venerdì 7 aprile 2017

Una vita dietro l'obiettivo: intervista al fotografo ufficiale della movida, Mr. Fiorilli

Il fotografo della movida, Giangi Fiorilli
In principio c’era il rullino da sviluppare a pagamento: sicuramente un pretesto per scattare le foto con parsimonia. Poi però, sono arrivati i social network e con loro l’evoluzione della tecnologia che ha cambiato radicalmente il modo di approcciarsi a quella che un tempo era una passione di nicchia e una professione prestigiosa: la fotografia. Esaurita nel giro di un anno la mania del ‘selfie’, per apparire sempre al meglio sulle piattaforme social ci si può far scattare una foto professionale dal fotografo ufficiale di un evento mondano: non sono pochi i locali che hanno optato per questa scelta strategica che piace, così da immortalare quei fugaci attimi notturni di divertimento in ricordi digitali.
 Dalla folla in delirio per una cover band, alle donzelle più belle della città onnipresenti nella discoteca del momento, (quasi) tutti vogliono farsi fotografare per immortalare con un’immagine un (non detto) “io c’ero” alla serata mondana di turno. Abbiamo analizzato il fenomeno con il fotografo più richiesto tra gestori di locali e non solo, Giangi Fiorilli, titolare dello studio fotografico “La Coppia” a Piazza Pavoncelli 27/28 a Foggia che ormai da anni dietro l’obiettivo cristallizza in uno scatto gli eventi più accorsati della Capitanata. 
Giangi, perché hai scelto la professione di fotografo?
Il mio interesse per la professione è partito da lontano, ero incuriosito più dalla meccanica delle macchinette fotografiche che dalla foto vera e propria: a dieci anni aggiustavo le vecchie 35 millimetri, ero affascinato dalle loro componenti interne. C’è anche da dire che la fotografia è una “tradizione” di famiglia perché i miei genitori sono entrambi in questo campo: mio padre era direttore dello studio fotografico di Amendola e mia madre è stata una fotografa per matrimoni molto quotata. Seguendo mio padre nelle giornate in cui non andavo a scuola ho avuto l’occasione di vedere da vicino obiettivi, camere oscure e apparecchiature fotografiche di alto livello utilizzate per l’esercito. Il colpo di fulmine comunque è arrivato con la Hasselbald, la prima macchinetta fotografica acquistata (una similare della Roleflex che per i non addetti ai lavori è la stessa macchinetta fotografica che compare nella sigla della soap opera Beautiful ndr).

Così poi sei passato dietro l’obiettivo…
Sono passato poi dietro l’obiettivo occupandomi inizialmente di matrimoni. In seguito per esigenze di mercato mi sono prestato anche a battesimi, comunioni, promesse di matrimonio, diciottesimi e lavori di vario genere che richiedono foto professionali, ereditando poi lo studio fotografico ‘La Coppia’ il cui nome è tutto un programma.

Cioè?
‘La Coppia’ è un nome emblematico, sempre legato ai miei genitori: una coppia perfetta dedita alla fotografia in cui si coniugavano la tecnica - mio padre -  e l’estro - mia madre -  un binomio che ha rappresentato il nostro valore aggiunto che oggi ho ereditato, come si evince anche dalla tipologia delle foto che realizzo.

Qual è il genere fotografico in cui sei specializzato?
Sicuramente le foto matrimoniali, che restano anche il mio genere preferito. Sono foto in cui il professionista si può sfiziare: ha di fronte due soggetti ben vestiti, la situazione è variegata, si posa in ambientazioni diverse dal verde, alla piscina, al mare, alla sala ricevimento, puoi sfruttare la luce delle diverse ore del giorno. Per questo motivo, anche nella mia veste di fotografo ufficiale delle serate, si vede sempre questa impronta, soprattutto quando inquadro delle coppie.

Come arrivi ad essere uno dei fotografi più richiesti per le serate della movida foggiana?
Per caso: fu chiamato da Antonello Cocozza (titolare di un noto locale foggiano ndr) per immortalare quella che all’epoca fu la prima cena spettacolo con la direzione artistica di Franco Sciusco e l'ospite Pigna. Non immaginavamo il successo che quella serata avrebbe avuto, da allora il mio nome è rimasto legato a quello della movida: scattare le foto ai clienti doveva essere un’esperienza limitata a quella circostanza, invece si è trasformato da alcuni anni a questa parte in un lavoro fisso che mi  tiene impegnato interi week end. 

