Medicine non convenzionali e animali
È ormai da molti anni che in Medicina Veterinaria, accanto all’allopatia coesistono diverse discipline mediche definite comunemente ‘non convenzionali’, ‘complementari’, ‘alternative’, ‘energetiche’, ‘naturali’. Si tratta di medicine ‘altre’ che, analogamente a quanto avviene nella sanità per l’uomo, integrano e potenziano la veterinaria convenzionale. Queste discipline mediche si differenziano dall’allopatia per alcuni importanti aspetti.
L’allopatia, che pure ha tantissimi e riconosciuti meriti, ha sviluppato un approccio analitico – meccanicistico della medicina che ha indotto ad uno studio frammentario ed ultraspecialistico del corpo.
Ne è derivato un modello terapeutico il cui effetto specifico è mirato solo su un particolare organo bersaglio, quello ‘malato’, quasi esistesse al di fuori dell’intero organismo, con scarsa o nulla considerazione per i fattori ambientali esterni o per i fattori psico – comportamentali del soggetto.
Le medicine non convenzionali (MNC), invece, hanno un approccio di tipo relativistico – energetico che permette uno studio integrato ed olistico (dal greco óλoÇ: tutto) del corpo.
Pertanto il tipo di terapia attuato è volto all’interezza del soggetto, inteso come un microcosmo in cui organi, tessuti, processi fisiologici e patologici, fattori ambientali esterni, fattori psico – comportamentali costituiscono una rete dinamica di configurazioni non separabili di energia.
Questa energia è quella di cui si parla nelle teorie della moderna fisica in cui l’assunto principale è racchiuso nella ben nota formula einsteiniana che sancisce la definitiva uguaglianza tra energia e materia: E = m c2.
Di fatto la fisica della relatività e la fisica quantistica hanno indotto ad una profonda revisione della concezione dell’universo, e stanno determinando la transizione a nuovi modelli scientifici anche per la medicina veterinaria.
Si viene così a configurare una rete di informazioni tra energia e materia in cui il tutto è maggiore della somma delle parti e ogni parte contiene il tutto. In questo nuovo ambito il medico veterinario si colloca come un ordinatore della salute, aspetta il momento opportuno, tocca appena il corpo dell’animale lasciando agire le capacità di auto guarigione proprie del soggetto, riportandolo in quella condizione di equilibrio dinamico che è la condizione di salute e benessere.
Le MNC nell’assicurare il mantenimento del sistema energetico dell’animale, danno grande importanza alle influenze genetiche, alla tipologia propria del singolo individuo, alle sue interazioni con l’ambiente esterno, ed attuano la prevenzione come unico efficace modello di cura.
Consideriamo nello specifico le diverse discipline.
OMEOPATIA
Si tratta di un complesso sistema medico elaborato dal Dr. Samuel Hahnemann, basato sul principio Similia similibus curentur (i simili curano i simili).
Secondo questa disciplina, le dosi minime sono estremamente efficaci e possono indurre i sintomi della patologia che si vuol curare, stimolando però le capacità di risposta proprie dell’organismo.
Allo scopo vengono impiegate sostanze vegetali, minerali, animali fortemente diluite per passaggi
seriali in acqua tanto che la soluzione finale non contiene alcuna molecola della sostanza di partenza. In tal modo si sfrutta la capacità di risonanza energetica dell’acqua che è così in grado di veicolare l’informazione elettromagnetica lasciata dalla sostanza originale.
Normalmente, prima dell’assunzione, la ‘miscela’ così ottenuta viene sottoposta a succussione, cioè viene vigorosamente agitata al fine di dinamizzare l’informazione energetica che dovrà stimolare l’organismo.
Attualmente sono disponibili anche rimedi omeopatici in forma di granuli o globuli. La prescrizione omeopatica è strettamente individuale, e solo dopo un’attenta analisi della sintomatologia (in questo si ricorre all’impiego di ponderose materie mediche omeopatiche, distinte per categorie e quadri sindromici) e dopo un approfondito interrogatorio anamnesico, viene selezionato l’unico rimedio necessario in quel momento per il singolo animale.
