giovedì 14 novembre 2013

Addio medico di famiglia... ecco cosa cambierà con l’assistenza «24 ore»

Addio al medico di famiglia. Con il decreto Balduzzi si disegna il nuovo orizzonte della medicina convenzionata che prevede le “Aft” ovvero “associazioni funzionali territoriali”.
Le pellicole in bianco e nero ci avevano abituato alla figura del medico condotto; in campagna girava col calesse, in città con la bicicletta. Nei piccoli centri rappresentava un’istituzione, insieme al prete, al sindaco e al maresciallo dei carabinieri.
Nel suo lavoro faceva l’internista, il dentista, l’ostetrico. Nel tempo questo lavoro è cambiato. E, di riforma in riforma, siamo arrivati al medico di famiglia.
Ed ora nuovamente si cambia, una sorta di rivoluzione sanitaria dove tutto ruota attorno al paziente. La riforma infatti prevede un’assistenza sanitaria h24,cioè 24 ore, sette giorni su sette.
Niente più medico “singolo” nel suo studio professionale. Qual è il pensiero dei medici di base in merito alle novità che ci attendono? ”Si tratta di modificare l’organizzazione in buona sostanza non ci saranno stravolgimenti -afferma Dauno Morlino, medico di base di uno studio medico associato-.
Dico questo, perché già nel nostro studio siamo organizzati in maniera molto simile a quanto richiesto dal decretone, siamo in studio 10 ore al giorno, abbiamo anche infermieri. Con la riforma credo che il cambiamento sarà in positivo.
Certo è necessario anche trovare la struttura idonea, soprattutto molto capiente, capace di ospitare la nuova organizzazione, munita anche di parcheggio, insomma che possa trasformarsi in un punto di riferimento per i cittadino.
Personalmente già dal ’97 mi occupo di medicina di gruppo, presso il nostro studio e dal ’91 sono medico di base”. Qualche perplessità non manca, come riferisce il medico Giovanna Turchiano:” Sono aperta alle novità, ma che siano costruttive.
Credo che si perde di vista il paziente, perché la riforma sanitaria, quella del ’72, metteva al centro di tutto il malato, la nostra riforma è sempre stata vista anche come un ottimo modello in Europa, penso ad esempio alla Francia. Da un punto di vista legale, il nuovo decreto, trasforma noi medici da liberi professionisti a dipendenti.
Mi considero un vecchio medico di famiglia ma che è stata una delle prime ad utilizzare la comunicazione telematica e a credere nella medicina d’iniziativa, non c’è la paura della novità, ma credo che si stia facendo della confusione, si è detto che si avrà un’assistenza h24, ma non è proprio così, in quanto il paziente si troverà di fronte ad un’alternanza di medici.
A mio avviso viene minato alle radici il rapporto fiduciario tra medico e paziente”. Non diverso è il parere dei medici Giuseppe Crovasce e Nicola Scudieri:”Si tende a perdere di vista la salute psico-fisico del paziente, sfilacciando quel rapporto diretto che c’è tra medico di famiglia e paziente”.

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