venerdì 3 agosto 2018

Una vita a fumetti: intervista a Marco Lepore


Marco Lepore
Ci voleva la melodiosa canzone di Max Gazzè per far (ri)scoprire a molti la romantica leggenda di Cristalda e Pizzomunno ambientata nella suggestiva cornice di Vieste. Ma il Gargano non è solo amore e leggende: basti pensare a Pepito, emblema vivente di una generazione di pescatori d’altri tempi, bagnino carismatico, custode di storie affascinanti e tradizioni dimenticate. I simboli del Gargano oggi rivivono anche grazie ad una mano artistica: l’ispirazione è arrivata dall’armonica fusione di suoni, parole ed emozioni che Marco Lepore ha saputo reinterpretare in chiave fumettistica. Grazie a Marco, giovane foggiano con la passione per i fumetti, i due innamorati di Vieste e un personaggio ispirato al marinaio di Peschici non giacciono inanimati sulle tavole: hanno preso forma sulle t-shirt di cotone – disponibili in diverse taglie - che il giovane ha pensato bene di lanciare per fare della sua arte anche un modesto business.  I suoi fumetti infatti – originali e irripetibili  - sono diventanti lo slogan preferito per chi ama il Gargano ma al tempo stesso è alla ricerca di un capo d’abbigliamento unico e ricercato. Nell’era dei social dove l’attenzione allo stile la fa da padrone e dopo tutta la risonanza che lo sperone d’Italia ha ricevuto nell’ultimo periodo, l’aspirante avvocato fumettista non poteva scegliere un momento migliore.
 
Marco, partiamo dal principio: come nasce la tua passione per i fumetti?
Non saprei dire come è nata la mia passione per i fumetti.  Quando ero bambino ho avuto la possibilità, grazie alla mia famiglia, di avere tra le mani e sfogliare giornalini come “Topolino”, “Tiramolla” e lo storico “Diario Vitt”. Sicuramente questo ha influito.

C’è un percorso specifico da seguire per chi desidera imparare?
Io sono un autodidatta ma esistono dei percorsi che possono essere intrapresi sia attraverso appositi manuali di disegno che partecipando a corsi tenuti da professionisti del settore presenti nella nostra città. Io stesso realizzo laboratori di fumetto per i bambini dove il mio principale obiettivo non è tanto quello di insegnare loro a disegnare un fumetto ma, soprattutto,  inculcargli la passione e la curiosità per quest’arte. Se si riesce ad incuriosire i bambini, ad esaltare la loro creatività allora penso che ci siano buone probabilità che continueranno a farlo anche da adulti e che possano diventare gli artisti del domani.

Da un hobby ad un potenziale “lavoro”: sei mai riuscito a realizzare un progetto lavorativo con i tuoi fumetti?
Si, certo. Ho scritto storie che hanno vinto dei premi e sono state pubblicate in riviste di fumetto. Ho disegnato copertine di romanzi e tenuto laboratori di fumetto presso librerie ed enti pubblici e privati. E adesso sto sperimentando l’idea delle t-shirt stampate.
 
Un fumetto di Marco Lepore
 
Dove trovi l’ispirazione per i tuoi soggetti?
Ad ispirarmi sono quasi sempre i soliti posti, in particolare il Gargano, le persone che amo e stimo, la buona musica. Ma soprattutto le emozioni che provo: mi sono reso conto che, ogni buon disegno, viene da lì. 

C’è uno stile particolare che segui?
Non penso di seguire uno stile, forse ne ho uno tutto mio perché le persone riconoscono il mio tratto e qualcuno lo reputa persino particolare. Continuo a disegnare così come ho sempre fatto sin da bambino ovviamente con tutte quelle evoluzioni che si presentano nel tempo. 

C’è invece un fumettista che ti ispira?

Di fumettisti che mi ispirano ne ho parecchi ma voglio precisare che questo non ha niente a che vedere con il mio modo di disegnare. Non cerco nemmeno di imitarli perché non ne sarei capace. Senza dubbio mi ispira ed entusiasma particolarmente Andrea Pazienza, Milo Manara, Jacovitti, Altan, Bruno Bozzetto. 