OMOTOSSICOLOGIA
Si tratta di una disciplina medica che trae origine dall’Omeopatia, ma se ne discosta sia nelle procedure diagnostiche, più volte allo studio dei dati nosologici, sia nelle forme della terapia che prevede l’impiego di composé, cioè di miscele di più rimedi, somministrati contemporaneamente.
FLORITERAPIA di BACH
Si tratta di un sistema basato sull’impiego di trentotto rimedi floreali, individuati dal Dr. Edward Bach.
I fiori, raccolti al momento di massimo sviluppo, vengono lasciati immersi in acqua ed esposti alla luce perché i raggi solari possano fissare in essa l’informazione energetica dei fiori; quindi l’acqua viene filtrata e miscelata a brandy così da stabilizzare il rimedio. La prescrizione dei fiori di Bach avviene su una base metodologica simile a quella dell’Omeopatia, con maggiore enfasi alla condizione psico – comportamentale del soggetto.
FITOTERAPIA
L’impiego di erbe a scopo terapeutico si perde nella notte dei tempi, e la maggior parte delle culture e civiltà hanno fatto naturalmente ricorso ad esse per combattere le più differenti patologie: non è esagerato sostenere che la medicina moderna deriva proprio dalla fitoterapia.
E’ noto che le erbe possiedono effetti nel riequilibrare il metabolismo organico, ripristinando condizioni di equilibrio fisiologico.
Di fatto le modalità applicative variano alquanto: alcuni fitoterapeuti impiegano le erbe secondo una visione moderna e materialistica della medicina, altri le impiegano considerando l’informazione energetica che esse veicolano.
FITOTERAPIA CINESE
Si tratta di una delle principali branche della Medicina Tradizionale Cinese (MTC). Come tutte le discipline mediche che costituiscono la MTC, anche la Fitoterapia cinese mira a ristabilire una normale produzione e circolazione di Qi, l’energia vitale che scorre nel corpo animale.
Normalmente le prescrizioni fitoterapiche cinesi sono costituite da più erbe, ciascuna associata alle altre per le sue qualità energetiche e per la direzionalità che induce nel flusso energetico globale dell’organismo.
AGOPUNTURA
E’ anch’essa una branca della MTC che prevede l’applicazione di una precisa metodologia diagnostico – terapeutica per animali, il cui principio fondante è Contraria sunt complementa (i contrari sono complementari).
Di fatto si tratta di una disciplina medica antichissima che ha la stessa origine della MTC per l’uomo, ma il cui sviluppo è stato peculiare e specifico. Zao Fu è considerato il primo medico veterinario agopuntore che già nel 974 a.C. trattava le patologie del cavallo con gli aghi, e questo testimonia quanto sia antica questa disciplina.
Secondo le dottrine classiche della MTC, il corpo degli animali è percorso da un incessante flusso di energia vitale detta “Qi”, la quale origina dai principali organi e fluisce in un sistema circolatorio di canali, i cosiddetti “meridiani”.
Su essi sono presenti alcune aree, vere e proprie stazioni di regolazione energetica, gli “agopunti”, su cui si agisce mediante aghi metallici (‘cinesi’ di varia lunghezza e diametro, ma talvolta anche aghi ‘occidentali’ da iniezione), moxibustione (coni e sigari di Artemisia spp. che hanno effetto termo – energizzante), idroagopuntura (inoculazioni di piccole quantità di Vit B, iodio in veicolo oleoso, soluzione fisiologica), elettrostimolazione, laserpuntura, digitopressione, massaggio.
Quando il flusso è scorrevole ed in equilibrio, l’animale è in salute; se l’equilibrio è turbato, allora l’animale sarà malato o proverà dolore.