Sei diventato il fotografo più conteso dai locali: come concili questo tuo nuovo status con il tuo lavoro di fotografo classico?
Non è facile incastrare serate mondane con eventi mattinieri come i matrimoni, spesso lavoro ininterrottamente per interi fine settimana. Ormai sono due anni che mi divido tra il giovedì del Cenè, il venerdì sera e il sabato agli eventi della Jubel e per altri eventi occasionali anche fuori città. C’è anche un altro aspetto: se prima conducevo una vita riservata, adesso per forza di cose presenzio a quelle che sono le serate più frequentante della città e non nascondo che sono diventato anche un punto di riferimento, quasi un PR, per i clienti che mi contattano per avere info e prenotazioni sulle serate stesse.

Qual è la tua carta vincente?
Sicuramente posso rispondere a questa domanda con un soprannome che mi è stato affibbiato nel corso del tempo: mi chiamano ‘l’uomo dei miracoli’ perché scatto foto in grado di moltiplicare le persone presenti ad un evento! E poi buona parte del successo lo devo anche ai social network: il fatto di poter pubblicare le foto e di “taggare” i clienti che a quanto pare, amano riconoscersi nelle serate che frequentano, ha contribuito notevolmente a far conoscere il mio nome e i miei scatti e di conseguenza tutte le organizzazioni per cui collaboro.

Qual è lo stile degli scatti dedicati alla movida?
Amo la foto particolare, in grado di esprimere qualcosa senza badare troppo agli effetti: non sono il tipo da foto modificate o artefatte, preferisco cogliere il dettaglio; un sorriso, una mano che regge il calice di vino. Mi piace catturare gli attimi, soprattutto quando mi sposto dietro al bancone, infastidendo i barman: per me è quello il momento migliore perché i clienti sono distratti e le foto sono naturali. Poi dopo anni nei locali, conosco la maggior parte degli habitué pertanto vengo anche apprezzato per la mia discrezione: so chi gradisce essere fotografato e chi meno.

E se chi non ama essere fotografato lo facesse per il timore di non apparire al meglio in foto, hai dei suggerimenti tecnici da fornire?
Sicuramente! Odio le foto che definisco “hilteriane” perché c’è questa mania di alzare il mento: il mento andrebbe abbassato leggermente, senza il timore del doppio mento che tanto preoccupa le donne soprattutto. Non bisogna poi sforzarsi di ridere. I sorrisi tirati si vedono, meglio essere rilassati, con un’espressione neutra: è il segreto per venire bene in foto.

Perché piace così tanto essere fotografati nel locale in cui si trascorre la serata?
Tutti abbiamo due vite parallele: quella reale e quella virtuale, sicuramente farsi fotografare nei locali è un modo per affermare “io ci sono”, uno status symbol quasi, poi le donne amano molto mostrare quello che fanno e la loro bellezza. 

In tanti anni di scatti rubati durante le serate avrai sicuramente immortalato qualcosa di bizzarro… 
Sicuramente nel mio archivio ci sono foto che i foggiani non possono nemmeno lontanamente immaginare! Dalle pose strambe, agli effetti buffi, magari di persone ignare di essere state fotografate in quel frangente.

I social network ci fanno sentire tutti un po’ fotografi. Ma quale consiglio daresti a chi volesse intraprendere questa professione seriamente in un momento storico così competitivo?
Innanzitutto di investire nella propria formazione, frequentando corsi seri in grado di fornire una preparazione solida, opportunità che tra l’altro ai miei tempi era meno diffusa. In secondo luogo, per farsi notare in un mercato così competitivo, consiglio tanta pratica e soprattutto di coltivare la gentilezza nei confronti del cliente, altrimenti non tornerà.

Ultima domanda: continueremo a farci fotografare da Giangi Fiorilli anche per gli eventi notturni del prossimo futuro?
Non sono uno a cui piace programmare, vivo giorno per giorno afferrando le occasioni del destino. La novità che posso svelarvi adesso è che sicuramente ci sarò ancora io dietro la macchina fotografica per i prossimi eventi estivi.

Dalila Campanile

0 commenti:

Posta un commento

Advert

Somblera Fitness

Seguici su FB

Advert

Somblera fitness

News Liquida

Powered by Blogger.

Culttime blog 2.0

Contatti Feed RSS Facebook Twitter pinterest Tumblr Facebook

Visite

free counters

Social

http://www.wikio.it
BlogItalia - La directory italiana dei blog
Personal-Journals blog