sabato 17 dicembre 2011

PIAZZA MERCATO SBUGIARDATA, VIOLENTATA E ABBANDONATA

Non mi meraviglio più se passeggiando nella mia città nota qualcosa che non va.

Sarebbe il contrario un'occasione per distrarmi dalla quotidianità, un evento su cui scrivere per darne notizia.
Non è rassegnazione, né pessimismo. Tutt'altro, è la cosciente realtà dei fatti cui stiamo vivendo e, per il momento, non possibilità, e forse volontà dettata dalle diatribe politiche caserecce, di chi gestisce la cosa pubblica di cambiare le cose.
Per natura sono ottimista, spesso realista, e guardo sempre avanti.
Ma l'evidenza dei fatti che si sono succeduti dopo dichiarazioni sul ripristino di beni pubblici denunciati pubblicamente e oggi ancora abbandonati all'incuria e al degrado, m'inducono a riproporre in evidenza avvenimenti che declassano irrimediabilmente la città e i suoi cittadini.
Sappiamo tutti, lo comprendiamo e a volte giustifichiamo per interventi oltre misura, che le casse comunali di Foggia sono vuote. Ciò, tuttavia, non giustifica l'abbandono di alcuni beni cittadini recuperabili con forme di partecipazione condivisa e controlli rientranti nel normale svolgimento dei lavori di Polizia (Municipale, di Stato, etc), senza pesare oltremodo alle finanze cittadine.
Nel mese di agosto, e precisamente l'indomani di Ferragosto, pubblicai un articolo sul degrado, l'abuso e l'abbandono della struttura in Piazza Mercato. L'articolo ebbe risonanza oltre i confini cittadini e provinciali, e fruttò in parte l'attenzione dell'Amministrazione Comunale.
Da allora sono trascorsi più di 120 giorni, quattro mesi, e di quelle porte forzate e distrutte, in Piazza Mercato vi sono ancora i segni. Alcune porte sono state chiuse con catene, altre parti della struttura sono state abbandonate alle sorti di vandali senza scrupoli. I contatori dell'acqua appaiono sempre manomessi, mentre la parte superiore della struttura è stata aperta forzatamente, rompendo le porte, i vetri, molte parti del rivestimento interno e son stati rimossi anche i coperchi dei quadri elettrici. Finanche la struttura adiacente, quella chiusa dei bagni, risulta "visitata", tant'è che la porta principale risulta forzata e aperta, e parte degli interni sono privi di polvere a dimostrazione che è utilizzata, e chissà per cosa. Per fortuna che il vecchio centro informazioni dell'assessorato al turismo ha gli ingressi incatenati e le finestre serrate, un servizio mai andato pienamente in funzione, chissà oracolo dei tempi odierni sul taglio aeroportuale e ferroviario.
Vi ricordate la foto che pubblicai che ritraeva un piccione impiccato? 