Una seduta tradizionale di Agopuntura inizia con l’Ispezione del paziente che comprende l’esame dello Shen (‘mentale’), della morfologia, e del comportamento che, secondo le teorie tradizionali cinesi, sono sotto l’influenza degli organi e che, attraverso una peculiare corrispondenza tra essi e le strutture esterne, coinvolgono attitudini, gesti e posture del soggetto in esame (“psichismo d’organo”). In tal modo è possibile conoscere le capacità di trasformazione dell’energia mentale nello stato di forza o di debolezza dell’individuo.
La seconda fase della visita in MTC è rappresentata dall’Ascultazione ed Olfattazione che prende in
esame la ‘voce’ dell’animale, respiro, eventuali singhiozzo, eruttazione e vomito.
Segue poi un approfondito Interrogatorio Anamnestico volto a valutare la qualità e lo stile di vita dell’animale, patologie pregresse, alimentazione, note comportamentali e caratteriali del soggetto.
Momento essenziale della visita agopunturale è la Palpazione che prevede un accurato esame del tegumento, torace, addome, arti, punti diagnostici e soprattutto dei “polsi”.
L’esame del polso mira a definire lo stato dell’energia essenziale e dell’energia perversa del paziente attraverso la valutazione di Qi (energia) e Xue (sangue), apprezzandone ‘vuoto’ o ‘pienezza’. Sulle basi delle suddette osservazioni e delle leggi classiche della MTC quali la teoria Yin/Yang, la teoria Wu Xing (Cinque Elementi), la teoria Zang – Fu 28_natural 1 giugno 2004 (Organi e Visceri) ed i Ba Gang (Otto Principi), il medico veterinario definisce il piano di trattamento che risulta essere così assolutamente individuale, specifico per il singolo animale.
In tal modo si realizza una medicina veramente olistica che tiene conto di tutte le diverse componenti: condizione fisica e stato psico – comportamentale del soggetto, tipo di patologia e gravità dell’affezione, durata della malattia.
In genere i casi acuti necessitano di due o più sedute a settimana, per poi allungare gli intervalli tra le stesse; i casi cronici necessitano mediamente di una o due sedute a settimana, prolungando, successivamente, anche qui gli intervalli.
Oggi le MNC sono al centro dell’interesse della ‘zootecnia biologica’ e ben si inseriscono nelle direttive europee che prevedono proprio il ricorso preferenziale a queste metodologie cliniche per gli animali adibiti a questo particolare allevamento: la metodica terapeutica delle MNC non determina la presenza di residui nelle produzioni alimentari che, pertanto, non risultano dannosi per la salute dei consumatori.
E’ attualmente in discussione una Proposta di Legge sulla regolamentazione delle MNC che rappresenta un importante strumento di riordino del settore e di legittimazione dei medici e dei medici veterinari esperti in tali discipline. Sinora la cultura della MNC, la formazione di base e quella avanzata, l’aggiornamento professionale, le istanze per il processo di riconoscimento in Italia sono stati assicurati dall’impegno delle società scientifiche di MNC e che, per quanto riguarda la veterinaria, sono confluite nella Unione Medicina Non Convenzionale Veterinaria – U.M.N.C.V. (www. umncv.it).
La stessa World Health Organization si è pronunciata a favore delle MNC in quanto discipline mediche di indubbio valore ed in grado di determinare una riduzione nella spesa sanitaria nazionale sia dei Paesi progrediti che di quelli in via di sviluppo, proprio in virtù della loro peculiare applicazione clinica.
Le MNC appaiono in grado di ripristinare quelle metodologie cliniche globali in cui il paziente è considerato in tutta la sua interezza e giustamente collocato in un dato ambiente che interagisce con questi, ed in cui l’alimentazione, i sistemi di allevamento ed allenamento rivestono un ruolo decisivo nel favorire o danneggiare la sanità stessa dell’individuo.
