sabato 13 febbraio 2016

Assolto per truffa al SSN il gastroenterologo Nicola Muscatiello. «Il castello di sabbia è stato finalmente abbattuto»

di Nico Baratta

"Dopo sei anni, si è totalmente dimostrata l'inconsistenza assoluta di queste indagini. La verità è giunta a galla". 

Ebbene si, tempo c’è voluto ma la verità è giunta e con essa la vittoria di una giustizia che ha il sapore della legalità ma il retrogusto amaro di sentenze popolari, e non solo, che hanno messo alla gogna un innocente. Il dott. Nicola Muscatiello, gastroenterologo degli O.O.R.R. di Foggia (nella foto), dopo sei anni di un iter processuale snervante il 4 febbraio 2016 è stato assolto con formula piena. L’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Manfredonia che vedeva il professore foggiano accusato di truffa e abuso d’ufficio nei confronti del Sistema Sanitario Nazionale dopo 40 udienze ha dimostrato l’innocenza di un uomo che in questi anni ha sempre lavorato con perizia, professionalità, dedizione e legalità, per il bene della collettività. Secondo le prime accuse al dott. Muscatiello si contestava l’assenza sul posto di lavoro. In particolare, da quanto si legge nelle carte processuali, “si assentava di fatto per rendere prestazioni sanitarie specialistiche a pagamento nella Casa di Cura San Michele di Manfredonia… pur risultando formalmente presente negli Ospedali Riuniti”. Un’accusa che ha infangato il buon nome di un professionista e che, pur con tal “disagio psicologico” ha continuato nel suo lavoro senza che intaccasse gli esiti professionali e personali nei confronti dei pazienti. Tuttavia le tracce di tal processo hanno condizionato il dottore poiché era al centro di una vicenda che lo ponevano tra quelle persone cosiddette approfittatrici. Insomma, anche lui è finito in quel calderone mediatico che nessuno vorrebbe starci.  E la prova tangibile del lavoro del dottore è una sua ricerca per una nuova azione medicale capace di combattere il tumore al pancreas, quella della Neurolisi del Plesso Celiaco (NPC). Un lavoro svolto presso gli Ospedali Riuniti di Foggia con un’equipe dove lui ne era a capo, poi discusso finanche con il suo mentore, un professore dell’Istituto Oncologico Francese.

Per la cronaca Nicola Muscatiello fu indagato per un esposto anonimo e immediatamente, con altri quattro colleghi, fu indagato finendo su tutte le cronache nazionali. 

«Mi hanno additato come truffatore, attribuendomi perfino il dono. Mi hanno fatto risultare presente in clinica perfino nel giorno del mio matrimonio. Sono riusciti a portarmi sotto processo con dati inconsistenti. Ma la verità è giunta a galla. Il castello di sabbia è stato finalmente abbattuto -il commento a caldo del dottor Muscatiello al portale Foggiatoday–».

Ora si attendono l’ufficialità delle motivazioni della sentenza previste entro i prossimi 90 giorni.

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