lunedì 9 settembre 2013

"Camminante", la mostra di di Lucio Fraschetti

Accogliendo una proposta dell'Associazione culturale Cittadini di Macondo, l'amministrazione comunale ha organizzato la mostra personale Camminante di Lucio Fraschetti. Romano, schivo e molto riservato, instancabile viaggiatore, reporter sub, l'artista è un autodidatta che ha letteralmente subìto una folgorazione per la scultura: per tutto ciò che significa scolpire, modellare, imprimere e, in un certo senso comandare, l'istinto e l'anarchia dei materiali. Pietra, marmo, travertino, legno, ceramica, bronzo e tutti gli altri materiali che si prestano alla scultura sono stati compagni di viaggio di Lucio Fraschetti, sia nell'ambito di una ricerca intima e molto sofferta sia invece nell'ambito della frequentazione delle migliori scuole di scultura italiane ed internazionali.

Lucio Fraschetti, per la prima volta in Puglia, esporrà presso la galleria della Sala Grigia del Palazzetto dell'Arte di Foggia (inaugurazione 10 settembre ore 18, alla presenza del sindaco Gianni Mongelli, del delegato comunale alla culturale Giuseppe D'Urso, del dirigente comunale del settore cultura Gloria Fazia, del critico Gaetano Cristino e del presidente del Parco nazionale del Gargano Stefano Pecorella) il proprio percorso di scoperta e di crescita denominato, molto significativamente, Camminante. Da Santiago di Compostela a Roma, la città Eterna, una cammino spirituale e non solo che ha ispirato l'arte di Fraschetti, continuamente alla ricerca di un'ottica privilegiata da cui osservare le abitudini, le tendenze, gli spostamenti e i rituali del mondo. La mostra di Foggia, che inaugura appunto il cammino del Camminante, sarà solo la prima di una lunga serie di esposizioni in giro per l'Italia (le altre date sono in corso di allestimento e definizione). Proprio per questo, la presenza dell'Artista durante tutto il periodo della mostra consentirà ai foggiani e soprattutto agli appassionati di arte antica, moderna, sperimentale e romantica al tempo stesso di affrontare un percorso degno di osservazione e di critica. Di seguito il contributo critico di Gaetano Cristino, un saggio delle doti artistiche di Fraschetti e della validità della proposta del Comune di Foggia e dell'Associazione culturale Cittadini di Macondo: «La scultura di Lucio Fraschetti è espressione di una sensibilità educata a far sintesi della più raffinata cultura plastica. L’artista romano si muove infatti con originalità tra stilemi arcaicizzanti, classici e surreali fino a giungere all’astrazione e a quella ibridazione di forme e materiali che costituiscono il punto d’arrivo e di ri-partenza dell’arte contemporanea. Egli segna ogni tappa del suo cammino con pattern, motivi plastico-grafici ricorrenti (una sorta di pettine a denti larghi insieme a lettere, come la «E»), e con tagli particolari che consentono una applicazione (e lettura) nuova e moderna di schemi visivi classici e tradizionali, cui aggiunge anche una forte significazione simbolica. Emblematiche in tal senso sono molte delle sue opere, a cominciare dai due busti dedicati ad Adamo e Eva, dove il volto segue l’impianto tradizionale del ritratto, con punto di vista centrale, ma è tagliato lateralmente in senso longitudinale ed è in rapporto dialettico con il busto (in ciascuno dei due lavori), che sembra predisposto ad aggiunte e perfezionamenti, in un gioco di incastri e di rapporti tra interno ed esterno, vuoti e pieni, oltre che di complementarità tra i generi. L’uomo e la donna, sembra dirci Fraschetti, sono soggetti a una costruzione continua del proprio Io in rapporto all’Altro. Ascesi è una scultura ancora più esplicita di questa tensione morale che l’umanità deve avere. Il capo di una donna dal volto bellissimo, con capelli armoniosi e stilizzati, è a forma di scala. L’opera è surreale e accattivante, ma la sua simbologia non lascia dubbi: l’anima-intelletto deve tendere il più possibile in alto, anche se questo (per aspera ad astra) costa sacrifici. Anche la Natura ci offre esempi di ascesi. Ci sono lavori dell’Artista, particolarmente le ceramiche ispirate alla morfologia di conchiglie ed altri elementi naturali, che sono lì a testimoniarlo. Questo rapporto finito/infinito, questa indicazione di senso, si ritrova anche nelle figure più marcatamente astratte di Fraschetti, costruite come colonne. La colonna è elemento di congiunzione tra cielo e terra. Essa è lavorata, ha pieni e vuoti, ha elementi di asperità e di levigatezza. È la trascrizione dell’esperienza umana, che ritroviamo anche in diverse opere, testa d’uomo con i capelli scarmigliati e la fronte rinfrescata dall’impatto con l’aria, forse la realizzazione plastica, a mio avviso, di una delle più belle canzoni di Bob Dylan, Blowing in the wind. L’elemento del vento nei capelli lo ritroviamo in altre bellissime sculture a figura intera, anche se la forma è stilizzata e arcaica. L’Amore materno è alla base di un’altra opera importante di Fraschetti, Maternità, scultura in travertino dove le forme concave costruiscono lo spazio in maniera plasticamente moderna ma altrettanto plasticamente danno il senso del rifugio, della sicurezza. Ecco, ancora una volta, l’indicazione di senso. Ma dove le preoccupazioni dell’Artista rispetto al futuro dell’umanità si fanno più forti è proprio in opere più accentuatamente contemporanee di derivazione new-dada, con assemblaggi di materiali, legno e ceramica, sulla forma Uomo, che danno il senso della ibridazione, del nomadismo, che costituisce l’ultima sfida che ci troveremo ad affrontare. Come prepararsi? Con l’equilibrio e la razionalità rinascimentale, sembrano suggerirci i cavalli, realizzati in bronzo e in legno da Lucio Fraschetti, che incedono sicuri ed eleganti».

Per ulteriori informazioni
Ufficio cultura del Comune di Foggia
corso Garibaldi 37 – 71121 Foggia
Tel. 0881792500 / Mail cultura@comune.foggia.it

  1 commento:

  1. Bellissime opere, oggi è raro trovare artisti in grado di farci attraversare porte emozionali che non sono accessibili se non attraverso l'arte... grazie a Lucio Fraschetti, che ci ha portato con se in questo lungo viaggio. Ci ha dato un pò di se stesso e forse un pò di noi porterà con se, nel proseguire il suo Cammino. Che sia lungo e ricco di tappe meravigliose!

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