Le MNC si pongono non come alternativa all’allopatia, ma come necessario completamento in un sistema clinico che, affiancando tra loro le diverse discipline mediche, determini l’attuazione pratica di una medicina veterinaria integrata in cui il potenziamento dell’atto medico è finalizzato al raggiungimento del benessere e della salute animale.
Francesco Longo
Medico Veterinario
Specialista in Riproduzione Animale
Link: http://www.erboristeriarcobaleno.com/animali.html
L’allopatia, che pure ha tantissimi e riconosciuti meriti, ha sviluppato un approccio analitico – meccanicistico della medicina che ha indotto ad uno studio frammentario ed ultraspecialistico del corpo.
Ne è derivato un modello terapeutico il cui effetto specifico è mirato solo su un particolare organo bersaglio, quello ‘malato’, quasi esistesse al di fuori dell’intero organismo, con scarsa o nulla considerazione per i fattori ambientali esterni o per i fattori psico – comportamentali del soggetto.
Le medicine non convenzionali (MNC), invece, hanno un approccio di tipo relativistico – energetico che permette uno studio integrato ed olistico (dal greco óλoÇ: tutto) del corpo.
Pertanto il tipo di terapia attuato è volto all’interezza del soggetto, inteso come un microcosmo in cui organi, tessuti, processi fisiologici e patologici, fattori ambientali esterni, fattori psico – comportamentali costituiscono una rete dinamica di configurazioni non separabili di energia.
Questa energia è quella di cui si parla nelle teorie della moderna fisica in cui l’assunto principale è racchiuso nella ben nota formula einsteiniana che sancisce la definitiva uguaglianza tra energia e materia: E = m c2.
Di fatto la fisica della relatività e la fisica quantistica hanno indotto ad una profonda revisione della concezione dell’universo, e stanno determinando la transizione a nuovi modelli scientifici anche per la medicina veterinaria.
Si viene così a configurare una rete di informazioni tra energia e materia in cui il tutto è maggiore della somma delle parti e ogni parte contiene il tutto. In questo nuovo ambito il medico veterinario si colloca come un ordinatore della salute, aspetta il momento opportuno, tocca appena il corpo dell’animale lasciando agire le capacità di auto guarigione proprie del soggetto, riportandolo in quella condizione di equilibrio dinamico che è la condizione di salute e benessere.
Le MNC nell’assicurare il mantenimento del sistema energetico dell’animale, danno grande importanza alle influenze genetiche, alla tipologia propria del singolo individuo, alle sue interazioni con l’ambiente esterno, ed attuano la prevenzione come unico efficace modello di cura.
Consideriamo nello specifico le diverse discipline.
OMEOPATIA
Si tratta di un complesso sistema medico elaborato dal Dr. Samuel Hahnemann, basato sul principio Similia similibus curentur (i simili curano i simili).
Secondo questa disciplina, le dosi minime sono estremamente efficaci e possono indurre i sintomi della patologia che si vuol curare, stimolando però le capacità di risposta proprie dell’organismo.
Allo scopo vengono impiegate sostanze vegetali, minerali, animali fortemente diluite per passaggi
seriali in acqua tanto che la soluzione finale non contiene alcuna molecola della sostanza di partenza. In tal modo si sfrutta la capacità di risonanza energetica dell’acqua che è così in grado di veicolare l’informazione elettromagnetica lasciata dalla sostanza originale.
Normalmente, prima dell’assunzione, la ‘miscela’ così ottenuta viene sottoposta a succussione, cioè viene vigorosamente agitata al fine di dinamizzare l’informazione energetica che dovrà stimolare l’organismo.
Attualmente sono disponibili anche rimedi omeopatici in forma di granuli o globuli. La prescrizione omeopatica è strettamente individuale, e solo dopo un’attenta analisi della sintomatologia (in questo si ricorre all’impiego di ponderose materie mediche omeopatiche, distinte per categorie e quadri sindromici) e dopo un approfondito interrogatorio anamnesico, viene selezionato l’unico rimedio necessario in quel momento per il singolo animale.
