Bonus benzina, quei milioni di euro per i Comuni della Capitanata
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23:56 |
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Bari – IL totale fa 8 milioni di euro. Denaro che spetta alla Regione Puglia. Accreditato dal Fondo nazionale per la riduzione del prezzo di carburanti: il cosiddetto bonus benzina. Tenuto in vita grazie ai soldi, 3% delle royalities, versati allo Stato dalle compagnie petrolifere che estraggono metano e petrolio anche dal sottosuolo pugliese.
Ultimamente le società Eni spa e Vega Oil hanno ottenuto la proroga della concessione per coltivazione idrocarburi nei Comuni di Candela, Biccari, Sant’Agata, Deliceto, Ascoli Satriano, Alberona, Ortanova, Volturino. Le produzioni di gas e petrolio relative agli anni 2009 e 2010 assegnano alla Puglia 2,3 milioni di euro, per il 2011 sono pari a 2,2 milioni,nel 2012 si ha 2,6 milioni.
Somme però inutilizzabili a causa di Leggi, Decreti, ricorsi al Tar, provvedimenti che aspettano la firma del Ministro competente. Dalle stanze dirigenziali della Regione fanno sapere che la cifra elargita non viene impegnata per un motivo burocratico,e dunque politico.
Quale? Sapere dai Ministeri delle Finanze e dello Sviluppo Economico se, a fronte della sentenza del Consiglio di Stato che ha dato ragione alla Regione Veneto, i milioni di euro erogati sono intoccabili o da ridimensionare. Una risposta politica che dovrebbe sopraggiungere ad horas,vista la giacenza della moneta nelle casse delle Regioni e stante la penuria di euro. Invece a Roma si fa finta di niente tra selfie con posteggiatori o ottuagenari in gita a Montecitorio,e interviste senza domande.
Ai pugliesi non resta che sognare la pur minima diminuzione del prezzo alla pompa dei carburanti.
Gli 8 milioni di euro dovrebbero essere concessi ai cittadini dei Comuni in cui si pescano idrocarburi. Ogni residente avrebbe un bonus carburante, per i primi quattro anni, di 400 euro. Seicento euro a cranio se i beneficiari fossero quelli con la patente.
Ultimamente le società Eni spa e Vega Oil hanno ottenuto la proroga della concessione per coltivazione idrocarburi nei Comuni di Candela, Biccari, Sant’Agata, Deliceto, Ascoli Satriano, Alberona, Ortanova, Volturino. Le produzioni di gas e petrolio relative agli anni 2009 e 2010 assegnano alla Puglia 2,3 milioni di euro, per il 2011 sono pari a 2,2 milioni,nel 2012 si ha 2,6 milioni.
Somme però inutilizzabili a causa di Leggi, Decreti, ricorsi al Tar, provvedimenti che aspettano la firma del Ministro competente. Dalle stanze dirigenziali della Regione fanno sapere che la cifra elargita non viene impegnata per un motivo burocratico,e dunque politico.
Quale? Sapere dai Ministeri delle Finanze e dello Sviluppo Economico se, a fronte della sentenza del Consiglio di Stato che ha dato ragione alla Regione Veneto, i milioni di euro erogati sono intoccabili o da ridimensionare. Una risposta politica che dovrebbe sopraggiungere ad horas,vista la giacenza della moneta nelle casse delle Regioni e stante la penuria di euro. Invece a Roma si fa finta di niente tra selfie con posteggiatori o ottuagenari in gita a Montecitorio,e interviste senza domande.
Ai pugliesi non resta che sognare la pur minima diminuzione del prezzo alla pompa dei carburanti.
Gli 8 milioni di euro dovrebbero essere concessi ai cittadini dei Comuni in cui si pescano idrocarburi. Ogni residente avrebbe un bonus carburante, per i primi quattro anni, di 400 euro. Seicento euro a cranio se i beneficiari fossero quelli con la patente.
Articolo di Nino Sangerardi
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