Quali sono invece le difficoltà che hai incontrato nel corso del tempo?
La difficoltà le ho incontrate più nei panni di sceneggiatore che di illustratore. Come sceneggiatore la prima difficoltà è sicuramente quella di collaborare con il fumettista che illustrerà la storia, è necessario che si instauri un certo feeling e un rapporto di rispetto e fiducia reciproca. Come illustratore invece non ho incontrato difficoltà e mi sento molto più libero dal punto di vista creativo.

Qual è la situazione per chi pratica questa  “arte” nel territorio locale?
La situazione sicuramente non è delle migliori, ma in realtà penso che nella mia città sia difficile fare il fumettista tanto quanto fare il giornalista o qualsiasi altro lavoro nel settore della comunicazione e dell’arte in genere. Soprattutto per i più giovani. A mio parere mancano spazi, buone condizioni e soprattutto stimoli. Senza dubbio l’uso del web ci consente di far fronte, almeno in parte,  a questi limiti territoriali.

C’è un consiglio particolare che daresti a chi volesse avvicinarsi a questo settore?
Posso solo dire che è importante continuare a disegnare a tutti coloro che non vedono direttamente al fumetto come una mera professione ma un modo di essere, ad un’occasione di libertà,  una necessità di comunicare con gli altri ma anche con se stessi.
T-shirt donna Cristalda & Pizzomunno by Marco Lepore

Dal fumetto sulla tavola alla t-shirt: come nasce l’idea di stampare i  tuoi soggetti su un capo d’abbigliamento?
L’idea nasce dalla volontà di unire la mia passione ad un piccolo business. Dopo tutto appartengo alla generazione di coloro che si sentono dire che il lavoro bisogna inventarselo… così ho fatto un questo piccolo investimento.

Come mai hai scelto proprio Cristalda e Pizzomunno?

Ogni disegno parte da un’emozione, sono particolarmente legato a Max Gazzè. Quando disegno lo faccio senza consapevolezza, è partito tutto così, nel giro di pochi minuti mentre ascoltavo la canzone, mi sono lasciato ispirare. Non ero partito con l’intento di realizzare qualcosa di specifico. Provo comunque delle emozioni legate a luoghi che sento miei. Sicuramente è la t-shirt femminile per eccellenza. 

La t-shirt per uomo invece riporta un pirata che sembra ispirato proprio a Pepito, il famoso bagnino di Peschici: cosa pensi che direbbe se potesse vedere la tua maglia?
Il disegno è liberamente ispirato proprio a lui, mi piacerebbe un giorno regalargli la mia maglietta. Credo che apprezzerebbe. Il marinaio è un po’ il simbolo della vita stessa: così come lui affronta il mare, in tempesta o calmo, noi navighiamo attraverso la nostra vita con i nostri alti e bassi. Il mio disegno per la precisione si ispira più che altro ad un pirata: quest’ultimo ha un animo selvaggio ed incarna alla perfezione anche la natura garganica.  
T-shirt uomo pirata garganico by Marco Lepore

Marco, sei proprio sicuro che attraverso queste magliette tu non voglia lanciare anche un messaggio?
No, non ho alcuna pretesa di lanciare messaggi. In passato ho realizzato delle illustrazioni – erano per lo più delle storie- con l’intento di sensibilizzare la gente su alcune tematiche come la tutela della natura. Al momento comunque, la soddisfazione è già quella di vedere apprezzati e indossati i miei disegni. Dopotutto, si tratta pur sempre di una forma d’arte e di comunicazione, ognuno può affibbiargli il significato che desidera. Una ragazza ad esempio ha gradito particolarmente la maglietta di Cristalda e Pizzomunno, perché, proprio come la protagonista della leggenda, si sentiva in attesa di un amore che forse non sarebbe mai arrivato. E’ questo quello che mi incuriosisce: le diverse interpretazioni che ognuno di noi può dare al medesimo disegno. C’è davvero tanto da scoprire.
 
Dalila Campanile 

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