Vacanze Anziani e Turismo Sociale

Recenti statistiche hanno evidenziato come il fenomeno del turismo sociale per Anziani sia in costante crescita. Le attività svolte dalla persona anziana al di fuori della routine quotidiana hanno un’importanza fondamentale per via dei benefici che si ripercuotono sugli stessi e sulla collettività.
Bisogna innanzitutto sfatare le convinzioni che l’anziano sia un turista acritico e facilmente manipolabile,considerato “più vecchio” di quanto sia o si senta di essere. Occorre sfatare alcuni miti legati alla terza età, superando quegli stereotipi che influenzano la proposta turistica per anziani. Gli studi sul settore mostrano ad esempio siano più attenti alla qualità del viaggio:
• Preferiscono proposte turistiche che rendano possibile l’incontro con la comunità del luogo
• Non amano ripetere viaggi non soddisfacenti ed evitano vacanze in bassa stagione
• La percentuale di Anziani che trascorrono le vacanze presso amici e parenti è molto bassa.
L’errore più comune del marketing turistico è quello di segmentare il mercato secondo fasce d’età. Per uscire da questa visione stereotipata degli anziani e le offerte turistiche che ne derivano, occorre migliorare la conoscenza della domanda di vacanze della terza età , rimodulando l’offerta turistica. Bisogna prendere atto che gli anziani:
• Non vogliono essere considerati un segmento omogeneo di mercato e come tale ghettizzati
• Non vogliono essere chiamati vecchi o pensionati
• Non vogliono essere considerati numeri, o persone non attive, deluse e sole
• Deisderano proposte e servizi personalizzati , considerati come persone e non come consumatori.
Indicazioni per operatori turistici:
• evitare prodotti stereotipati, ripetitivi e noiosi;
• armonizzare gite, trasferimenti ed attività di animazione con periodi di riposo
• prevedere una presenza costante di personale di riferimento per i vari problemi o necessità che si possono incontrare durante il viaggio, dai trasferimenti alle registrazioni in albergo;
• prevedere mezzi di trasporto e sistemazioni confortevoli ed adatte;
• evitare di proposito gite, viaggi o escursioni che siano troppo lunghi (come ad esempio evitare partenze alle prime ore del mattino e ritorni a notte inoltrata, ed evitare viaggi in pullman per lunghe distanze senza soste);
• organizzare preferibilmente soggiorni che prevedano diverse notti nello stesso albergo ed organizzare escursioni con partenze dalla stessa città, piuttosto che prevedere ogni notte trascorsa in città diverse;
• organizzare attività all’aria aperta, come passeggiate in campagna, o vere e proprie attività sportive;
• evitare di impostare campagne di comunicazione “intrusive” o chiassose, perché poco amate;
• ed infine ricordare che le attenzioni personali, di norma molto gradite, non devono essere troppo marcate.
Paolo Bartoli ha scritto che il viaggio aiuta a rispristinare alcuni problemi di carattere psicologico quali la perdita dl ruolo, la solitudine o l’apatia, e da questo punto di vista il viaggio può essere definito una vera medicina per la terza età. Le vacanze, lo dimostrano le ricerche, acquistano un ruolo fondamentale nella vita delle persone anziane. Tutti gli esperti concordano sul fatto che le vacanze stimolino la fantasia, la creatività e soprattutto la socializzazione e siano quindi una buona premessa per altre attività da proseguire nei luoghi di residenza.
La possibilità dell’anziano di poter disporre di maggior tempo libero, dedicando maggior tempo alle proprie passioni ed hobby, fa sì che il fenomeno delle vacanze per anziani registrerà un ulteriore crescita.
I soggiorni per anziani sono un’esperienza e un’occasione di relax, divertimento, fare cose nuove, conoscenza di usi e costumi, culture diverse socializzazione. L’offerta turistica sarà sempre più specializzata nelle vacanze per la Terza età e nei servizi per le persone anziane. Si prevede un aumento delle vacanze all’estero e in aereo.

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