lunedì 14 gennaio 2013

Avere una falsa identità online è reato

C'è chi sul web si dipinge come la nuova Belen Rodriguez, chi preferisce sentirsi come il misterioso Jhonny Deep, fatto sta che moltissime persone creano ogni giorno account falsi al fine di vivere qualche momento di adulazione e, perché no, rimediare un invito a cena o una relazione clandestina.

I nomi di fantasia consentono di agire on line senza essere controllati da partner magari gelosi o consapevoli dell'indole poco fedele. Ma la corte di Cassazione mette fine a questo mondo parallelo fatto di belli imbusti e avvenenti giovinette affermando che avere una falsa identità sul web è reato e si rischia fino ad un anno di reclusione. Infatti la magistratura ha inquadrato la comunissima trasgressione come un delitto contro la fede pubblica e non contro la persona, in cui si prefigura un abuso dei mezzi di comunicazione offerti dalla rete

A tal proposito, la Cassazione ha confermato la condanna ricevuta per sostituzione d'identità da un uomo che aveva creato un account di posta elettronica utilizzando il nome di una propria conoscente con l'obiettivo di provocarle un danno. Attraverso l'utilizzo dell'indirizzo email della vittima, l'uomo aveva allacciato rapporti con utenti della rete spacciandosi per la ragazza che a sua volta aveva cominciato a ricevere telefonate con proposte di incontri a scopo sessuale.
La Corte d'appello ha chiarito che l'articolo n. 494 del Codice penale a tutela dell'identità ha come obiettivo anche la protezione della fede pubblica degli utenti che, come in questo caso, credono di entrare in relazione con una persona diversa da quella reale. Infatti gli inquirenti hanno sottolineato che ad esser preso in giro non è il server che fornisce l'account, ma gli utenti della rete che interagiscono con una persona “irreale”.

E' vero dunque che iscriversi con una falsa identità è un gioco da ragazzi e potrebbe far vivere per alcuni istanti situazioni irreali e fantasiose, ma è vero anche che dobbiamo stare molto attenti. Prima della Cassazione potrebbe esserci infatti il nostro partner che, essendosi accorto di “strani movimenti”, utilizza dei piccoli accorgimenti per monitorare l'utilizzo del pc. E' questo il caso dell'impiego di strumenti per il controllo del computer come le key hunter e le key record di Endoacustica che registrano ogni carattere che viene digitato sulla tastiera del pc senza destare il minimo sospetto. Traditori on line state ben attenti!

fonte: www.endoacustica.com

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