Chi non risica non rosica. Il Foggia col Catanzaro non va oltre il pari
di Nico Baratta
Seconda giornata di Campionato di Lega Pro, girone C, e prima in casa del nuovo Foggia Calcio 1920. Ospiti dello Stadio Zaccheria la compagine calabrese del Catanzaro. Stadio gremito, con spalti allargati per la presenza di spettatori anche sulla gradinata. Giornata calda di fine estate, invitante per spiagge e escursioni varie. Ma i foggiani son qui, allo stadio per seguire il Foggia. Il calcio d’inizio è avvenuto alle ore 17:30. Imponente il dispiego delle Forze dell’Ordine.
Sul rettangolo verde scendono in campo i 22 atleti: le formazioni.
FOGGIA (in campo con il modulo 4-3-3): Narciso, Angelo, Agostinone, Gerbo, Coletti, Gigliotti, Riverola, Quinto, Iemmello, Sarno, Sainz-Maza.
In panchina: Micale, Bencivenga, Loiacono, De Giosa, Agnelli, Di Chiara, D´Allocco, Lodesani, Bollino, Viola, Tarolli.
Allenatore: Roberto De Zerbi
CATANZARO (in campo con il modulo 3-5-2): Scuffia, Priola, Squillace, Selvatico, Orchi, Ricci, Bernardi, Agnello, Razziti, Mancuso, Foresta.
In panchina: Grandi, Sirigu, Caselli, Giampà, Calvarese, Maita, Taddei, Agodirin, Ingretolli.
Allenatore: Massimo D´Urso.
Arbitra il signor Luca Massimini di Termoli, coadiuvato dai signori Francesco Oliviero di Ercolano e Pierluigi Della Vecchia di Avellino.
Inizio gara con all’insegna del Foggia che subito detta legge in campo con scambi e fraseggi che conducono con difficoltà i nostri attaccanti a due passi dall’estremo difensore calabrese. Difatti il Catanzaro è ermetico, chiuso nella sua metà campo. Iemmello, la punta d’élite voluta fortemente dalla tifoseria foggiana, fa fatica a trovare il bandolo della matassa. E con lui, che poi son gli unici a perforare la metà campo avversaria, Sainz-Masa e Riveola. Unica occasione di rilievo è quella di Gigliotti che in pieno recupero, al 48’, devia di testa un pallone toccato da Sainz- Masa sfiorando il palo. Un primo tempo spossante sul piano dello spettacolo, che mette in risalto quanto ancora De Zerbi deve lavorare per affinare gioco, intese, finalizzazioni.
L’inizio del Secondo tempo è la fotocopia del primo. Gioco a centrocampo e fraseggi tra i soliti trequartisti, che cercano lo spunto per lanciare a rete Iemmello. Al 7mo minuto della ripresa da Agostinone parte un bolide verso Scuffia che riesce a deviare in angolo con le punta dei guantoni. Occasione persa, che alla luce del corner sortisce un’altra ghiotta occasione per Iemmello che calcia a rete, ma la difesa del Catanzaro riesce a evitare il vantaggio dei Satanelli. Il gioco del Foggia sembra crescere. All’ 8vo del secondo tempo (al 53´ per la giusta cronologia) arriva il vantaggio del Foggia. Gerbo insiste e verticalizza con Iemmello che trafigge la porta difesa da Scuffia anticipandolo con un pregevole tocco da posizione decentrata rispetto il centro dei pali. Per la cronaca Iemmello non esulta ma bacia lo stemma del Foggia sulla maglia. Un gesto rispettoso verso la sua città, appunto Catanzaro. Il gioco continuo con pesante ritmo. Nessuno delle due compagini osa rischiare, neanche gli ospiti consci dello svantaggio. Paura? Stanchezza? Mancanza di volontà o di fantasia in campo? Non lo sappiamo poiché il Foggia visto in campo durante le due gare di Coppa Italia non è lo stesso delle prime due giornate di campionato. Il Catanzaro, tuttavia cerca varchi al punto che dopo un’occasione mancata, al 39mo (per la cronologia l’83´) pareggia con Ricci, con l’aiuto del palo, insaccando in rete con la testa un pallone proveniente da calcio d’angolo. Nel frattempo, entrato in campo già da tempo, l’ex Agodirin impegna l’estremo difensore foggiano a respingere con i piedi una palla insidiosissima per la rete di casa. Finale di gara tutto all’insegna del goal della vittoria per il Foggia, seppur con poco gioco e tante conclusioni a rete, spesso imprecise. Tra Viola e Iemmello, Scuffia fa quasi i miracoli per far rimanere inviolata la sua porta, quella del Catanzaro.
La gara termina sul pari, un 1 a1 che forse accontenta la compagine ospite ma non il Foggia di De Zerbi che in classifica è a un solo punto, quarta in classifica.
Foggia – Catanzaro è stata una gara dove la stanchezza, fisica e mentale, si è fatta sentire, come se la forma non fosse al top per questo inizio di campionato. Sono emerse alcune lacune dei nostri calciatori, sapendo che sono giovani che hanno dimostrato ben più capacità. Quello che manca, forse, è crederci, insistere, anche rischiare perché nel calcio, ma in tutto lo sport, seppur le gare vengono studiate a tavolino, un tocco di rischio non manca mai. Anzi, a parte la fortuna, il rischio è fondamentale per prestazioni eccellenti e vincenti. Chi non risica, non rosica, e oggi il Foggia non ha voluto risicare. O non ha potuto? Lo vedremo nel corso delle prossime gare, consci che la società ha speso tanto e tanto vuole raccogliere e che l’attuale proprietà potrebbe essere l’ultima ancora di salvezza di un calcio foggiano che da anni, tanti, non rivede l’attesa serie B.
Ad Maiora!
(foto a cura di Roberto D'Agostino)
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