giovedì 22 novembre 2012

SPENDING REVIEW: DALLE PAROLE AI FATTI

“Quello che si è fatto in Italia in termini di spending review è solo l’inizio del processo di revisione della spesa, soprattutto se si guarda a quanto realizzato a livello internazionale. I tagli necessariamente quasi lineari operati sino ad ora riflettono un approccio dettato  dall’emergenza; occorre ora andare oltre ed impostare un processo strutturale di razionalizzazione della spesa reiterabile nel tempo, con la frequenza necessaria”.

E’ questa una delle evidenze che emerge  dalla pubblicazione “Spending Review: scenari, testimonianze e proposte sulla razionalizzazione dei costi di approvvigionamento della Pubblica Amministrazione dopo il D.L. n.95/2012” presentato questa mattina a Roma durante un incontro promosso da Promo PA Fondazione e da BravoSolution, azienda italiana leader in soluzioni per il miglioramento dei processi di acquisto che, recentemente, ha collaborato ai programmi di revisione della spesa del Governo Olandese e di quello del Regno Unito*.

Lo studio fa il punto su alcune esperienze internazionali per poi focalizzare l’attenzione sul complesso mondo della spesa italiana per approvvigionamenti di beni e servizi (pari a circa 136 Miliardi di € nel 2011). Obiettivo: delineare lo “stato dell’arte” e le possibili prospettive di razionalizzazione, anche alla luce di  esperienze di revisione della spesa condotte da alcuni Enti ed Aziende Pubbliche nazionali. La ricerca si conclude individuando alcune linee di azione rivolte alle PPAA che intendano cogliere la spending review come un volano per spendere meglio le poche risorse di cui dispongono.

“Un approccio efficace  alla spending review richiede alla base un cambiamento nel concetto stesso di revisione della spesa: da intervento emergenziale “una tantum” deve diventare per gli Amministratori Pubblici  prassi di lavoro ordinaria e reiterata periodicamente. Gli strumenti tecnologici per supportare  questa trasformazione ci sono. Si tratta dunque, da parte dei decisori pubblici, di incoraggiare un processo di rinnovamento culturale orientato a nuovi  criteri di efficienza, trasparenza ed eticità nella gestione della res pubblica. Credo che la sfida della razionalizzazione della spesa offra agli Amministratori Pubblici una importante occasione di “rilancio” nei confronti del sistema paese…” commenta Ezio Melzi – Direttore Generale di BravoSolution

Se l’opinione pubblica è totalmente d’accordo sulla necessità di rivedere la spesa, La Pubblica Amministrazione italiana appare però ancora divisa tra "volenterosi", "esploratori" e "scettici".

Secondo la ricerca condotta da “Promo PA Fondazione” su un campione di dirigenti, il 35,4% degli intervistati è disposto ad accordare "molta" fiducia allo strumento della spending review, il 5,1% ci crede completamente,  il 45,5% si dichiarano neutrali o attendisti (quelli che non si sbilanciano ma non negano dunque la possibilità dell'efficacia dello strumento), schiacciando gli scettici  a soglia 13,9%.

Mediamente sono più ottimisti i dirigenti della PA centrale rispetto degli enti locali.

Il livello di spesa su cui  agire prioritariamente per avere dei benefici in tempi sufficientemente rapidi è quello spesa per acquisto di beni e servizi (detta anche public procurement) che, in Italia, vale 135,6 miliardi di Euro (dati 2011); erano 58 miliardi di euro nel 2000, ed è cresciuta senza un controllo strutturato.

Fermo restando le azioni già poste in essere fino ad ora dal Governo, dai molteplici spunti emersi dalla ricerca e dall’esperienza possiamo trarre un decalogo per la buona gestione della spesa per i consumi intermedi utile, auspichiamo, alle PPAA  che intendano accingersi ad attuare programmi sistematici di analisi, revisione  e controllo della spesa nel settore degli acquisti:

1.     E’ possibile sviluppare programmi efficaci di razionalizzazione dei costi strutturandoli nelle fasi di identificazione delle opportunità, definizione del piano degli interventi e monitoraggio del risparmio ottenuto.

2.     Per poter efficacemente attuare politiche di spending review è necessario disporre di dati di spesa attendibili, completi e comparabili. Tale visibilità può essere raggiunta grazie all’utilizzo diffuso e capillare di metodologie e tecnologie specifiche, oggi disponibili sul mercato.

3.     I dati di spesa devono riguardare sia la riduzione di costi sia i consumi, così da permettere un’analisi e una verifica sistematica dell’effettiva congruità dei fabbisogni, al fine di identificare e implementare ottimizzazioni, eliminando eventuali sprechi.

4.     Perché diventi prassi condivisa, la spending review deve essere agevolmente replicabile nel tempo: diversamente si riduce ad una estemporanea operazione di cost cutting. La disponibilità sistematica dei dati di spesa è condizione indispensabile per la reiterabilità del processo.

5.     Assume inoltre particolare rilevanza la capacità delle Pubbliche Amministrazioni di ridurre i costi di acquisizione, a parità di quantità e qualità dei beni forniti, tramite interventi di centralizzazione degli acquisti.

6.     È importante il confronto delle performance di acquisto di Enti ed Uffici comparabili, in un’ottica di benchmarking. Tale confronto è essenziale per identificare best practice di riferimento e per promuovere il miglioramento continuo dei comportamenti di spesa delle PPAA, superando il limitativo approccio dei costi standard.

7.     L’adozione dei costi standard, come riferimento di miglioramento, può infatti essere sufficiente nel primo approccio alla revisione della spesa; la massimizzazione dei risultati si ottiene però con il confronto con le prassi migliori e non con i costi standard che, normalmente, rappresentano una media.

8.     Le esperienze già condotte da organizzazioni pubbliche – in particolare quelle di BravoSolution in GB ed altri stati - sul fronte della spending review possono essere valorizzate e condivise, al fine di agevolare analoghi percorsi da parte di altre Amministrazioni.

9.     L’adozione di tecnologie specifiche per la gestione della spesa (ormai molto consolidate e disponibili in tempi rapidi anche senza grandi investimenti in infrastrutture tecnologiche per le aziende pubbliche), unitamente ad adeguati percorsi di formazione delle risorse coinvolte possono costituire un elemento di successo di queste iniziative.

10.  Infine, un ulteriore passo avanti nei processi di revisione della spesa potrebbe essere quello di rendere pubblici i risultati dei confronti effettuati, affinchè i cittadini possano rendersi conto oggettivamente delle performance delle PA sull'utilizzo del denaro pubblico per l'acquisto di beni e servizi, inserendo anche questi parametri nelle diverse occasioni di rendicontazione di mandato da parte degli Amministratori, nella logica dell'accountability.

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