lunedì 25 aprile 2016

Buon 25 Aprile

di Nico Baratta

È una giornata di festa. Non si lavora, almeno negli ambiti pubblici. Non si va a scuola. Tutti a casa, o chi in piazza con gli amici o fuori città con la famiglia per trascorrere una giornata di svago. Va bene.

Tuttavia chiedo, almeno alle famiglie costituite dalle giovani generazioni, se conoscono il significato di questa festa, la Liberazione dell'Italia dal regime nazifascista. La storia, credo, l’abbiamo studiata tutti e il 25 Aprile è una data che è presente nei libri della scuola media inferiore. Il problema non è averla studiata, bensì ricordarla e farla ricordare ai propri figli. Il ricordo storico, quello dei valori e degli ideali di democrazia. Il ricordo dei nostri avi che per ottenere la tanto desiderata libertà hanno sacrificato la loro, e con essa spesso la vita. Fuoco e sangue, privazioni e morte, lotte, battaglie, sono i componenti del 25 Aprile. Oggi quella libertà ci sembra dovuta, ma non è così. La Politica ce lo ricorda, ma quella con la P maiuscola, quella costituita da valori e ideali, quella di uomini come Sandro Pertini che da Presidente non smise mai di stare tra la gente e ricordare loro il valore e l’importanza di sentirsi liberi, qualunque fossero la fede, gli ideali, il sesso e i gusti.

Mi piace ricordare questo giorno con un pensiero di un uomo che fu privato della sua libertà per fornire a noi italiani un futuro migliore. 

«Miei cari giovani, il nostro antifascismo non è dunque solo un'affermazione ideale ma un indirizzo di vita, un principio di comportamenti coerenti ed etici. Non è solo un dato della coscienza, il risultato di una riflessione storica, ma è componente essenziale della nostra intuizione politica destinata a stabilire il confine tra ciò che costituisce novità e progresso e ciò che significa, sul terreno sociale come su quello politico, conservazione e reazione!...Tanti anni fa, uomini e donne di diversa età, di diversa origine ideologica, culturale, politica e sociale, provenienti sovente dall'esilio, dalla prigione, dall'isolamento, ciascuno portando il patrimonio della propria esperienza, hanno combattuto per restituire all'Italia l'indipendenza e la libertà! Questo è stato il nostro grande esodo dal deserto del nazifascismo; questa è stata la nostra lunga marcia verso la Democrazia». Così Aldo Moro parlò ai Giovani democristiani pugliesi a Bari nel 30esimo anniversario della Liberazione d'Italia.

Buon 25 Aprile.

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