OMOTOSSICOLOGIA
Si tratta di una disciplina medica che trae origine dall’Omeopatia, ma se ne discosta sia nelle procedure diagnostiche, più volte allo studio dei dati nosologici, sia nelle forme della terapia che prevede l’impiego di composé, cioè di miscele di più rimedi, somministrati contemporaneamente.
FLORITERAPIA di BACH
Si tratta di un sistema basato sull’impiego di trentotto rimedi floreali, individuati dal Dr. Edward Bach.
I fiori, raccolti al momento di massimo sviluppo, vengono lasciati immersi in acqua ed esposti alla luce perché i raggi solari possano fissare in essa l’informazione energetica dei fiori; quindi l’acqua viene filtrata e miscelata a brandy così da stabilizzare il rimedio. La prescrizione dei fiori di Bach avviene su una base metodologica simile a quella dell’Omeopatia, con maggiore enfasi alla condizione psico – comportamentale del soggetto.
FITOTERAPIA
L’impiego di erbe a scopo terapeutico si perde nella notte dei tempi, e la maggior parte delle culture e civiltà hanno fatto naturalmente ricorso ad esse per combattere le più differenti patologie: non è esagerato sostenere che la medicina moderna deriva proprio dalla fitoterapia.
E’ noto che le erbe possiedono effetti nel riequilibrare il metabolismo organico, ripristinando condizioni di equilibrio fisiologico.
Di fatto le modalità applicative variano alquanto: alcuni fitoterapeuti impiegano le erbe secondo una visione moderna e materialistica della medicina, altri le impiegano considerando l’informazione energetica che esse veicolano.
FITOTERAPIA CINESE
Si tratta di una delle principali branche della Medicina Tradizionale Cinese (MTC). Come tutte le discipline mediche che costituiscono la MTC, anche la Fitoterapia cinese mira a ristabilire una normale produzione e circolazione di Qi, l’energia vitale che scorre nel corpo animale.
Normalmente le prescrizioni fitoterapiche cinesi sono costituite da più erbe, ciascuna associata alle altre per le sue qualità energetiche e per la direzionalità che induce nel flusso energetico globale dell’organismo.
AGOPUNTURA
E’ anch’essa una branca della MTC che prevede l’applicazione di una precisa metodologia diagnostico – terapeutica per animali, il cui principio fondante è Contraria sunt complementa (i contrari sono complementari).
Di fatto si tratta di una disciplina medica antichissima che ha la stessa origine della MTC per l’uomo, ma il cui sviluppo è stato peculiare e specifico. Zao Fu è considerato il primo medico veterinario agopuntore che già nel 974 a.C. trattava le patologie del cavallo con gli aghi, e questo testimonia quanto sia antica questa disciplina.
Secondo le dottrine classiche della MTC, il corpo degli animali è percorso da un incessante flusso di energia vitale detta “Qi”, la quale origina dai principali organi e fluisce in un sistema circolatorio di canali, i cosiddetti “meridiani”.
Su essi sono presenti alcune aree, vere e proprie stazioni di regolazione energetica, gli “agopunti”, su cui si agisce mediante aghi metallici (‘cinesi’ di varia lunghezza e diametro, ma talvolta anche aghi ‘occidentali’ da iniezione), moxibustione (coni e sigari di Artemisia spp. che hanno effetto termo – energizzante), idroagopuntura (inoculazioni di piccole quantità di Vit B, iodio in veicolo oleoso, soluzione fisiologica), elettrostimolazione, laserpuntura, digitopressione, massaggio.
Quando il flusso è scorrevole ed in equilibrio, l’animale è in salute; se l’equilibrio è turbato, allora l’animale sarà malato o proverà dolore.
Una seduta tradizionale di Agopuntura inizia con l’Ispezione del paziente che comprende l’esame dello Shen (‘mentale’), della morfologia, e del comportamento che, secondo le teorie tradizionali cinesi, sono sotto l’influenza degli organi e che, attraverso una peculiare corrispondenza tra essi e le strutture esterne, coinvolgono attitudini, gesti e posture del soggetto in esame (“psichismo d’organo”). In tal modo è possibile conoscere le capacità di trasformazione dell’energia mentale nello stato di forza o di debolezza dell’individuo.
