A FOGGIA SI È PARLATO DI AMBIENTE ALLA FESTA FUTURISTA 2011
[ph. ©Nico Baratta] |
«Più che produrre energia, bisogna risparmiarla».
Con questa affermazione di Umberto Affinita, che ritengo riassuma la consapevolezza delle vie da intraprendere nelle politiche energetiche, si è chiusa “Festa Futurista 2011”, la festa cittadina di FLI –Futuro e Libertà per l’Italia”- organizzata dal Coordinamento Cittadino di Foggia.
Nella due giorni della festa, svolta nell’isola pedonale di Corso Vittorio Emanuele a Foggia il 23 e 24 settembre, sono stati affrontati due temi importanti per la collettività: quello del ruolo degli enti locali per la qualità della vita e per i servizi ai cittadini, e quello sul futuro della Capitanata in merito ai temi sull’ambiente.
Umberto Affinita, Direttore A.P.E.A.C. – Agenzia Provinciale per l’Energia e l’Ambiente di Capitanata - è stato molto chiaro su come bisognerebbe intervenire per spingere la crescita delle energie alternative: non più investire, bensì formare e informare sulle loro produzioni e applicazioni. Il business sull’eolico, che in Capitanata ha invaso gran parte dei terreni, non ha prodotto benessere, solo affari per pochi con l’aggravante di utilizzare fondi europei per ottenere incentivi. In questo modo, secondo Affinita, l’agricoltura locale non ha modo più di essere il bene primario di un territorio che nei secoli ha investito in questo preciso settore. Ad aggravare questa perdita di produzione di beni primari cerealicoli è anche la mancanza di volontà da parte dei comuni della Capitanata di stringere patti con gli enti e le aziende che promuovono l’utilizzo misurato dei terreni per l’installazione d’impianti per l’energia alternativa. Un passo in avanti lo si potrebbe compiere, sempre secondo Affinita, se le parti interessate, istituzioni e proprietari terrieri con la mediazione di agenzie specializzate, convergessero verso l’installazione di centrali per la produzione di energia a idrogeno ottenuta da fonti naturali, come le biomasse. Purtroppo tale “energia pulita” è ostacolata –termine in sintesi Affinita- dalla lobby di potenti industri di altre fonti energetiche fossili.
Un intervento, quello di Affinita, condiviso da molti degli invitati sul palco di “Festa Futurista 2011”e che, secondo il mio modesto parere, dovrebbe essere accolto da tutte le forze politiche poiché il tema ambiente è, e dovrebbe rimanere tale, trasversale alle casacche dei partiti.
Della stessa opinione che ho voluto rimarcare con la mia riflessione sulla trasversalità del tema ambiente, è d’accordo la Dott.ssa MariaLuisa D’Ippolito, Presidente F.A.I. -Fondo Ambiente Italia- di Foggia , che rincara la dose quando si parla di incentivi per l’installazione degli impianti di energia alternativa. Difatti, ricorda in sintesi la D’Ippolito, le pale eoliche hanno invaso il territorio senza tener conto della valenza storica di alcuni siti archeologici importanti. L’invasione di questi moderni mulini a vento, in sintesi secondo la Presidente F.A.I. di Foggia, oltre a deturpare parte del paesaggio, sono mal gestiti e mal controllati. Inoltre i fondi per installarli sono frutto di incentivi pubblici che hanno disincentivato l’economia agricola, preferendo la “moneta cache” a quella ottenuta col sudore nei campi. Lo stesso sta avvenendo, ricorda la D’Ippolito, a Masseria Giardino, dove il solare con il silicio dei suoi pannelli determinerà la morte dell’agricoltura e lo scempio di un sito archeologico da rivalutare, promuovere e conservare. Personalmente aggiungo, stessa sorte che potrebbe avere Masseria Pantano, abbandonata al degrado urbano e che, per volontà del Comune di Foggia dopo tante battaglie dell’associazionismo locale, sarà messa in sicurezza. Stessa sorte, dicevo, giacché la masseria è ancora abbandonata, le aree limitrofe deturpate e invase da rifiuti edili e tossici, mentre i campi, dove una volta c’era il pantano, oggi sono in fase di edificazione. Proprio così, quei terreni li stanno cementificando senza tener conto del valore storico e culturale che potevano rendere molto di più se si fossero applicate politiche agricole e culturali volte al recupero e slancio di quel territorio.
Insomma, si dimenticano le origini e i valori di un territorio che ha dato molto al Belpaese, specie se i risultati ottenuti favoriscono la disoccupazione a fronte di piccole somme intascate senza lavoro, come per esempio le royalty.
Alla serata non hanno partecipato solo Affinita e D’ippolito. Sul palco c’era Roberto Menia, coordinamento nazionale FLI – ex sottosegretario dell’ambiente, Fabrizio Penna, esperto in politiche ambientali, Giuseppe mainiero, dottore in economia, Leonardo Cicciretti, responsabile ambiente “Generazione Futuro” della sezione di Foggia, Fabrizio Tatarella, coordinatore provinciale FLI, Antonio Blasotta, Editore de “Il Mattino di Foggia” – giornalista e moderatore della serata. Grande assente è stato Stefano Pecorella, commissario del Parco del Gargano e assessore provinciale. Un’assenza che ha infastidito alcuni degli invitati poiché doveva essere un incontro-convegno che doveva metter giù solide proposte per futuri programmi da sviluppare in accordo con le forze politiche vicine a FLI.
Tuttavia la mancanza di Pecorella non ha sortito fallimenti in materia di programmi. Anzi è stato uno dei motivi per incrementare l’azione sulle politiche ambientali. Difatti, oltre a parlare dei vari problemi ambientali causati dalla volontà di trivellare il mare delle Isole Tremiti, dell’installazione di un inceneritore in agro Tressanti, e delle cause nocive che il termovalorizzatore Fenice-EDF sta procurando al territorio della provincia di Foggia, sul palco si sono presi impegni sul futuro della Capitanata: più idee per l’utilizzo delle fonti alternative senza deturpare paesaggi, incentivi controllati senza che questi siano assegnati senza che i terreni interessati rimangano abbandonati e incolti, più azione politica con l’aiuto delle agenzie preposte.
Idee che (personalmente condivido, pur essendo di opposta posizione politica, perché il tema Ambiente non ha e non deve avere colori e casacche) dovrebbero essere accolte da tutte le forze politiche sensibili al problema. L’invito che Fabrizio Tatarella rivolge è genuino, in linea con la volontà per far bene in Capitanata e che solo chi ama il nostro Territorio accoglierà. Un esempio della volontà di far bene, afferma e termina in sintesi Tatarella, è stato quando le forze politiche hanno dimostrato contro l’atto criminogeno di stuprare le Tremiti, in barba a ogni convenzione e accordi con la Regione Puglia e alle peculiarità del territorio e del mare in oggetto.
Nico Baratta
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