domenica 22 luglio 2012

San Severo: il bike sharing della vergogna


Cos’è il bike sharing? È un servizio di biciclette pubbliche messo a disposizione dei cittadini dalle amministrazioni locali per promuovere la mobilità sostenibile. Una realtà sempre più diffusa ed in espansione in tutta Europa. Anche San Severo ha il bike sharing. Il popoloso centro dauno, però, deve fare i conti con una vergognosa gestione del servizio che, ad oggi, è l’ennesimo caso di finanziamento europeo gettato alle ortiche. Andiamo per ordine. Marzo 2008: il Comune di San Severo approva il Piano Generale del Traffico Urbano, finanziando con fondi POR Puglia 2000-2006 il “Progetto integrato per la moderazione del traffico, l’aumento della mobilità ciclistica e la riduzione del rumore”. L’incarico viene affidato alla ditta Eco-Logica di Bari.

Nella sua premessa, il Piano stabiliva “interventi di riorganizzazione della viabilità e della sosta essenziali per il miglioramento della circolazione stradale e interventi finalizzati all’incremento della mobilità ciclistica e pedonale”. Luglio 2012: di questo ambizioso progetto, necessario per dare il via ad una seria riqualificazione ambientale della città, rimangono solo alcune biciclette “sventrate” e il ricordo tenue di una sbiadita pista ciclabile. Lo studio prevedeva la realizzazione di circa sei chilometri di piste ciclabili ed altri interventi di riqualificazione mai compiuti, come: la realizzazione di un’area pedonale in piazza dell’Incoronazione; la rete ciclabile extraurbana sugli itinerari n° 6 via Adriatica e n° 11 Alta Via dell’Italia Centrale, che attraversano il territorio di San Severo e fanno parte del progetto mediterraneo CY.RO.N.MED; la realizzazione di una rotatoria su corso di Vittorio, all’intersezione con via Foggia; interventi di mobility management come la promozione degli spostamenti casa-scuola – una delle prime cause di congestione del traffico urbano – attività di sensibilizzazione alla mobilità sostenibile, da sviluppare nelle scuole, promozione di mobilità alternativa come il Bicibus o il Pedibus. Il finanziamento totale previsto è stato di 499.921,11 euro (Lavori di proposta integrata per la moderazione del traffico, l’aumento della viabilità ciclistica e la riduzione del rumore – POR Puglia 2000-2006 misura 5.2 – azione 3b e 4b). Nonostante San Severo sia una città pianeggiante e di medie dimensioni l’uso della bicicletta è scarso: secondo il Piano, solo l’1,01%  dei sanseveresi usa la bicicletta, contro il 91,94% di chi usa l’automobile. Questo, accade in una città di 55.185 abitanti (Istat 2011) con un parco veicoli che nel 2006 raggiungeva le 28.532 unità. Dal progetto si apprende che l’uso dell’auto viene esasperato anche nella percorrenza di brevi distanze, cosicché la bicicletta sarebbe il mezzo più idoneo a soddisfare gli interventi di moderazione del traffico. Quello del vandalismo è sicuramente un problema comune in tutte le città dove esiste un servizio di bike sharing, ma i livelli raggiunti a San Severo sono vergognosi. In una città dove l’auto la fa da padrona, promuovere l’uso della bicicletta sembra quasi una missione impossibile, ma i cittadini sanseveresi hanno dimostrato in queste calde sere di luglio di non rinnegare due pedalate in giro per la città in cerca di refrigerio e, magari, anche per risparmiare qualche euro di benzina lasciando l’auto a casa. Perché, allora, non incentivare l'uso della due ruote con una seria campagna informativa che veda protagonisti studenti, pendolari, lavoratori e cittadini tutti? Sembrerebbe che ci sia la volontà di ripristinare il servizio, ma quando non è dato saperlo. Cantava Renzo Arbore a “Indietro Tutta”: “Aspetta e spera, che poi s’avvera”.

  1 commento:

  1. è una vera vergogna ma per fortuna (ironicamente parlando) non è l'unica di questo paese!

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