La seconda fase della visita in MTC è rappresentata dall’Ascultazione ed Olfattazione che prende in
esame la ‘voce’ dell’animale, respiro, eventuali singhiozzo, eruttazione e vomito.
Segue poi un approfondito Interrogatorio Anamnestico volto a valutare la qualità e lo stile di vita dell’animale, patologie pregresse, alimentazione, note comportamentali e caratteriali del soggetto.
Momento essenziale della visita agopunturale è la Palpazione che prevede un accurato esame del tegumento, torace, addome, arti, punti diagnostici e soprattutto dei “polsi”.
L’esame del polso mira a definire lo stato dell’energia essenziale e dell’energia perversa del paziente attraverso la valutazione di Qi (energia) e Xue (sangue), apprezzandone ‘vuoto’ o ‘pienezza’. Sulle basi delle suddette osservazioni e delle leggi classiche della MTC quali la teoria Yin/Yang, la teoria Wu Xing (Cinque Elementi), la teoria Zang – Fu 28_natural 1 giugno 2004 (Organi e Visceri) ed i Ba Gang (Otto Principi), il medico veterinario definisce il piano di trattamento che risulta essere così assolutamente individuale, specifico per il singolo animale.
In tal modo si realizza una medicina veramente olistica che tiene conto di tutte le diverse componenti: condizione fisica e stato psico – comportamentale del soggetto, tipo di patologia e gravità dell’affezione, durata della malattia.
In genere i casi acuti necessitano di due o più sedute a settimana, per poi allungare gli intervalli tra le stesse; i casi cronici necessitano mediamente di una o due sedute a settimana, prolungando, successivamente, anche qui gli intervalli.
Oggi le MNC sono al centro dell’interesse della ‘zootecnia biologica’ e ben si inseriscono nelle direttive europee che prevedono proprio il ricorso preferenziale a queste metodologie cliniche per gli animali adibiti a questo particolare allevamento: la metodica terapeutica delle MNC non determina la presenza di residui nelle produzioni alimentari che, pertanto, non risultano dannosi per la salute dei consumatori.
E’ attualmente in discussione una Proposta di Legge sulla regolamentazione delle MNC che rappresenta un importante strumento di riordino del settore e di legittimazione dei medici e dei medici veterinari esperti in tali discipline. Sinora la cultura della MNC, la formazione di base e quella avanzata, l’aggiornamento professionale, le istanze per il processo di riconoscimento in Italia sono stati assicurati dall’impegno delle società scientifiche di MNC e che, per quanto riguarda la veterinaria, sono confluite nella Unione Medicina Non Convenzionale Veterinaria – U.M.N.C.V. (www. umncv.it).
La stessa World Health Organization si è pronunciata a favore delle MNC in quanto discipline mediche di indubbio valore ed in grado di determinare una riduzione nella spesa sanitaria nazionale sia dei Paesi progrediti che di quelli in via di sviluppo, proprio in virtù della loro peculiare applicazione clinica.
Le MNC appaiono in grado di ripristinare quelle metodologie cliniche globali in cui il paziente è considerato in tutta la sua interezza e giustamente collocato in un dato ambiente che interagisce con questi, ed in cui l’alimentazione, i sistemi di allevamento ed allenamento rivestono un ruolo decisivo nel favorire o danneggiare la sanità stessa dell’individuo.
Le MNC si pongono non come alternativa all’allopatia, ma come necessario completamento in un sistema clinico che, affiancando tra loro le diverse discipline mediche, determini l’attuazione pratica di una medicina veterinaria integrata in cui il potenziamento dell’atto medico è finalizzato al raggiungimento del benessere e della salute animale.
Francesco Longo
Medico Veterinario
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