Wi-fi: un'altra triste storia tutta italiana
Nell'era di internet dove essere connessi alla rete è diventata un'esigenza di tutti, dopo tante promesse politiche mai mantenute, in Italia siamo tristemente fermi quasi al palo in tema di punti di accesso pubblici al wi-fi.
In Italia siamo, miseramente, ad un 3,5% di copertura mentre in altri paesi, sicuramente più attenti all'evolversi dei tempi, la copertura vede delle cifre molto più consistenti.
Basti pensare che l'Inghilterra raggiunge la quota del 78%, la Federazione Russa il 67% e il Portogallo il 24%. Bastano questi dati per avere il metro del gap di infrastrutture che assillano il nostro paese.
L'unica nota positiva sul wi-fi in Italia viene dal settore alberghiero che ha puntato forte in questo senso, tanto è vero che nella classifica del settore il nostro paese si piazza al sesto posto con 2450 punti di accesso.
Ma torniamo alla situazione pubblica. I dati, rilasciati da Enter (hub digitale per la tecnologia e la comunicazione), vedono l'Italia al 14° posto con 5104 hotspot liberi: ci precedono in classifica paesi come la Turchia con 7.093 e Taiwan con 6425. Praticamente irraggiungibili Inghilterra con 113000, Cina con 102000 e Stati Uniti con 94000.
Con l'evolversi della rete e di tutti i servizi ad essa connessi la gente considera internet un servizio irrinunciabile al pari di luce e gas. La speranza e che questi dati li legga chi di dovere, i politici, e che in Italia ci si dia una mossa per rimediare al ritardo cronico in tema wi-fi. In fondo basta solo la volontà perchè aprire un hotspot pubblico costa solo poche decine di euro, soldi spesi bene per dare un utilissimo servizio a tutti.
Rosario Ravalli
In Italia siamo, miseramente, ad un 3,5% di copertura mentre in altri paesi, sicuramente più attenti all'evolversi dei tempi, la copertura vede delle cifre molto più consistenti.
Basti pensare che l'Inghilterra raggiunge la quota del 78%, la Federazione Russa il 67% e il Portogallo il 24%. Bastano questi dati per avere il metro del gap di infrastrutture che assillano il nostro paese.
L'unica nota positiva sul wi-fi in Italia viene dal settore alberghiero che ha puntato forte in questo senso, tanto è vero che nella classifica del settore il nostro paese si piazza al sesto posto con 2450 punti di accesso.
Ma torniamo alla situazione pubblica. I dati, rilasciati da Enter (hub digitale per la tecnologia e la comunicazione), vedono l'Italia al 14° posto con 5104 hotspot liberi: ci precedono in classifica paesi come la Turchia con 7.093 e Taiwan con 6425. Praticamente irraggiungibili Inghilterra con 113000, Cina con 102000 e Stati Uniti con 94000.
Con l'evolversi della rete e di tutti i servizi ad essa connessi la gente considera internet un servizio irrinunciabile al pari di luce e gas. La speranza e che questi dati li legga chi di dovere, i politici, e che in Italia ci si dia una mossa per rimediare al ritardo cronico in tema wi-fi. In fondo basta solo la volontà perchè aprire un hotspot pubblico costa solo poche decine di euro, soldi spesi bene per dare un utilissimo servizio a tutti.
Rosario Ravalli
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