Ebbene, il grado d’inciviltà, illegalità, degrado e pericolo manifestato con quella macabra testimonianza, oggi ha oltrepassato quel limite. Pericoli esistenti che si sommano a quelli odierni, ponendo un interrogativo: di questo passo cosa dovremo aspettarci domani?
Il danno alla città e alla comunità foggiana oramai è stato fatto; tornare indietro pare impossibile. Tuttavia ripristinare la legalità in quell'area è possibile, è doveroso se vogliamo che, con quel punto cittadino sommato a altri, Foggia cambi rotta per ritornare a essere il centro capoluogo di provincia contenitore di sviluppo e riferimento per la crescita del Territorio.
Spesso la libera comunità foggiana (non quella legata ai laccioli dei partiti e dei vari interessi imprenditoriali che fanno riferimento ai soliti noti), leggendo queste denunce, si è prodigata per contribuire al ripristino di certe situazioni. L’ha fatto, e lo fa tuttora, riunendosi e operando in zona con propri strumenti, sensibilizzando chi ci amministra. A volte è riuscita nell'interno, a volte no, ma è scesa in campo.
Ricordo che dopo il precedente articolo sullo stesso problema ci fu una chiara e solerte risposta letta sulla rete e in qualche pubblicazione dei giornali locali. Un gruppo con un consorzio locale doveva prendere in gestione la struttura di Piazza Mercato per adibirla a un centro di promozione dei prodotti tipici locali. Ciò doveva avvenire da settembre 2011. Oggi questa ipotesi pare svanita nel limbo delle volontà di chi si pronunciò su tal utilizzo, altrimenti Piazza Mercato sarebbe già un luogo operativo. Difatti quel consorzio ha cambiato luogo e chissà se ritornerà su Piazza Mercato. Doveva realizzare un "caffè letterario" con degustazione dei prodotti tipici locali a pagamento.
Mi chiedo se da quelle parti la serietà è di casa: un impegno va portato a termine.
Oppure è stato solo un buon messaggio promozionale?
A me risulta che il sito di Piazza Mercato è stato aggiudicato al consorzio, che a oggi non è operativo in loco. Aggiudicato come?
Dove stanno i documenti se fosse vera questa indiscrezione di cui non riesco ad avere prove cartacee?
Dovrebbero essere documenti pubblici, credo, giacché parliamo di un luogo pubblico, comunale.
O sono solo voci di corridoio per “giocare” con qualcuno o qualcosa?
Facciano un passo in avanti e prendiamo in gestione la struttura violentata dall'illegalità e mancanza di senso civico cui è sottoposta quotidianamente sotto gli occhi socchiusi dei residenti e di chi dovrebbe garantirne la sicurezza. Un impegno formale, con tanto d'investimento privato giacché le aziende che compongono il consorzio hanno i mezzi giusti, agevolando l'Amministrazione Comunale e non soffocandola con un altro esborso.
Non è un attacco il mio, bensì un invito forte e concreto, poiché conosco chi compone il consorzio e so bene che è gente rispettabilissima. Ma gli affari, evidentemente, sono affari, lontani anni luce da salvataggi di beni pubblici che potrebbero inficiare gli investimenti programmati. E allora è meglio non pronunciarsi anzitempo creando illusioni e non conclusioni.
Amici, le cose bisogna dirle con razionalità e scevri da ogni legame poiché chi fa informazione e comunicazione deve svestirsi da casacche e liberarsi da conoscenze e amicizie se vuole che il servizio al pubblico sia uniforme, completo e trasparente.
Io le cose non le mando a dire, le dico, consapevolmente!
Piazza Mercato potrebbe ritornare a essere quel luogo di aggregazione sociale e giovanile, com'era un tempo, il collettore di quella rete associativa che metteva assieme arte, musica, cultura, svago. Basterebbe poco, solo la volontà di chi ci amministra e una buona gestione di volontari che amano la nostra cara Foggia. Altro che centro promozionale, che pur essendo sempre un contenitore di sviluppo per il Territorio, rimarrà limitato e circoscritto per pochi con l'interrogativo del suo sviluppo.
Il mio modesto parere è di ridare a Piazza Mercato l'identità culturale, farlo ritornare a essere il contenitore associativo pubblico.
Una cosa bisogna dirla, chiara e forte: il Comune di Foggia non ha i soldi per ristrutturare la fatiscente struttura abbandonata di Piazza Mercato, ma ha i mezzi e le risorse per garantirne la sicurezza. Altro che controllo dei vigilantes, quelli oramai non ci sono più.
Piuttosto si pensi a un servizio di controllo della Polizia Municipale, con tanto di ripristino della legalità urbana e stradale; per quella criminale si dovrà sempre chiedere il supporto dello Stato che non farà mancare con la Polizia, i Carabinieri, la Guardia di Finanza.
Il bene da riportare al rispetto della legalità e al senso civico, è giusto ricordarlo, è di proprietà del Comune di Foggia, di noi foggiani.
E prima che anche lì qualcuno si faccia male giacché la struttura di Piazza Mercato è diventata il parco giochi dei bambini residenti che si divertono a rincorrersi tra vetri rotti, sporcizia e siringhe di tossicodipendenti, mi auguro che "qualcuno con qualcosa " intervenga.
Ancora una volta devo registrare che cambia il testo, l'esecutore, il periodo, ma l'inciso è sempre lo stesso: abbandono della cosa pubblica.

Cara Amministrazione Comunale vuole intervenire definitivamente?

Ad Maiora 

Nico Baratta
©riproduzione riservata

Per l'album fotografico:
Clicca Qui e vai nel mio profilo di Facebook
Ubicazione: Piazza Mercato, 71121 Foggia FG, Italia

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