere il pallone) rimetteranno in gioco l’avversario, eliminando la precedente posizione di fuorigioco. L’eccezione è costituita dall’ostruzione della visuale del portiere, considerata intoccabile (almeno per ora) e quindi puntualmente punita con la bandierina alzata.
Tuttavia – fatta salva l’ostruzione della visuale – un’altra importante modifica della regola riguarda la distanza di gioco dal difensore. Se l’attaccante si trova a più di un metro (o un metro e mezzo, a discrezione dell’arbitro) non c’è più interferenza e, in caso di giocata del difensore, la posizione irregolare sarebbe sanata.
I concetti dell’interferire con il difensore e trarre vantaggio dalla posizione di offside vengono dunque ritoccati. Ciò renderà la vita più ardua ai difensori; l’obiettivo? Favorire la spettacolarità del gioco e aumentare il numero della reti.
fonte: it.eurosport.yahoo.com
Discrezionalità, dunque, il fulcro della rivoluzione dell’offside. Discrezionalità, nel caso specifico, applicata al concetto di “rientrare in gioco”, “sanare la posizione di offside”. È in questo ambito che il Board ha deciso di affidarsi al giudizio dei direttori di gara. Ma cosa cambia nel concreto? Si parla di giocate volontaria del difensore. Tutti gli interventi del difensore “verso” il pallone, volti dunque a intercettare la sfera (spostamenti avanti e indietro, salti per raggiungere il pallone) rimetteranno in gioco l’avversario, eliminando la precedente posizione di fuorigioco. L’eccezione è costituita dall’ostruzione della visuale del portiere, considerata intoccabile (almeno per ora) e quindi puntualmente punita con la bandierina alzata.
Tuttavia – fatta salva l’ostruzione della visuale – un’altra importante modifica della regola riguarda la distanza di gioco dal difensore. Se l’attaccante si trova a più di un metro (o un metro e mezzo, a discrezione dell’arbitro) non c’è più interferenza e, in caso di giocata del difensore, la posizione irregolare sarebbe sanata.
I concetti dell’interferire con il difensore e trarre vantaggio dalla posizione di offside vengono dunque ritoccati. Ciò renderà la vita più ardua ai difensori; l’obiettivo? Favorire la spettacolarità del gioco e aumentare il numero della reti.
fonte: it.eurosport.yahoo.com
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